L’ultimo record di Soldini passa (anche) da un dissalatore Schenker

Come tutte le grandi imprese di Giovanni Soldini, anche l’ultimo record Hong Kong-Londra sulla Rotta del Tè, è frutto di un’insieme di fattori ben amalgamati fra loro che hanno condotto il trimarano Maserati ed il suo team al successo finale. Professionalità e coraggio dell’equipaggio nel dominare la forza degli elementi naturali, spirito di squadra e minuziosa messa a punto dello scafo che passa anche attraverso le prestazioni delle componenti tecniche di bordo.

L’equipaggio di Maserati composto da Guido Broggi, Sébastien Audigane, Oliver Herrera Perez e Alex Pella ha impiegato 36 giorni, 2 ore, 37 minuti e 2 secondi per coprire la rotta tra il porto cinese e la capitale del Regno Unito migliorando di 5 giorni e 19 ore il precedente primato. Prima di una traversata così impegnativa durante la quale è ipotizzabile attendersi imprevisti, in fase di messa a punto della barca, risulta quindi necessario anticipare e risolvere qualche problema tecnico che riguarda altresì la componentistica installata a bordo.

Quali sono gli aspetti meno conosciuti al grande pubblico, i problemi pratici relativi alla gestione delle attività vitali per l’equipaggio ovvero, come si vive a bordo durante una traversata “no-stop” così lunga e pericolosa?
Ad esempio, come si cucina, come si alimenta l’equipaggio e quindi come viene utilizzato il dissalatore Schenker installato a bordo e quali le problematiche connesse navigando, magari sbandati, a 30-35 Kn di velocità? Come si combatte il sonno e il freddo, per quanto tempo si dorme?

Giovanni Soldini afferma che, ad esempio, nelle lunghe traversate, il dissalatore è fondamentale in quanto unica fonte di acqua sanitaria e potabile. L’ acqua del dissalatore è utilizzata inoltre per cucinare, attività fondamentale non solo per il sostentamento dell’equipaggio ma anche per stemperare la tensione creando momenti  di convivialità e di relativo relax.

Soldini Maserati Multi70 Tea Route Record London
Il Team Maserati Multi 70

Il dissalatore Schenker installato a bordo è sottoposto a condizioni di esercizio particolarmente gravose in quanto “in alcuni tratti si naviga a 30-35 nodi e, per effetto della velocità dello scafo che “vola” sul mare, si crea turbolenza nell’acqua. Alla presa a mare collegata al dissalatore arriva quindi acqua nebulizzata ossia con notevole percentuale d’aria contenuta al suo interno. Questo effetto sottopone il dissalatore ad uno stress aggiuntivo perché l’impianto “aspira” acqua mischiata a notevoli quantità d’aria. Di solito – prosegue Soldiniproduciamo acqua dolce tramite il dissalatore Schenker per mezz’ora al giorno stivandola in una tanca da 25 litri”.

Per ciò che riguarda l’alimentazione non esiste un programma preciso: “Quando subentra la fame – spiega Soldini – si decide di mangiare. Solitamente si cucina utilizzando l’acqua dissalata e la pentola a pressione per ridurre comunque il tempo di cottura dei cibi e la quantità d’acqua impiegata. Se possibile, si mangia tutti insieme, fatta eccezione ovviamente per il timoniere a cui diamo il cambio”.
A bordo lo stress logora il fisico e la mente, specialmente quando si percorrono lunghi tratti di oceano in condizioni meteomarine avverse:  “Per riposare si dorme a turno. Ogni 3 ore di navigazione si è deciso che ognuno di noi abbia la possibilità di riposare per un’ora e mezza”.

Soldini Maserati Multi70 Tea Route Record London Linea Arrivo
La linea d’arrivo sotto al Queen Elizabeth II Bridge

SCHENKER ITALIA DISSALATORI WATERMAKER
www.schenker.it
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Perini Navi protagonista della 31esima edizione della St. Barths Bucket Regatta

Perini Navi, leader mondiale nella progettazione e costruzione di navi a vela e a motore, anche quest’anno è tra gli organizzatori della St. Barths Bucket Regatta, il più importante ed esclusivo appuntamento internazionale dedicato ai velieri di grandi dimensioni che si svolgerà nelle acque cristalline dell’isola di St. Barthélémy, Antille Francesi, dal 15 al 19 marzo 2018.

Nata come sfida tra amici in un weekend a Nantucket e ormai giunta alla 31esima edizione, la St Barths Bucket, di cui Perini Navi è uno dei quattro stewards insieme a Royal Huisman, Rybovich e Vitters, è un appuntamento fisso del calendario della nautica mondiale, un evento unico riservato esclusivamente agli yacht a vela di lunghezza superiore ai 100 piedi (oltre 30 metri).

Le regole di gara e i rating seguiranno i criteri stabiliti dal Syra, la Superyacht Racing Association. Tra i 26 superyachts che parteciperanno alla competizione, Perini Navi vedrà il proprio guidone difeso in mare da Bayesian (56m), Rosehearty (56m) e Zenji (56m). Altri velieri Perini Navi, tra i quali P2 e Luna, assisteranno alla regata e veleggeranno nelle acque di St. Barths.

Le barche in gara regateranno nelle acque che circondano l’isola per conquistare l’ambito Bucket Trophy. Sarà inoltre assegnato il Perini Navi Trophy alla migliore classificata tra le Perini Navi che parteciperanno alla regata; nel 2017 il premio è stato vinto dal talentuoso equipaggio di Rosehearty.

Quest’edizione della Bucket Regatta si svolge in un momento molto difficile per l’isola, colpita dall’uragano dello scorso settembre – ha commentato Lamberto Tacoli, Presidente e Amministratore Delegato di Perini Navi. – E’ per noi motivo di grande orgoglio partecipare ancora una volta all’organizzazione di questa manifestazione e, quest’anno più che mai, poter dare il nostro contributo a quest’isola meravigliosa.

Armatori ed equipaggi animeranno le acque e la suggestiva marina di St. Barths con i loro velieri. Dopo le regate, come da tradizione, Perini Navi aprirà le porte di Casa Perini per regalare agli ospiti serate uniche.

perini st barth


Perini Navi è il leader mondiale nella progettazione e costruzione di superyacht, con 62 yacht varati fino ad oggi, tra cui 59 barche a vela e tre a motore. Perini Navi è stata fondata nel 1983 da Fabio Perini la cui visione era quella di rivoluzionare la vela avvolgibile e i sistemi di controllo. www.perininavi.it

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Annunciato il ritorno in mare di “Barbara”, yacht d’epoca del 1923

Sabato 19 Maggio a Viareggio, dopo un restauro filologico, iniziato da Astilleros Mediterraneo e terminato dal Cantiere Navale Francesco Del Carlo, si svolgerà la cerimonia del ritorno in mare di Barbara, splendida imbarcazione a vela varata nel 1923 dallo storico cantiere inglese Camper & Nicholsons di Gosport. La barca, lunga quasi 19 metri, parteciperà alle più importanti regate di vele d’epoca del Mediterraneo.

IL VARO APERTO A TUTTI
Quella che si svolgerà Sabato mattina 19 Maggio 2018 a Viareggio sarà una grande festa della vela e dello yachting. Alla Darsena Italia del Cantiere Navale Francesco Del Carlo si terrà infatti la cerimonia aperta a tutti del ritorno in mare di Barbara, yawl bermudiano costruito in legno nel 1923 dal famoso cantiere inglese Camper & Nicholsons su disegni di Charles Ernest Nicholson, uno dei più grandi progettisti navali della storia. I lavori di restauro filologico hanno riguardato il risanamento dello scafo, del piano di coperta, degli interni, dell’impiantistica e dell’armo velico. La barca si presenterà ufficialmente al pubblico degli appassionati. Barbara entrerà così di diritto tra le più belle barche a vela d’epoca di tutto il Mediterraneo e nei prossimi anni parteciperà ai più importanti raduni e regate riservate agli scafi storici. Questo yawl lungo circa 19 metri, compreso il bompresso, isserà il guidone dell’Associazione Vele Storiche Viareggio alla quale è iscritto. Quel giorno è come se venissero festeggiati idealmente tre compleanni, i 155 anni del cantiere Camper & Nicholsons, fondato ufficialmente nel 1863, i 95 anni di Barbara e i 55 anni del cantiere Del Carlo, che in oltre mezzo secolo di attività si è fatto conoscere e apprezzare in tutta Europa per l’accurato refitting di decine di scafi storici in legno, sia a vela che a motore.

Barbara (1923) in restauro
Barbara (1923) in restauro – Foto P. Maccione

LA STORIA DI “BARBARA”
Barbara è il progetto numero 318 realizzato dal cantiere navale Camper & Nicholsons a Gosport, in Inghilterra, nel 1923. Costruita in fasciame di teak e pitch pine su ossatura in quercia ha avuto tra i suoi ex armatori Harold Francis Edwards, noto yachtsman inglese e regatante di successo, il Barone Amaury de la Grange, che dal 1928 le ha fatto fare base a Cannes, e il Conte Robert-Jean de Vogue, General Manager di Moët & Chandon e creatore del marchio Dom Pérignon, proprietario della barca fino agli anni Sessanta. Nel 1982 Barbara è stata impiegata come scafo appoggio per la traversata atlantica in windsurf compiuta in 24 giorni. Nel 1998 è stato avviato il restauro filologico in Spagna da Astilleros Mediterraneo e successivamente trasferita a Viareggio e affidata alle cure del cantiere navale Francesco Del Carlo.

La storia della barca e del restauro di Barbara è stata presentata il 27 Gennaio 2018 presso il Palace Grand Hotel di Varese in occasione del 5° Convegno Nazionale sulle Imbarcazioni d’Epoca (info su www.veledepocaverbano.com).

Barbara (1923) Acquerello di Emanuela Tenti
Barbara (1923) Acquerello di Emanuela Tenti

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La tendenza e l’ascesa dei catamarani in Italia promossa da EuroSail Yacht

Il grande successo dei multi-scafi sul mercato Italiano passa attraverso politiche indirizzate ad abbattere pregiudizi che fanno parte oramai del passato. Il lavoro in questa direzione portato avanti in questi anni dall’azienda EuroSail Yacht ha sicuramente contribuito alla crescita dei catamarani, sia a vela che a motore, nei nostri mari.
L’azienda con sede a Lignano Sabbiadoro (UD) è stata premiata dal cantiere Fountaine Pajot come miglior dealer europeo della passata stagione e, tramite un approccio lungimirante, ha creato i presupposti per agevolare la diffusione di questi yachts. È stata creata e consolidata una rete di porti turistici e marine con le quali EuroSail Yacht collabora al fine di stipulare delle convenzioni agevolate per l’ormeggio dei catamarani.

Le caratteristiche peculiari che accomunano questa tipologia di imbarcazioni, sfruttando i due semi-scafi laterali, sono riscontrabili nel comfort e nella stabilità sia in navigazione che all’ancora con fenomeni di rollio contenuti rispetto a scafi monocarena.
Proprio per la particolare conformazione dell’opera viva, le zone open dispongono, di riflesso, di confortevoli aree prendisole e piani di calpestio dalle superfici superiori alla media mentre le compartimentazioni interne vantano volumetrie importanti e sfruttabili.
La filosofia progettuale che fino a qualche anno fa poteva apparire coraggiosa ha riscosso, alla luce dei fatti, riscontri prestazionali ed abitativi inattesi.

EuroSail Yacht FP New 42 poppa

EuroSail Yacht si è plasmata per andare incontro alle esigenze di molti appassionati che non hanno il tempo necessario per giustificare il possesso di una barca aprendo delle basi nel basso Tirreno dedicate al charter di alto livello. Viene inoltre offerta la possibilità ai clienti di noleggiare l’imbarcazione anche per un lungo periodo ed eventualmente, ad esperienza conclusa, di procedere all’acquisto scalando il costo del noleggio.

L’Azienda è altresì in grado di ridurre i tempi di attesa per la consegna dell’imbarcazione all’armatore potendo contare su yachts già preventivamente acquistati direttamente dal cantiere.

EuroSail Yacht FP New 42 prua

EuroSail Yacht, reduce dal Salone di Dusseldorf da poco concluso, si appresta a lanciare sul mercato italiano due novità Fountaine Pajot: un modello a vela di 42’ dalle linee decise ed innovative che avrà i suoi punti di forza nella luminosità e nella raffinatezza delle ambientazioni interne e un nuovo motor-yacht a motore di 40’ progettato da un prestigioso team di architetti e designer formato da Daniel Andrieu per lo scafo e Pierangelo Andreani per gli interni.
Prestigioso il riconoscimento assegnato, sempre nell’ambito del Salone di Dusseldorf, al cantiere francese per il modello MY 44 che ha conquistato il premio “European Power Boat of the year 2018” nella categoria riservata a scafi fino a 45’.


EuroSail Yacht Luca Venica
Luca Venica

Info:
EURO SAIL YACHT SRL
Via Monte Ortigara 3d – 33054 Lignano Sabbiadoro (Ud)
www.eurosailyacht.com
Luca Venica
Tel: +39.0431.70610
Mob: +39.346.37.88.888
Mail: luca@eurosailyacht.com

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Maserati Multi 70 nuovo detentore del record Hong Kong-Londra

Giovanni Soldini e il suo team si aggiudicano la Rotta del Tè in 36 giorni, 2 ore e 37 minuti.

Ce l’hanno fatta! Alle 13h20’26” UTC, Maserati Multi 70 ha tagliato la linea di arrivo della Rotta del Tè tra Hong Kong e Londra passando sotto il ponte Queen Elizabeth II. Giovanni Soldini e l’equipaggio del trimarano composto da Guido Broggi, Sébastien Audigane, Oliver Herrera Perez e Alex Pella hanno impiegato 36 giorni, 2 ore, 37 minuti e 2 secondi per percorrere le 13.000 miglia della rotta teorica tra il porto cinese e la capitale del Regno Unito. Migliorano di quasi una settimana (5 giorni e 19 ore) il precedente primato appartenente a Gitana 13, il maxi catamarano di 100 piedi che nel 2008 aveva concluso il giro in 41 giorni. Il trimarano italiano ha percorso 15.083 miglia a una velocità media di 17,4 nodi.

Subito dopo il traguardo, lo skipper Giovanni Soldini commenta: ‘‘Siamo super felici ma anche stanchi. Le ultime 48 ore sono state molto toste. Nella Manica di bolina con tanto vento, tanto mare e un freddo tremendo. Il record è andato benissimo, siamo molto contenti della nostra rotta. La parte più difficile è stata l’ultima: con condizioni meteo più favorevoli in Atlantico avremmo potuto guadagnare altri 3 o 4 giorni, ma va bene così. Anzi non poteva andare meglio, tecnicamente la barca è perfetta. Dall’ultimo cantiere, abbiamo fatto 19.000 miglia ed è tutto a posto, sicuramente c’è il lavoro di preparazione di Guido e del team. Un ottimo equipaggio”.

In attesa dell’ufficializzazione da parte del World Sailing Speed Record Council, l’organismo che valida i record oceanici, ecco un riassunto della Rotta del Tè giorno per giorno.

Soldini Maserati Multi70 Tea Route Record London
Il Team Maserati Multi 70

Strambate nel Mar Cinese Meridionale
Dopo la partenza del 18 gennaio, l’equipaggio di Maserati Multi 70 sfrutta per due giorni il vento da NE effettuando una serie di strambate per avvicinarsi alla punta meridionale del Vietnam. Il terzo giorno gestisce una prima bolla con poco vento al largo di Singapore. Il quarto e il quinto giorno, si naviga ancora con venti leggeri per passare lo Stretto della Sonda ed entrare nell’Oceano Indiano con due giorni di vantaggio su Gitana 13.

Oceano Indiano ”a canna morta” nonostante tutto
Il sesto giorno, il primo nell’Oceano Indiano, si attraversa una depressione tropicale a SW di Sumatra.
Dal settimo al nono giorno, Maserati Multi 70 naviga con venti portanti ad alta velocità sulla rotta diretta negli alisei da SE dell’emisfero australe. Si registra la migliore giornata con 644 miglia percorse in 24 ore.
Il decimo giorno si rompe il timone sotto lo scafo di destra in seguito a una collisione con un oggetto galleggiante. L’undicesimo giorno, la pala del timone rotta viene sostituita. Il vantaggio di Maserati Multi 70 raggiunge il suo minimo scendendo sotto le 250 miglia.
Il dodicesimo giorno, esce dalla fascia degli alisei e supera un collo di alta pressione.
I tre giorni successivi sono caratterizzati dal passaggio di tre fronti freddi. Maserati Multi 70 raggiunge le latitudini più australi del viaggio, intorno ai 38°S.
Il Capo di Buona Speranza è doppiato il sedicesimo giorno con cinque giorni di vantaggio su Gitana 13.

Il Sud Atlantico lungo il versante africano
Inizia la risalita del Sud Atlantico con venti portanti.
Il diciannovesimo giorno viene decisa l’opzione Est per superare l’Equatore invece di investire a Ovest data la situazione degli alisei nel Nord Atlantico.
Dal ventesimo al ventitreesimo giorno, si segue la rotta diretta verso l’Africa occidentale, attraversando al largo del Golfo di Guinea.
L’Equatore è passato il ventiduesimo giorno. Il vantaggio di Maserati Multi 70 raggiunge il suo massimo con 2.046 miglia.

Soldini Maserati Multi 70 Tea Route Record Hong Kong

Una rotta atipica anche nel Nord Atlantico
Un’imprevista bolla di vento leggero rallenta l’atterraggio in Sierra Leone il ventitreesimo giorno. Si devono superare i doldrum e una depressione tropicale stazionaria vicina alla costa. La situazione dell’anticiclone delle Azzorre rimane atipica, impossibile andare ad aggirarlo passando a Ovest, l’opzione a Est continua.
Dal venticinquesimo al trentesimo giorno, si bordeggia lungo le coste dell’Africa occidentale fino alle isole Canarie dopo aver superato un altra depressione tropicale a terra. Il vantaggio rimane stabile intorno a 1.200 miglia.Il trentunesimo giorni, inizia il bordeggio di bolina contro il vento da NE, Maserati Multi 70 si avvicina alle coste del Portogallo.
Capo Finisterre è doppiato il trentaquattresimo giorno, il bordeggio continua lungo le coste della Galizia per guadagnare acqua verso oriente e anticipare la rotazione del vento a Est. La seconda parte della traversata del Golfo di Biscaglia è molto veloce.

La Manica di bolina e il Tamigi alle portanti
Maserati Multi 70 entra nella Manica prima dell’alba del 22 febbraio. Inizia il trentacinquesimo giorno di navigazione tra la Cornovaglia britannica e la Bretagna e prosegue verso il Sud dell’Inghilterra, prima di riprendere il bordeggio sotto costa, con un freddo pungente. Il giorno seguente si presenta di prima mattina nello Stretto di Dover e gira l’estremità sud orientale dell’Inghilterra per risalire l’estuario del Tamigi poi il fiume fino al ponte Queen Elizabeth II.
Taglia la linea di arrivo il 23 febbraio alle ore 13.20 UTC.

Soldini Maserati Multi70 Tea Route Record London Linea Arrivo
La linea d’arrivo sotto al Queen Elizabeth II Bridge

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Grand Soleil 48 Performance: il lato Race del Cantiere del Pardo

Il Cantiere del Pardo è pronto per un nuovo grande lancio: si tratta del Grand Soleil 48 Performance, uno scafo nato dalla collaborazione di tre importanti team: l’ufficio tecnico del Cantiere del Pardo, lo studio Nauta Yacht Design che ha curato interni e coperta, e Marco Lostuzzi per l’architettura navale. Dall’unione delle grandi competenze di questo trio è nato un progetto che ha avuto come primo obiettivo quello di mettere in acqua una barca veloce e performante.

Questo scafo prende posto nella gamma Performance del Cantiere, che oggi vuole offrire ai suoi armatori due prodotti sempre meglio distinti, quello Long Cruise per soddisfare gli amanti della crociera a lungo raggio e quello appunto Performance indicato per gli armatori più sportivi e alla ricerca di un’imbarcazione dalle alte prestazioni, capace di dare risultati in regata. Un aspetto per cui il Cantiere del Pardo ha sempre saputo dire la sua nel corso della storia: non a caso l’imbarcazione più venduta di sempre (290 esemplari) è il Grand Soleil 40 disegnato nel 2001 da Massimo Paperini, che ha vinto tanto sui campi di regata di tutto il mondo e già previsto in una doppia versione: una più corsaiola con maggiore superficie velica e pescaggio e l’altra più cruiser con maggiori comodità.

Da questo spirito nasce il Grand Soleil 48 Performance, che trova nella versione Race la sua vera anima da “cavallo da corsa”, grazie anche alla collaborazione di “armatori vincenti” Grand Soleil che hanno contribuito in maniera determinante nello sviluppo del progetto. Le già ottime prestazioni della versione “Performance” vengono esaltate nella versione “Race” dove una attrezzatura di coperta completa, ben dimensionata e correttamente ottimizzata permette di competere ai livelli più alti in regate inshore e offshore, grazie a linee di carena studiate nei minimi dettagli. Per raggiungere questo obiettivo sono state utilizzate tecniche d’avanguardia per il progetto quali analisi fluodinamica CFD per carena ed appendici (un mese e mezzo di lavoro ha portato al disegno della carena definitiva dopo la realizzazione di 120 carene simulate), analisi FEM di tutte le parti strutturali per studiare al meglio la distribuzione dei carichi e di conseguenza dei pesi: il tutto per ottenere una barca veloce, leggera e rigida allo stesso tempo. Il progetto è dedicato agli armatori che amano il divertimento, la crociera sportiva e le regate offshore. Velocità, stile ed eleganza completano il DNA del prodotto che riprende il family feeling dell’ammiraglia Grand Soleil 58 Performance e del più piccolo Grand Soleil 34.

Grand Soleil 48 Cantiere del Pardo

COSTRUZIONE AL TOP DI GAMMA
Per questo importante progetto sono stati scelti materiali e tecniche di costruzione di primissimo livello. Caratteristica unica del Grand Soleil 48 è che l’armatore può scegliere tra tre diverse tipologie di costruzione: la versione Race in infusione può essere realizzata in epossidica e vetroresina o in epossidica e carbonio con ben quattro paratie in composito, mentre la versione Performance, laminata a mano, è in vinilestere e vetroresina (con la paratia maestra in composito).
In entrambe le versioni, tutte le paratie sono fazzolettate a scafo, così come il ragno strutturale, anch’esso fazzolettato a creare una struttura monolitica in grado di supportare il carico di albero, chiglia e sartie (nella versione Race inoltre il ragno è realizzato con le teste in fibra unidirezionale di carbonio). Tutti gli stampi femmina sono stati realizzati da modelli fresati a controllo numerico, per ottenere la massima precisione. Per quanto riguarda le appendici la chiglia presenta lama in acciaio ad alta tenuta mentre il siluro è in piombo. Nella versione Race questa raggiunge un pescaggio di ben tre metri che garantisce una notevole stabilità. Il timone invece, a singola pala e sempre ad alto pescaggio, è realizzato interamente in carbonio nella versione da regata, mentre presenta asse in acciaio e pala in vetroresina nella versione Performance.

COPERTA: DA PERFORMANCE A RACE
Il piano di coperta è uno dei punti più interessanti del nuovo Grand Soleil 48: è infatti principalmente qui che la versione Race si trasforma in Performance o viceversa. La prima si presenta con sei o otto winch in coperta (sono previsti infatti anche due winch a poppa per regolare il paterazzo sdoppiato), un pistone idraulico a prua per regolare lo strallo, un fiocco dotato di rotaie trasversali per regolare il punto di scotta e una delfiniera lunga quasi il doppio di quella presente a bordo della versione Performance per avere maggiore superficie velica alle portanti. La versione Performance è invece attrezzata con quattro winch a portata del timoniere e fiocco autovirante di serie per consentire una facile gestione della barca anche in equipaggio ridotto e una maggiore comodità a bordo.
Soluzioni tecniche semplici sono state ben integrate all’estetica della coperta e questa eccellente combinazione ha dato come risultato un pozzetto ampio, una coperta pulita e spaziosa grazie al fatto che tutte le manovre sono resecate sottocoperta, ottime performance e velocità durante le regate, e facilità di conduzione in crociera. Per quanto riguarda il layout esterno è inoltre possibile configurare le finestrature a scafo secondo i gusti dell’armatore, fino ad arrivare a una versione totalmente “nuda”.

PIANO VELICO POTENTE E FACILE DA GESTIRE
Il piano velico è stato lungamente studiato con programmi di simulazione della velocità VPP il risultato è un piano velico potente ma facilmente gestibile; inoltre per facilitare il controllo tutte le manovre sono rinviate in pozzetto. A prua la delfiniera fissa è stata pensata per issare sia il gennaker sia il Code 0, vele queste che possono essere comodamente issate ed ammainate direttamente nel calavele. Le prime tre imbarcazioni vendute, sono state configurate nella versione Race e presentano randa square top e sartiame in PBO la prima e in carbonio le altre due. L’albero è caratterizzato da un doppio ordine di crocette acquartierate con strallo a 9/10 e può essere richiesto in carbonio o in alluminio, mentre il paterazzo sdoppiato consente di avere a poppa l’accesso al tender garage.

INTERNI SUPER LEGGERI E “SMONTABILI”
Gli spazi sottocoperta godono di un generoso baglio e bordo libero che regalano ampi e comodi interni dotati di tre cabine e due bagni entrambi con box doccia separato (una soluzione unica a bordo di uno scafo con un’anima race), oltre ovviamente alla cucina, alla dinette e al carteggio. A rendere ancora più confortevoli gli spazi interni è la notevole luminosità naturale che entra attraverso le varie finestrature a scafo e sulla coperta. Tutti gli interni sono realizzati con materiali di qualità secondo l’inconfondibile stile Grand Soleil: nella versione Race i legni alleggeriti permettono di risparmiare il 30/40% del peso. Per quanto riguarda la versione Race è inoltre previsto che molte parti modulari siano facilmente smontabili consentendo non solo di alleggerire ulteriormente la barca ma anche di liberare gli spazi necessari per stendere i sacchi con le vele senza rovinare il mobilio. Il varo del primo scafo è previsto per la fine di maggio 2018.

SCHEDA TECNICA
LFT = 14.90 m
BAGLIO MAX = 4.50 m
PESCAGGIO = 2,60; 3,0 m (STD e Race)
DISLOC. = 11500 kg; 10500 kg (STD e Race)
SUP.VEL = 137 mq; 143 mq; (STD e Race)

www.cantieredelpardo.com

Grand Soleil 48 Cantiere del Pardo

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Luna Rossa “New Generations”, avviate le selezioni tra 40 giovani velisti

Avviate le selezioni che coinvolgono più di 40 giovani velisti. Shannon Falcone e Pietro Sibello integrano il Team Luna Rossa.

Luna Rossa “New Generation” è il programma di osservazione e selezione che coinvolge giovani velisti italiani di talento all’interno del team Luna Rossa, affiancandoli a velisti più maturi con precedenti partecipazioni in Coppa America, i quali avranno il compito di trasmettere le proprie esperienze e di far crescere il nuovo nucleo nel programma di formazione. Scopo del progetto è assicurare il ricambio generazionale, mantenendo intatto il livello sportivo di eccellenza che ha sempre contraddistinto gli equipaggi di Luna Rossa.

A Cagliari sono in corso sessioni serrate di allenamenti in mare e a terra, tattica e strategia, regolazioni e manovre, sviluppo della sensibilità e dell’intuizione, ma non solo: anche il carattere, la predisposizione al lavoro di gruppo e la gestione dello stress costituiranno parte integrante della formazione e della valutazione finale.

Come sottolineato da Max Sirena, Team Director e Skipper di Luna Rossa, “Lo sviluppo giovanile e l’incoraggiamento a far crescere i talenti del proprio paese sono da sempre punti saldi nella filosofia di Luna Rossa. Abbiamo molte giovani promesse nel nostro paese e l’obiettivo è allargare il vivaio di selezione dell’equipaggio, coinvolgendo i giovani più qualificati e promettenti della vela agonistica italiana”.

Sono inoltre entrati ufficialmente a far parte di Luna Rossa due velisti di grande talento ed esperienza: Shannon Falcone – sesta partecipazione all’America’s Cup di cui due vittoriose, due partecipazioni alla Volvo Ocean Race, detentore del record di Transatlantic, Transpac e Hobart Race – e Pietro Sibello – due partecipazioni olimpiche, tre medaglie di bronzo e campione europeo di 49er e alla sua seconda partecipazione alla Coppa America con Luna Rossa – avranno un importante ruolo sia come membri dell’equipaggio che come osservatori e preparatori nel progetto “New Generation”.

Nella foto briefing pre-allenamento con Pietro Sibello.

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Maserati Multi 70 ha passato l’Equatore con 2.000 miglia di vantaggio sul record

Maserati Multi 70 ha passato l’Equatore alle 10.28 UTC di oggi Dopo 22 giorni di navigazione la risalita del Nord Atlantico inizia con 2.000 miglia di vantaggio.

Maserati Multi 70 è tornato nell’emisfero Nord superando l’Equatore alla longitudine 5° W alle ore 10.28 UTC (le 11.28 in Italia) di oggi dopo 21 giorni, 23 ore e 15 minuti di navigazione. Un passaggio importante per lo skipper Giovanni Soldini e gli altri quattro membri dell’equipaggio (Guido Broggi, Sébastien Audigane, Oliver Herrera Perez e Alex Pella), come spiega Soldini: “Abbiamo da poco passato l’Equatore, dopo soli 21 giorni dalla partenza da Hong Kong, e dopo sei giorni da Capo di Buona Speranza. È un ottimo tempo. L’opzione Est ‒ vale a dire la navigazione lungo le coste dell’Africa ‒ ha pagato. Abbiamo un bel vento e facciamo ottime velocità. Adesso pensiamo all’emisfero Nord, l’ultima parte del percorso, quella più difficile e impegnativa perché arriveremo d’inverno. Ci dobbiamo preparare al meglio”.

Dalla sua posizione attuale, Maserati Multi 70 dovrà continuare la sua rotta verso NW proseguendo lungo le coste dell’Africa occidentale prima di entrare negli alisei da NE che sembrano stabili in forza e in direzione a partire dai 9/10° N di latitudine.

Dopodiché, si dovrà decidere la rotta fino all’Europa in funzione della posizione dell’anticiclone delle Azzorre e la traiettoria delle depressioni invernali che spazzano il Nord Atlantico alle nostre latitudini.

Alla classifica delle ore 11.20 UTC, il vantaggio di Maserati Multi 70 sulla tabella di marcia del detentore del record è di 2.009 miglia. Mancano 3.630 miglia fino al traguardo a Londra.

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Dopo tre settimane e un giorno di navigazione, Maserati Multi 70 ha percorso 9.033 delle 13.000 miglia della rotta teorica (velocità media di 17.5 nodi), in realtà ha già superato le 10.186 miglia percorse a una velocità media di 19.7 nodi.

Partito lo scorso 18 gennaio da Hong Kong, il trimarano Maserati Multi 70 (lungo 21,20 metri) deve tagliare la linea di arrivo sotto il ponte Queen Elizabeth II sul Tamigi prima del 1 marzo per battere il record stabilito nel 2008 da Lionel Lemonchois con il maxi catamarano di 32,50 metri: 41 giorni, 21 ore e 26 minuti.

Per seguire in diretta la sfida, visitate la cartografia su maserati.soldini.it/cartography/

La sfida è supportata da Maserati, main sponsor che dà il nome alla barca e da Aon in qualità di sponsor, insieme al fornitore ufficiale per l’abbigliamento, Ermenegildo Zegna.

Un ringraziamento anche a Boero Bartolomeo S.p.A. e Contship Italia Group.


Per seguire la sfida:
www.maserati.soldini.it
Facebook – Giovanni Soldini Pagina Ufficiale
Twitter @giovannisoldini 
Instagram @giovanni_soldini 
Youtube www.youtube.com/user/GiovanniSoldini

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Perini Navi, Seven vince il Best Lighting ai prestigiosi Boat International Design e Innovation Awards

Progettato e costruito da Perini Navi in collaborazione con lo yacht designer Ron  Holland, il ketch di 60 metri Seven si è aggiudicato il primo posto nella categoria Best Lighting ai Boat International Design e Innovation Awards, i prestigiosi riconoscimenti che premiano non solo l’architettura e lo stile navale, ma anche le nuove soluzioni in termini di design, innovazione tecnologica e ingegneria.

La serata di gala si è tenuta ieri sera a Kitzbuhel, in Austria, di fronte a una giuria di esperti del settore di diverse nazionalità.

Progettato per una navigazione facile e veloce, il S/Y Seven è caratterizzato da numerose innovazioni, a testimonianza dell’impegno di Perini Navi nel fornire ai propri armatori soluzioni tecnologiche sempre nuove a beneficio delle performance, della facilità di navigazione, dello spazio e del comfort a bordo. Gli interni di Seven sono stati disegnati da Dante O. Benini & Partners, architetti italiani noti al pubblico internazionale per i loro progetti all’avanguardia.

Seven è una barca progettata in Italia, costruita da un cantiere italiano così come italiano è l’architetto che l’ha disegnata, l’armatore e l’equipaggio e, infine, la bandiera” dice Ennio Doris, l’armatore di Seven.

Perini Navi Seven superyacht varo

Abbiamo accolto la notizia con enorme soddisfazione e siamo onorati di condividere questo riconoscimento con il nostro Armatore, il Cav. Doris, l’Arch. Benini e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa nave – commenta Lamberto Tacoli, Presidente e Amministratore Delegato di Perini Navi – Siamo orgogliosi di questo premio perché è dedicato all’ingegno, alla creatività e all’innovazione, tre caratteristiche che ben descrivono le imbarcazioni Perini Navi, barche che rappresentano l’eccellenza del made in Italy nel mondo”.


Perini Navi è il leader mondiale nella progettazione e costruzione di superyacht, con 62 yacht varati fino ad oggi, tra cui 59 barche a vela e tre a motore. Perini Navi è stata fondata nel 1983 da Fabio Perini la cui visione era quella di rivoluzionare la vela avvolgibile e i sistemi di controllo. www.perininavi.it

Perini Navi Seven superyacht

Comunicato stampa

Record di partecipanti al 5° Convegno Nazionale sulle imbarcazioni d’epoca

Il 27 gennaio 2018 si è svolto a Varese il 5° Convegno nazionale sulle imbarcazioni d’epoca, organizzato annualmente dall’Associazione Vele d’Epoca Verbano. La partecipazione superiore alle aspettative ha imposto la chiusura anticipata delle iscrizioni. Al Palace Grand Hotel di Varese, prestigiosa sede del congresso, sono state esposte anche alcune imbarcazioni in legno. Tra gli annunci del 2018 la riapertura del Museo della Barca Lariana di Pianello Lario e l’avventuroso periplo dell’Italia della goletta Oloferne in rotta verso il Festival Marittimo francese di Sète. Tra i libri presentati un volume sul restauro e uno dedicato ai gozzetti genovesi a remi da competizione.

I NUMERI DEL 5° CONVEGNO DI BARCHE D’EPOCA
Oltre 150 partecipanti provenienti da Italia e Svizzera, 10 relatori, 6 ore dedicate alle relazioni, 4 patrocini ufficiali (Yacht Club Italiano, Associazione Italiana Vele d’Epoca, Associazione Scafi d’Epoca e Classici, Associazione Italiana Derive d’Epoca), 3 annunci di nuove iniziative nel settore della marineria, 3 barche esposte (la lancia elettrica in legno ‘Ernesto’ del cantiere Ernesto Riva, un Dinghy 12’ e una lancia bretone), una di fotografie di vele d’epoca del fotografo James Taylor, 8 magnifici sponsor (Autosalone Internazionale Jaguar Land Rover di Varese e Castellanza, AQA Lago Maggiore, Cromatura Cassanese, Porrini Moda Besozzo, Studio GIALLO & Co. Varese, Gioielleria Soma Besozzo, 3 Sixty Marketing Services, Funivie del Lago Maggiore), un annullo filatelico dedicato, oltre 130 pubblicazioni sulla stampa e media nazionali e più di 100.000 persone raggiunte sui social network nel periodo pre e post-evento. Questi i numeri della quinta edizione del convegno di barche d’epoca ‘Tra Legno e Acqua’ tenutosi il 27 gennaio 2018 presso il Palace Grand Hotel di Varese. Un altro grande successo per l’AVEV, Associazione Vele d’Epoca Verbano, che si conferma uno dei più attivi sodalizi italiani nel settore della promozione della cultura marinaresca e delle tradizioni nautiche.

LE RELAZIONI … DELLA MATTINA
Il lavori del 5° Convegno ‘Tra Legno e Acqua’ sono stati aperti dal Presidente AVEV, il varesino Alessandro Corti e dallo storico locale Giuseppe Armocida. A seguire Paolo Sivelli, Direttore AVEV, moderatore degli interventi. Il velista e regatante Giuseppe La Scala ha parlato di restauro estetico e ristrutturazione funzionale, riferendosi in particolare a due classi di imbarcazioni sulle quali naviga, la deriva classe Dinghy 12’, progettata nel 1913, e il monotipo Dragone, nato nel 1929. Gli storici Giovanni Panella e il francese Thierry Pons hanno proiettato il video di Aventure Pluriel sull’esperienza di un corso Erasmus plus tenutosi per una settimana presso il Museo della Marineria di Cesenatico. Il fiorentino Roberto Olivieri, Consigliere dell’Associazione Vele Storiche Viareggio, ha descritto il refitting dello yawl bermudiano Barbara, yawl varato da Camper & Nicholsons nel 1923 il cui ritorno in mare avverrà il prossimo 19 maggio 2018 presso il cantiere Del Carlo di Viareggio. Quel giorno, chiunque lo desidererà, potrà presenziare alla cerimonia del varo. Il costruttore navale Daniele Riva e l’ingegnere Carlo Bertorello hanno descritto il progetto di ‘Ernesto’, la prima barca elettrica in legno nata dalla matita del famoso architetto argentino German ‘Mani’ Frers, “presente” al convegno sotto forma di intervista video.

Il Palace Grand Hotel di Varese Foto Maccione
Il Palace Grand Hotel di Varese – Foto Maccione

LE RELAZIONI … DEL POMERIGGIO
Il romagnolo Stefano Medas, archeologo subacqueo nonché apprezzato conferenziere, ha sedotto la platea raccontando l’anima delle barche, come se in passato fossero state equiparate a esseri viventi. Lo yacht designer Leonardo Bortolami, curatore dello Scottish Fisheries Museum di Edimburgo, ha presentato in anteprima il suo nuovo libro “Imbarcazioni in legno – il restauro consapevole” con tutti i suggerimenti sul recupero delle barche d’epoca. Il maestro d’ascia Giovanni Cammarano di Marina di Pisciotta, in provincia di Salerno, ha incantato la platea raccontando la vita dei pescatori e la costruzione di Ninetta, replica di un gozzo in legno a vela latina lungo 7,75 metri, eseguita insieme a un altro giovane maestro d’ascia, Cesare Cortale. Il progettista e costruttore navale Federico Lenardon ha infine descritto i restauri di Onkel Adolph, il 6 Metri Stazza Internazionale del 1907 vincitore della prima regata di questa classe, e della lancia da trasporto austriaca Poto del 1920, compiuti presso il cantiere ‘Alto Adriatico Custom’ di Monfalcone dove lavora.

Il Maestro d'Ascia Giovanni Cammarano
Il Maestro d’Ascia Giovanni Cammarano – Foto Maccione

ALCUNE NOVITÀ DEL 2018
Ecco alcune delle novità presentate in occasione del Convegno:

  • Dopo circa 18 anni di chiusura il Museo della Barca Lariana di Pianello Lario, fondato nel 1982 all’interno di una filanda ottocentesca sulle rive del Lago di Como, riaprirà una parte delle sale per visite pubbliche. Il museo raccoglie oltre 400 imbarcazioni di tutti i tipi e migliaia di oggetti.
  • Presentato il progetto Museo Navigante, rete composta da 70 musei del mare e della marineria uniti in un comune progetto per valorizzare il patrimonio culturale marittimo italiano. Ad esso è legato il viaggio di circa 1800 miglia che la goletta aurica di 23 metri Oloferne del 1944 sta compiendo dall’Adriatico al Tirreno, con tappe in tutte le regioni costiere, per arrivare a Sète, in Francia. Qui, dal 27 marzo al 2 aprile 2018 si svolgerà Escale à Sète, il più importante Festival Marittimo del Mediterraneo dove confluiranno oltre 130 tra velieri e scafi storici e più di 300.000 visitatori. Sia la goletta Oloferne che una nutrita delegazione dell’Associazione Vele d’Epoca Verbano, con barche al seguito, rappresenteranno l’Italia e i musei nazionali.
  • Lo storico genovese Giovanni Panella ha dato alle stampe un libretto intitolato “Gozzetti Genovesi, storia di una passione” dedicato ai gozzi a remi da competizione. Spesso queste barche, in rappresentanza di borgate e associazioni legate al mare, si sfidano tra loro in occasione di eventi e manifestazioni organizzate in varie regioni d’Italia.

Grazie alla collaborazione con l’Autosalone Internazionale Jaguar Land Rover di Varese e Castellanza è stato possibile organizzare alcuni test-drive a bordo delle vetture Jaguar Land Rover esposte all’ingresso dell’Hotel, tra le quali E-PACE, il nuovo SUV compatto. La concessionaria ha anche estratto a sorte un week-end, durante il quale un fortunato vincitore potrà “possedere” per due giorni un’autovettura.

Land Rover e lancia Ernesto Riva Foto Maccione
Land Rover e lancia Ernesto Riva – Foto Maccione

AVEV – Associazione Vele d’Epoca Verbano
L’Associazione Vele d’Epoca Verbano è stata costituita nella primavera del 2013 con lo scopo di promuovere e tutelare le imbarcazioni storiche che navigano sul Lago Maggiore. Numerose le iniziative organizzate fino ad oggi, dalla “Verbano Classic Regatta” al progetto di un museo-raccolta delle barche tradizionali del Lago Maggiore, dalla rinascita della “Coppa dei Laghi”, storico trofeo velico risalente al 1887, alla navigazione itinerante denominata “Vagabondi del Lago”. Nel 2016 sono stati la prima delegazione italiana ad avere accolto l’invito di partecipare, con 5 barche in rappresentanza della marineria italiana, al Festival Marittimo di Brest, il più importante del mondo. Sono seguite le partecipazioni alla Settimana del Golfo di Morbihan (Francia) e Stari Grad (Croazia). Presso il cantiere in località Cellina (VA) i soci stanno restaurando Tinka, cutter bermudiano in legno lungo 10 metri costruito in Inghilterra nel 1951. L’attuale presidente AVEV è il varesino Alessandro Corti.

L'annullo filatelico Foto Maccione
L’annullo filatelico – Foto Maccione

Comunicato stampa