Un dissalatore “su misura” per la nuova barca di Soldini

Comunicato stampa:

Schenker e Giovanni Soldini: connubio vincente a bordo del trimarano Maserati

Dissalatore “su misura” per la nuova barca di Soldini

Prosegue la collaborazione tecnica tra Schenker e Giovanni Soldini con l’installazione di un dissalatore a bordo del nuovo trimarano Maserati specificamente progettato e costruito per adattarsi al funzionamento in condizioni estreme.

La macchina è derivata dal modello di serie “Smart 30 Basic” ma è stata fortemente alleggerita rispetto alla versione commerciale. Il prodotto, che ha nella compattezza e nella semplicità di funzionamento alcune delle sue doti peculiari, è infatti costruito interamente in fibra di carbonio e pesa solo 18 kg risultando il dissalatore più leggero mai costruito in questa categoria.Schenker Smart 30

Proprio per la tipologia dell’installazione sono stati studiati accorgimenti speciali che consentono al dissalatore di funzionare correttamente ad ogni regime di velocità. L’impianto sarà quindi in grado di assorbire le sollecitazioni dovute al “volo” dell’imbarcazione a velocità sostenuta in planata sulle onde oceaniche.

Il dissalatore Schenker di nuova generazione trasforma l’acqua di mare in purissima acqua dolce utilizzando solo una piccola quantità di energia elettrica. A bordo di Maserati avrà la funzione di fornire acqua potabile e acqua per reidratare cibi liofilizzati ad un equipaggio medio formato da 6-7 persone.

Schenker Maserati
Maserati

Come tutti gli impianti Schenker, l’apparato installato su Maserati è realizzato con materiali completamente esenti da corrosione. Anche questo dispositivo si avvale del sistema brevettato ENERGY RECOVERY SYSTEM® che amplifica la pressione fornita da pompe a bassa pressione e consente un rendimento energetico molto elevato. Il consumo elettrico dell’apparecchiatura è mediamente di soli 4 Watt per litro.

Schenker GIovanni Soldini
Giovanni Soldini

Schenker (www.schenker.it) è una società leader nel mondo nella produzione di dissalatori a recupero di energia idonei a fornire soluzioni ecosostenibili semplici ed affidabili per la produzione dell’acqua. La società detiene 3 brevetti ed investe continuamente in ricerca e sviluppo per garantire ai propri clienti le soluzioni migliori. La mission è offrire un prodotto di altissima qualità ad elevato contenuto di innovazione in grado di soddisfare le aspettative più esigenti per garantire al cliente prodotti di qualità e servizio eccellente. I dissalatori Schenker, in alternativa alle pompe ad alta pressione dei dissalatori tradizionali, utilizzano un nuovo dispositivo brevettato, detto “Energy Recovery System” che consente una riduzione dei consumi elettrici fino all’80%.

Perini Navi presenta il nuovo progetto 47m a vela

Comunicato stampa:

PERINI NAVI PRESENTA IL NUOVO PROGETTO 47m A VELA

Perini Navi, leader nella progettazione e costruzione di superyacht a vela, presenta il nuovo 47m a vela ideato dal team di design e progettisti Perini Navi.

Prestazioni e innovazione sono al centro di questo nuovo progetto che vanta linee eleganti, la sistema velico ingegnerizzato dalla Perini Navi con un imponente piano velico di 2.315 mq.

L’esperienza di navigazione del 47m è ulteriormente accentuata dal sistema fly-by-wirecon timoni gemelli, anch’esso brevettato da Perini Navi, che garantisce una manovrabilità senza precedenti. A questo si aggiunge uno scafo dal design rivoluzionario con chiglia di profondità di 3,9m e 9,5m.

Perini 47m nuovo progetto

Il design esterno è caratterizzato dal cavallino che, oltre a conferire una estrema eleganza al profilo del superyacht, consentono di ammirare l’orizzonte a 360° senza impedimenti dal pozzetto di poppa, dal salone principale e dal bridge.

Piu di 200 mq di spazio abitabile su un unico livello donano estrema vivibilità e comfort all’imbarcazione. 142 sono i metri quadrati abitabili esterni che includono il ponte di prua, che ospita il tender principale ed è dotato di una terza zona living all’aperto, un ampio flybridge, beach club.

Anche le aree guest sono molto ampie e si dividono in quattro eleganti cabine tra cui quella armatoriale, a tutto baglio, con il suo studio adiacente. L’imbarcazione è inoltre dotata di un’ampia cucina e zona living per un equipaggio di otto persone.

Perini 47m

La storia delle barche a vela Swan

Comunicato stampa:

“SPARKMAN & STEPHENS SWAN – A LEGEND”, IL LIBRO

Il prossimo 17 novembre verrà presentato ufficialmente a Milano il volume “Sparkman & Stephens Swan – A Legend” dedicato alla storia delle barche a vela Swan costruite dal cantiere finlandese Nautor su progetto dello studio americano Sparkman & Stephens. Un’opera unica al mondo realizzata dal milanese Matteo Salamon, fondatore della S&S Swan Association, che destinerà il ricavato della vendita ad associazioni benefiche.  

IL LIBRO SUGLI S&S SWAN
Un’anteprima mondiale! Giovedì 17 novembre 2016 alle ore 18, presso la galleria d’arte Salamon & Co di Via S. Damiano 2 a Milano (accesso libero), verrà presentato ufficialmente il libro che racconta la storia e i segreti di una tra le più famose categorie di imbarcazioni del mondo, gli Swan progettati da Sparkman & Stephens. Queste barche, spesso paragonate alle Bentley del mare, sono state tutte costruite dal cantiere finlandese Nautor, fondato nel 1966 da Pekka Koskenkylä e oggi di proprietà del tycoon della moda Leonardo Ferragamo. Il volume “Sparkman & Stephens Swan – A Legend” è opera di Matteo Salamon, il mercante d’arte milanese fondatore nel 2000 della S&S Swan Association, il sodalizio internazionale che riunisce tutti gli armatori e gli appassionati di questo marchio. Dopo oltre 10 anni di ricerche e di raccolta della documentazione, è stato dato finalmente alle stampe quello che può essere ritenuto il più importante testo di riferimento sull’argomento S&S Swan. Quanto ricavato dalla vendita del libro, per volere dell’autore, sarà interamente devoluto ad associazioni benefiche che operano nel settore dell’aiuto all’infanzia e all’adolescenza.

Swan Mascalzone Latino
Mascalzone Latino

TUTTI GLI S&S SWAN DEL MONDO
I piani progettuali (pubblicati per la prima volta in assoluto a livello mondiale), le linee d’acqua, le più belle fotografie degli S&S Swan in navigazione e in regata realizzate da Carlo Borlenghi, James Robinson Taylor e altri professionisti di foto di mare, i disegni dell’artista Luca Ferron. Non solo. L’elenco di tutti gli S&S Swan così come riportati sui certificati originali, i testi degli esperti come Juan Corradi, Daniele Fuà, Matti Waris, del presidente onorario Pekka Koskenkylä e soprattutto di Lars Ström detto “The Professor”, l’ingegnere ex direttore tecnico di Nautor che dal 1972 ha vissuto in prima persona la storia degli S&S Swan tanto da conoscerne ogni dettaglio costruttivo. Ecco il “libro-bibbia”, 288 pagine, che non potrà mancare nella biblioteca della propria barca o tra gli scaffali di uno Yacht Club. Uno strumento utile anche per i broker e i titolari di cantieri navali, che potranno consultarlo in occasione della vendita o del restauro di uno S&S Swan con la certezza di trovare tutti i dettagli e le caratteristiche relative ai modelli varati fino ad oggi. Un volume che per prestigio e autorevolezza sarà destinato a diventare un cult nel mondo della nautica.

Swan Saida
Rumtrader

I CAPITOLI
Dopo la prefazione di Matteo Salamon il libro si sviluppa per una decina di capitoli, da come sono nati gli Swan alla storia cinquantennale del cantiere passando attraverso le interviste ad alcuni personaggi che hanno contribuito a rendere grande questo marchio. Una sezione è dedicata a Roderick ‘Rod’ Stephens (1909-1995), presidente di uno dei più importanti studi di progettazione navale del mondo, fondato nel 1929 dal fratello Olin Stephens, yacht designer tra i più influenti del ventesimo secolo, insieme al broker Drake Sparkman. La parte finale del volume ospita l’elenco di tutti i nomi originali degli S&S Swan usciti dal cantiere e una serie di articoli tecnici che raccontano l’unicità di queste imbarcazioni a vela. Per ognuno dei 15 diversi modelli viene riportato il numero di scafi costruiti, il periodo nel quale sono stati varati e una breve storia. Una scheda dettagliata include, tra l’altro, le dimensioni delle vele e il rating assegnato alla barca in occasione delle regate. I piani progettuali, vista laterale e pianta degli interni, completano la descrizione, a partire dal più piccolo S&S Swan 36 (lunghezza 10,91 metri) al più grande, lo S&S Swan 76 (lunghezza 23,26 metri). Considerata l’internazionalità dell’opera i testi sono in lingua inglese.

Swan Vanessa
Vanessa

LA SCHEDA DEL LIBRO E COME PRENOTARLO
Il libro, stampato in edizione limitata a 1000 copie, è disponibile contattando la S&S Swan Association al sito www.classicswan.org oppure prenotandolo al link http://www.classicswan.org/ss_swan_book.php. Sarà inoltre possibile acquistarlo in occasione della presentazione ufficiale di giovedì 17 novembre, ore 18, presso la galleria d’arte Salamon & Co di Via S. Damiano 2 a Milano. L’autore Matteo Salamon sarà affiancato da Juan Corradi, professore alla New York University, membro del New York Yacht Club, contributor dell’opera nonchè armatore di uno Swan con il quale ha attraversato cinque volte l’Oceano Atlantico. Non è prevista un’eventuale seconda ristampa, il che renderà ancora più unico il possesso di una copia di questo storico volume.

Matteo Salamon Fondatore SS Swan AssociationSparkman & Stephens Swan – A Legend
di Matteo Salamon (nella foto)
con testi di Juan Corradi, Daniele Fuà, Pekka Koskenkylä, Lars Ström e Matti Waris.
S&S Swan Association, 2016
Pagine 288, formato 30 x 23, copertina rigida
Lingua: inglese
Prezzo 85 Euro (più spedizione)

LA SPARKMAN & STEPHENS SWAN ASSOCIATION
La “S&S Swan Association” è un’associazione no-profit composta dagli armatori di imbarcazioni a vela Swan costruite dal cantiere finlandese Nautor su progetto dello studio Sparkman & Stephens di New York. Dal 1966, anno di fondazione della Nautor, sono stati 824 gli Swan targati S&S prodotti dal cantiere, quasi tutti sopravvissuti e naviganti nei mari del globo. Il sodalizio, fondato nell’anno 2000 dal mercante d’arte milanese Matteo Salamon insieme all’amico Stefano Cioni (1958-2015), conta oggi oltre 560 soci distribuiti in più di 20 nazioni, tra cui Svezia, Germania, Inghilterra, Italia, Spagna, Grecia, Cile e Brasile. Tra gli scopi associativi quello di condividere con gli amanti e gli ammiratori di tutto il mondo la passione nei confronti di questi scafi, che ogni due anni si ritrovano in Mediterraneo per dare vita a un raduno-regata a loro riservato. In poco tempo il sito web dell’associazione (www.classicswan.org) è diventato un punto di riferimento e una fonte inesauribile di informazioni per la manutenzione degli S&S Swan. Presidente onorario della “S&S Swan Association” è il finlandese Pekka Koskenkylä, fondatore della Nautor.

S&S Swan Association
Via San Damiano, 2
20122 Milano – Italy
Fondatore e Amministratore: Matteo Salamon
Web: www.classicswan.org
E-mail: ms@classicswan.org

UFFICIO STAMPA
Paolo Maccione – Cell. +39 347 4218095
E-mail: maccione.paolo@gmail.com
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E-mail: bagnosandro@gmail.com

Vendée Globe: nuvole e temporali all’orizzonte

Hugo Boss Vendée Globe 2016 Alex Thompson
Hugo Boss – Credit: Lloyd Images / AT Racing

Vendée Globe 2016 – Trascorsa la prima settimana di navigazione, circa un terzo dei partecipanti ha già doppiato le Isole di Capo Verde percorrendo poco più di 2500 miglia. In testa <Hugo Boss> che ha superato <Banque Populaire VIII> grazie ad una buona accelerazione.

Si conferma la validità dell’utilizzo dei foil: cinque dei primi sei scafi della classifica sono dotati di questo dispositivo.
L’eccezione è rappresentata da <PRB> di Vincent Riou, in configurazione tradizionale, che si mantiene al secondo posto a circa 40 miglia, anche se tallonato molto da vicino dal terzo e quarto classificato.

vendee_globe_situazione_13112016Didac Costa, dopo l’avaria che lo ha costretto a tornare a Les Sables d’Olonne, ha potuto ripartire per la regata grazie ad una eccezionale mobilitazione del suo team.
I giorni di navigazione perduti per la riparazione pesano oltre 1800 miglia di svantaggio dal primo.

Diverse avarie si sono verificate su altri scafi: forse la più pesante quella che ha colpito <Initiatives Coeur>, con la parte terminale in carbonio dell’albero che si è spezzata.
Lo skipper per tentare una riparazione sarà costretto ad effettuare una sosta a Capo Verde o altrimenti al ritiro.

L’area di calma “ZCIT” tipica della zona di convergenza equatoriale si mostra insolitamente meno estesa ed all’orizzonte già si profilano nubi che annunciano ai primi sette skipper un possibile cambiamento delle condizioni meteo con l’avvicinarsi alla linea dell’Equatore.
La settimana che inizia, passate le zone di brezze leggere, sarà di grande impegno per gli skipper…

Brigantes, il primo veliero-cargo ecosostenibile

Comunicato stampa:

BRIGANTES, IL PRIMO VELIERO-CARGO ECOSOSTENIBILE

Recuperare una ex nave da carico a vela, costruita nel 1911, per adibirla al trasporto ecologico di merci a emissioni zero, sfruttando il vento e l’energia elettrica autoprodotta come mezzi di propulsione. Ecco ‘Brigantes’, il progetto di trasformazione di un veliero che verrà impiegato anche per la formazione professionale di marinai e il trasporto passeggeri. La nave, lunga 30 metri, è attualmente ai restauri in un cantiere di Trapani, in Sicilia. Il nuovo varo è previsto per il 2018, momento in cui potrà tornare a veleggiare insieme a Eye of The Wind, il veliero-gemello già diventato famoso in tutti i mari del mondo.  

UN VELIERO SALVATO DALLA DEMOLIZIONE
Quando venne varato nel 1911 presso i cantieri Lühring di Brake, in Germania, si chiamava Meta ed era uno scafo in ferro chiodato lungo 30 metri, largo 7 metri, armato a goletta a gabbiole. Bottino di guerra ai francesi nel 1920, già nel 1923 arriva in Italia, dove viene adibito al trasporto di talco dalla Sardegna a Livorno. Negli Anni Cinquanta subisce lo smantellamento dell’armo velico e la trasformazione a motonave. Dal 1953, con il nome di Onice, trasporta merci tra l’isola siciliana di Pantelleria e la terraferma. Nel 1998 l’unità viene messa in disarmo e abbandonata in un angolo del porto. Nel 2016, per salvarla dalla demolizione, un gruppo di entusiasti investitori italo-austriaco-tedesco acquista l’ex-veliero. Trasferito e alato in secco presso il cantiere Da.Ro.Mar.Ci di Trapani, viene constatato il buono stato di conservazione delle lamiere dello scafo. L’avventura del recupero di Brigantes, nuovo nome attribuito al veliero, può avere ufficialmente inizio.

Brigantes (Ex Meta, ex Onice) in restauro

PERCHÉ IL TRASPORTO MERCI A VELA?
Sono essenzialmente due i motivi che hanno spinto il team Brigantes a realizzare un cargo merci a vela. Il primo è il desiderio di far rivivere un mondo ormai dimenticato, dove la navigazione sarà vissuta diversamente dall’idea del diportismo e nella quale prevarrà il contatto con l’arte marinaresca intesa come elemento funzionale e non come materia da museo. Il secondo è la voglia di fare parte di quel numero crescente di persone che vogliono cambiare le cose e che credono in un futuro sostenibile, fatto di prodotti sani, di equo-solidarietà e di economia responsabile. Un concetto economico inusuale, intrigante e autentico.

Brigantes (Ex Meta, ex Onice) in restauro

COME PARTECIPARE AL PROGETTO
Chiunque potrà chiedere di entrare a fare parte del progetto Brigantes, offrendo sponsorizzazioni, materiali, attrezzature, strumentazione, equipaggiamenti, dotazioni di bordo o anche manodopera volontaria. È anche possibile acquistare quote di proprietà del veliero (www.brigantes.eu), con la certezza di vivere un’avventura pionieristica in Italia e far parte di una piccola rivoluzione del trasporto merci marittimo. Grandi aziende o associazioni che quotidianamente tutelano l’ambiente e gli interessi del consumatore potrebbero avvalersi di Brigantes per trasferire via mare i propri prodotti o alimenti. L’apparato propulsivo di bordo, oltre alle vele, sarà costituito da un motore elettrico affiancato a un impianto solare/eolico. Un’occasione unica per promuovere una reale ecosostenibilità, dimostrandosi coerenti nei confronti della propria filosofia aziendale e sensibili ai problemi dell’inquinamento globale.

Brigantes (Ex Meta, ex Onice)

UNA SCUOLA DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER MARINAI
Oltre a trasportare merci ad emissioni zero tra il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico, Brigantes offrirà a chiunque l’opportunità di imbarcarsi per imparare come si naviga su un veliero tradizionale. A turno, dieci allievi potranno essere ospitati a bordo per vivere un’esperienza unica nel suo genere. Gli spazi verranno condivisi con i sette membri di equipaggio, che saranno a disposizione per spiegare i segreti delle manovre a vela impiegate per condurre Brigantes in alto mare. Accanto alla possibilità di vivere una vera e propria scuola di formazione professionale vi sarà anche quella di potersi imbarcare come semplice passeggero pagante. Il veliero potrà inoltre partecipare a eventi internazionali, festival marittimi e raduni di imbarcazioni d’epoca, appuntamenti che contribuiranno a fare conoscere i nobili scopi di questo progetto.

LA GEMELLA ‘EYE OF THE WIND’
Per capire come si presenterà Brigantes basta osservare Eye of the Wind, il veliero gemello varato presso lo stesso cantiere. Nato come Friedrich, dal nome del capitano di lungo corso Friedrich Kolb che ne commissionò la costruzione, scese in mare nel 1911, tre mesi prima di  Brigantes. Nel 1970, dopo un incendio devastante, il veliero venne salvato da un gruppo di giovani appassionati guidati da Anthony “Tiger” Timbs, che lo trasformò in uno dei brigantini più famosi al mondo. L’unità fu infatti impiegata come set galleggiante per i film “Laguna Blu” con Brooke Shields, “Tai-Pan” e “L’Albatross. Oltre la tempesta” di Ridley Scott. Oggi Eye of the Wind continua a compiere crociere in tutti i mari del globo.

Eye of the Wind - Gemella di Brigantes

IL TEAM
La Brigantes Shipping Company, autrice del recupero del veliero, finanzierà il progetto attraverso un mix di fondi propri e di capitale di terzi, ai quali verrà offerta l’opzione di acquistare una quota della società e di conseguenza della nave. I protagonisti di questa straordinaria avventura sono Oscar Kravina, costruttore e restauratore di imbarcazioni e coordinatore del progetto, l’ingegnere tedesco Tobias Blome, perito nautico e consulente navale per aziende del settore marittimo, Daniel Kravina, organizzatore di eventi culturali e amministratore della Brigantes Shipping Company, l’italiano Giuseppe Ferreri, capitano di marina mercantile che ha iniziato la propria carriera proprio a bordo di Brigantes quando ancora trasportava merci tra la Sicilia e l’isola di Pantelleria. A lui sarà affidato il comando del veliero. La progettazione del refit rispetterà la normativa dell’ente di classificazione RINA (Registro Italiano Navale), uno dei registri di navigazione più riconosciuti dalla IACS (International Association of Classification Societies).

VISITA IL SITO
www.brigantes.eu
www.facebook.com/sail.powered.shipping

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Fort Lauderdale International Boat Show 2016: Model Maker Group c’è

Comunicato stampa:

Fort Lauderdale International Boat Show 2016: Model Maker Group c’è

Anche all’edizione 2016 del boat show più importante al mondo in termini di business, quello di Ft Lauderdale, in Florida, Model Maker Group sarà presente con diversi modelli in scala di yacht realizzati per cantieri e designer.

Azimut Magellano 66, Azimut 66 Fly e 72 Fly, Riva 38, Riva 76 Bahamas, Riva 100 Corsaro, Pershing 140, Mangusta 48 Gransport, Mangusta Oceano 42, Benetti Delfino 95, Benetti Mediterraneo 116 , Benetti 90 m Lionheart, Benetti project Fisker 50mt, Marco Casali Project Skyhawk 70mt per Hawk Yacht, Sherpa e Arcadia 85S, Mylius76, Lynx Yacht Project YXT 20, Baglietto 44 Open, Conrad 133, Conrad 50 mt project Vallicelli, Princess V58, Azuree 33, Ocea Nemo 33, 44 e 55, Dreamline 26mt, Cantieri Palumbo Sport Hybrd 40mt, Nobiskrug 90 mt Muse, Nobiskrug 111mt Ascendance, Mondomarine 50mt Ipanema, Dinamiq Yacht D4, Cantieri delle Marche Nauta 108, Rossi Navi 66mt Aston , Rossi Navi 65mt project De simone.

Non stiamo stilando un catalogo del gotha della nautica mondiale, né l’elenco delle barche nuove che durante l’anno hanno partecipato ai prestigiosi concorsi di yacht design celebrati dalle riviste patinate del settore. Si tratta in realtà di uno stralcio estrapolato dalla lunga lista di oltre 200 modellini di barche che Model Maker Group (MMG) ha realizzato solo nel 2016 per le migliori firme che compongono il panorama della nautica mondiale. Gommoni, motoryacht open e fly bridge, barche a vela, super, mega e giga yacht: ce ne sono di tutti i tipi, forme e dimensioni.

Un successo che travalica i confini nazionali, che segue un trend di crescita costante negli anni, in termini sia numerici, di produzione, sia finanziari e che ha una sola spiegazione, la qualità.

I modelli di MMG non imitano ma replicano perfettamente, in ogni dettaglio le barche così come escono dagli studi di progettazione o dai cantieri. Delle copie identiche al vero, pur in scala ridotta, commissionate per poter essere utilizzate sia come strumento di lavoro dai designer, per avere un riscontro concreto, “vero” a ciò che hanno realizzato su carta o elaborato sul video di un computer, sia come fortissimo strumento di marketing, utilizzato da tutti i brand per esporre la propria gamma o le proprie novità ai potenziali armatori nei vari saloni nautici che si svolgono ormai senza soluzione di continuità in tutto il mondo: Cannes, Genova, Montecarlo, Parigi, Dubai, Miami, Singapore, Dusseldorf… ovunque c’è un boat show, ovunque si presentano barche nuove, lì ci sono sicuramente anche i modelli prodotti da MMG. Così come anche al Fort Lauderdale Boat Show 2016 – dal 3 al 7 novembre – dove i visitatori potranno apprezzare la qualità assoluta che il made in Italy è in grado di rappresentare, osservando i nuovi motoryacht esposti ad esempio all’interno degli stand Baglietto, Fincantieri, Rossi Navi e Mondomarine, tutti realizzati da MMG. Modelli che poter essere pienamente efficienti ed efficaci durante l’esposizione, MMG ha cura di assistere prima di ogni rassegna anche fin dentro gli stand dei propri clienti, occupandosi di controllarli e istallarli.

Per informazioni: Model Maker Group – Via degli Artigiani, 04020 – Itri (LT), +39 0771 515845 – Giuseppe Capobianco +39 347 5269841 – www.modelmakergroup.com

Vendée Globe: al momento la classifica premia gli scafi dotati di foil

image-vendee-globeLa scorsa domenica, 6 novembre, i 29 solitari della Vendée Globe sono partiti da Les Sables d’Olonne, salutati da un folto pubblico assiepato sulle banchine che costeggiano il canale.

Occorreranno alcuni mesi di navigazione per portare a termine l’impresa che attraverserà gli oceani passando per il Capo di Buona Speranza, Capo Lewin e poi, superato il famoso Capo Horn, risalire verso il punto di partenza.

La classifica al terzo giorno di regata premia gli scafi dotati di foil, che troviamo nelle prime quattro posizioni.

Il dispositivo, deriva laterale regolabile utilizzata quando lo scafo raggiunge alte velocità, in passato ha conosciuto qualche difficoltà derivante dall’affidabilità strutturale, ma oggi sembra ripagare i sette skipper che hanno scelto di utilizzarlo.

Però siamo solo al terzo giorno di navigazione e ci sono ancora tante miglia di mare da percorrere: sarà interessante verificare nel tempo l’effettivo vantaggio di questa soluzione innovativa rispetto a chi ha preferito scelte più conservative.

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Uniud Sailing Lab: Una barca a vela come laboratorio di ricerca

Per progettare e sperimentare dispositivi meccanici, elettrici, elettronici e informatici per ottimizzare la propulsione velica alle diverse andature.

L’Ateneo prende il mare: l’Università di Udine ha trasformato una barca a vela da regata in laboratorio, avviando il progetto didattico e di ricerca applicata in ambito nautico “Uniud Sailing Lab”. L’obiettivo è progettare, installare e collaudare dei dispositivi, sviluppati dai ricercatori friulani, per ottimizzare i parametri che garantiscono la massima propulsione velica alle diverse andature, oltre a migliorare la sicurezza a bordo.

Università Udine Sailing Lab Vela

L’armatore Alessandro Bottecchia ha messo gratuitamente a disposizione “William B”, un Archambault A35 di 10 metri e mezzo che dovrà, come traguardo finale dell’iniziativa, essere reso competitivo per partecipare Campionato mondiale di vele d’altura Orc in programma Trieste nel luglio 2017.

Il gruppo di lavoro che segue il progetto, coordinato da Francesco Trevisan, dovrà mettere a punto e integrare fra loro i dispositivi meccanici, elettrici, elettronici e informatici di bordo: sensori, reti di comunicazione wireless, sistemi di accumulo e generazione dell’energia, sistemi di ausilio alla navigazione notturna e diurna e strumenti di comunicazione dati .

Il progetto di ricerca, di durata biennale, è sostenuto dall’azienda SIPE srl di Scorzè (Ve), software house specializzata in prodotti gestionali, e cofinanziato dall’Ateneo. Il gruppo di ricerca impegnato in “Uniud Sailing Lab” è formato da docenti e studenti dei dipartimenti Politecnico di ingegneria e architettura; Scienze agroalimentari, ambientali e animali e Scienze matematiche, informatiche e fisiche.

 

Vela, vittoria e record per Giovanni Soldini sul trimarano “volante”

Giovanni Soldini e il suo equipaggio ce l’hanno fatta: a bordo di Maserati hanno trionfato nella Middle Sea Race, avendo la meglio nel serratissimo duello con il rivale americano Phaedo3.

Giovanni Soldini Maserati Trimarano Volante

Maserati, al debutto nelle competizioni veliche, è un trimarano ad assetto “volante“, vale a dire la capacità di far alzare sulla superficie dell’acqua l’intera barca, come fosse un aliscafo, ma aveva subito un’avaria durante il trasferimento tra La Spezia e Malta. Era stato necessario sostituire in tutta fretta timone e derive e navigare a velocità ridotta, in assetto tradizionale: quindi la vittoria non era così scontata, visto che si navigava alla pari con il trimarano rivale.

Soldini Maserati MiddleSea

L’abilità dello skipper milanese nello scegliere la rotta migliore ha permesso di sorpassare nelle notte il rivale e di avere alla fine la meglio stabilendo il record (2 giorni, 1 ora, 25 minuti e 1 secondo) della regata classica tra Malta e Sicilia, anche grazie al clamoroso errore dello skipper americano Thompson, che ha sbagliato “isola”: confondendo Lampedusa e Linosa, ha mancato la boa e ha subito una pesante penalità.

Soldini Maserati MiddleSea

Tummler (1924) trionfa al Raduno Vele Storiche Viareggio: Foto e Video

Comunicato finale dell’evento:

TUMMLER (1924) TRIONFA ALLA XII EDIZIONE DEL
RADUNO VELE STORICHE VIAREGGIO

Domenica 16 ottobre si è conclusa in Toscana la XII edizione del raduno Vele Storiche Viareggio, evento di fine stagione organizzato dall’omonima associazione in collaborazione con il Club Nautico Versilia. Cinquanta gli scafi d’epoca e classici partecipanti alla manifestazione. Tummler del 1924 si è aggiudicata la vittoria in classifica generale, quella di categoria e quella in tempo compensato nel raggruppamento ‘Epoca’. Per lei in premio un prosciutto del peso di 10 chilogrammi e un soggiorno a Viareggio.

Dopo due regate disputate (la prima prova in mare di venerdì 14 ottobre è stata annullata a causa del maltempo), lo scorso 16 ottobre si è conclusa a Viareggio la XII edizione del Raduno Vele Storiche Viareggio, alla quale hanno partecipato circa 50 imbarcazioni a vela d’epoca e classiche e oltre 400 membri di equipaggio. La manifestazione annuale, organizzata dall’Associazione Vele Storiche Viareggio presieduta dal fiorentino Gianni Fernandes in collaborazione con il Club Nautico Versilia, si è confermata come il più importante appuntamento di fine stagione dedicato alle Signore del Mare.

Raduno Vele Storiche Viareggio Tummler

Tummler, uno sloop bermudiano lungo 12,50 metri costruito dai famosi cantieri tedeschi Abeking & Rasmussen nel 1924, è stata la barca-rivelazione di quest’anno. Tummler, appartenente all’architetto tedesco Siegfried Rittler, si è infatti aggiudicata la vittoria nella classifica generale, quella di categoria nella classe EC1 e la vittoria in tempo compensato tra le barche d’epoca che correvano in tempo compensato con il certificato di stazza CIM (Comitato Internazionale del Mediterraneo). La barca, un modello di 75 mq. Nationaler Kreuzer, è costruita in fasciame di mogano su ossatura di quercia e acciaio. Ritrovata a Kiel negli anni Novanta, è stata restaurata e successivamente trasferita in Mediterraneo per partecipare alle regate di vele d’epoca. Tummler ha vinto un Prosciutto Toscano DOP del peso di 10 chilogrammi e un soggiorno a Viareggio presso l’Hotel Plaza e de Russie.

Raduno Vele Storiche Viareggio Premiazione Tummler

Nelle classifiche in tempo compensato, realizzate grazie alla collaborazione con l’AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca), Tummler ha preceduto Gometra (1925) e Vistona (1937). Tra le ‘Classiche’, sempre in tempo compensato, affermazione dello sloop bermudiano Namib, il Sangermani del 1966 del parmense Pietro Bianchi, seguito da Ojalà II (1973) e Madifra II, One Tonner progettato da Dick Carter e varato nel 1974.

Raduno Vele Storiche Viareggio Vistona

A Viareggio la flotta è stata suddivisa in sei raggruppamenti composto ognuno da imbarcazioni che si sono sfidate in tempo reale, cui si è aggiunto il raggruppamento delle barche IOR (Classe CR1) vinto da Ojalà II, che ha preceduto Twilight (1980) e Madifra II. Questi i risultati per i raggruppamenti predisposti, come nella tradizione VSV, per i confronti in tempo reale:

Classe Z – 1° Valentina – 2° Chocolat
Classe EC0 – 1° Capricia – 2° Chaplin – 3° Stella Polare
Classe EC1 – 1° Tummler – 2° Gometra – 3° Bufeo Blanco
Classe EC2 – 1° Namib – 2° Ardi – 3° Vistona
Classe EC3 – 1° Tesse – 2° Tabu – 3° Coppelia
Classe EC4 – 1° Suahily – 2° Kallenfjonken – 3° Predator

Nel raggruppamento barche costruite dal cantiere Sangermani di Lavagna, composto da 8 imbarcazioni che correvano per il Trofeo Challenge, ha vinto Valentina, un 6 Metri S.I. (Stazza Internazionale) del 1975, seguito da Namib del 1966 e da Stella Polare, lo storico 21 metri costruito nel 1965 per l’addestramento dei cadetti della Marina Militare. Un secondo Trofeo Challenge intitolato all’indimenticato Ammiraglio Florindo Cerri, scomparso in occasione della scorsa edizione della manifestazione e assegnato all’imbarcazione che per prima ha girato la prima boa in regata, è stato assegnato allo sloop Twilight, nato dalla penna di Scott Kaufmann e varato nel 1980 presso il cantiere De Cesari di Cervia.

Il Trofeo Vele Storiche Viareggio quest’anno è stato assegnato all’imbarcazione Orion, goletta aurica lunga 50 metri costruita in legno e metallo nel 1910 presso il cantiere inglese Camper & Nicholson. La barca, ospitata per l’occasione presso la banchina di Perini Navi, ha ricevuto in dono un prezioso vassoio in legno di olivo realizzato dal maestro d’ascia ligure Gitto Rosaguta, lo stesso che nel 1946 costruì l’imbarcazione Ilda presente al raduno.

Il premio Maria Grazia Cioni, attribuito all’equipaggio che meglio di altri abbia dimostrato attaccamento alla barca come fosse parte della propria famiglia, è andato all’imbarcazione Vistona, cutter aurico del 1937 appartenente da oltre 40 anni ai fratelli Gianbattista e Ottavia Borea d’Olmo, figli di Gian Marco fondatore in passato del Centro Velico d’Altura e de “I Venturieri”. A Viareggio è stato anche presentato il libro ufficiale sulla storia di Vistona.

Raduno Vele Storiche Viareggio Gometra

Il trofeo Il Bisonte per la barca più elegante è stato assegnato allo sloop bermudiano Gometra. Lunga 13,20 metri, è stata varata nel 1925 presso il cantiere scozzese Bute Slip Dock su piani dello yacht designer Alfred Mylne. La storia del suo restauro, completato quest’anno a cura del maestro d’ascia ligure Giovanni Ambrosetti, è stata raccontata in occasione di una conferenza tenutasi durante il raduno.

Alcuni premi speciali sono stati assegnati alle imbarcazioni che quest’anno hanno festeggiato importanti anniversari: l’8 Metri S.I. (Stazza Internazionale) Margaret del 1926 ha compiuto 90 anni dal varo, mentre il ketch di 14 metri Estella e il cutter bermudiano Ilda, scesi in mare nel 1946, hanno compiuto entrambe 70 anni.

Il premio “Il Sestante” di Azimut Investimenti, una bussola da rilevamento come quelle usate un tempo dagli allievi della Royal Navy, è andato al cutter bermudiano Bufeo Blanco del 1963, quale riconoscimento per le numerose miglia di mare percorse negli ultimi anni, mentre la presidentessa del Rotary Club Viareggio ha consegnato un premio in ricordo di Francesco Sodini, socio recentemente scomparso, all’imbarcazione svedese Kallefjonken del 1970, con equipaggio composto di sole donne.

Raduno Vele Storiche Viareggio Flotta

Particolarmente apprezzate le esposizioni allestite nei giorni del raduno presso le sale del Club Nautico Versilia, che ha ospitato le mostre dell’acquerellista genovese Emanuela Tenti, del pittore di Marina Sandro Feruglio, della pittrice di soggetti nautici Silvia Serafini, del fotografo di barche Marco Trainotti e del fotografo Giovanni Nardini, autore del libro “Gli ultimi Calafati di Viareggio”. Il ligure Andrea Maggiori, conosciuto come “L’uomo dei nodi”, anche membro dell’International Guild of Knot Tyers (IGKT), ha esposto le sue creazioni e tenuto dimostrazioni dal vivo legate a questo affascinante settore della marineria.

Tra le altre iniziative la visita guidata ai restauri del Cantiere Del Carlo con merenda offerta dal Rotary Viareggio, la presentazione del restauro della deriva d’epoca “Tempoperso”, del libro “Gli Yachts che hanno fatto lo Yachting” di Davide Besana, la possibilità di visitare gratuitamente le imbarcazioni all’ormeggio, di seguire le regate a bordo del motorsailer Artiglio dell’omonimo e storico Club Subacqueo viareggino oppure a bordo della goletta Pandora e la grande cena equipaggi, sempre presso il cantiere Del Carlo, dove sabato sera è stato servito un tonno del peso di 70 chilogrammi. Nei giorni della manifestazione Muzio Scacciati, ‘maestro di casa’ del Club Nautico Versilia, ha anche allestito un open-bar gratuito per tutti i partecipanti … e distribuito oltre 1000 lattine di birra Peroni.

Raduno Vele Storiche Viareggio Goletta Orion

Tra i numerosi riconoscimenti assegnati quello al Cantiere Del Carlo, alla Capitaneria di Porto di Viareggio e al Club Nautico Versilia presieduto da Roberto Brunetti.

Anche quest’anno il Raduno Vele Storiche Viareggio ha rimarcato la propria caratteristica di evento organizzato interamente grazie all’impegno e all’esperienza degli iscritti al sodalizio, dal socio-chef addetto al catering per la cena equipaggi presso il Cantiere Del Carlo al comandante di yacht che si è occupato degli ormeggi all’ingegnere che ha stilato le classifiche.

Infine un ringraziamento particolare anche alla barca-comitato impiegata nel corso di questa XII edizione delle Vele Storiche Viareggio, il ketch bermudiano Magim costruito a Taiwan nel 1979 su progetto del famoso progettista canadese William Gardner.

La dodicesima edizione del raduno Vele Storiche Viareggio si è potuta realizzare grazie a numerosi sponsor e sponsor tecnici, alcuni dei quali già presenti nelle precedenti edizioni. Sponsor: Il Bisonte, Cioni, Cantiere Del Carlo, Veleria Be1, Ancomar Sarda, Azimut, Locman, Tera Energy, Excibus, Rotary Club Viareggio. Sponsor tecnici: Il Giornale della Vela, Acqua dell’Elba, La Florentina, Prosciutto Toscano, Castelli del Grevepesa, La Cantina di Soffiano, Caffè New York, Rose Barni, Ubi Maior, Hotel Plaza e de Russie, Marine Store, Peroni Nastro Azzurro, Club Subacqueo Artiglio, Fucile Yacht Broker, Europromo, Mikila, Porto di Pisa, Viareggio Porto, Freedrone.

L’ASSOCIAZIONE VELE STORICHE VIAREGGIO
L’Associazione Vele Storiche Viareggio è stata fondata l’8 Ottobre 2005 presso l’omonima città toscana con l’obiettivo di valorizzare e promuovere lo spirito e la tradizione dello yachting d’epoca e del patrimonio storico e culturale che queste imbarcazioni rappresentano. Attualmente è presieduta dal fiorentino Gianni Fernandes, subentrato allo storico presidente Enrico ‘Chicco’ Zaccagni, nominato Commodoro del sodalizio. Fernandes, oltre a essere un appassionato velista, è armatore insieme alla moglie Patrizia Cioni (ideatrice di uno dei premi del raduno) di Ilda, cutter bermudiano costruito in legno nel 1946. La carica di vice presidente è ricoperta da Riccardo Valeriani, consulente nautico e membro fondatore dell’associazione. L’Associazione Vele Storiche Viareggio ha sede presso il Club Nautico Versilia di Viareggio.

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