Soldini alla prima regata oceanica col trimarano “volante”, la situazione

Giovanni Soldini è partito per la prima regata oceanica a bordo del trimarano “volante” Maserati Multi70, la RORC Transatlantic Race.

Al momento si trova in seconda posizione, dentro ad un fronte esteso, a circa 250 miglia di distanza dal grande rivale Phaedo3, già detentore del record della regata nella categoria multiscafi e che viaggia ad una velocità costante oltre i 20 nodi.

Comunicato stampa del team Maserati:

MASERATI MULTI70: PARTITA LA PRIMA REGATA OCEANICA PER GIOVANNI SOLDINI SUL TRIMARANO VOLANTE

Giovanni Soldini e il suo equipaggio hanno iniziato oggi, a bordo del tecnologico trimarano Maserati Multi70, la RORC Transatlantic Race.
2865 miglia per attraversare l’Atlantico da Lanzarote (Canarie) a Grenada (Mar dei Caraibi). Il record dei multiscafi della regata da  migliorare è quello di Phaedo3, stabilito lo scorso anno con un tempo di 5 giorni, 22 ore, 46 minuti e 3 secondi.

Soldini Maserati Trimarano RORC

Alle ore 13.00 italiane (12.00 a Lanzarote) del 26 novembre è partita la RORC Transatlantic Race che fra i 14 iscritti vede in corsa Maserati Multi70 e il Team capitanato da Giovanni Soldini, impaziente di correre questa prima regata oceanica.

La situazione meteo che si prospetta non è ancora definita chiaramente, anche perché i modelli americani ed europei non concordano e sono in rapida evoluzione.
«La transoceanica che ci aspetta è strana: siamo venuti qui per correre una regata caraibica – quindi alta pressione, Aliseo, vento stabile – e invece la situazione meteo è completamente diversa», commenta Giovanni Soldini in uscita dal Marina di Lanzarote. «Ci sono varie depressioni tropicali con fronti molto a Sud».

La partenza della RORC Transatlantic Race per Maserati Multi70, il suo diretto antagonista Phaedo3 e il resto della flotta è stata caratterizzata da 8 nodi di vento da SW al traverso. Passato il canale a Sud di Lanzarote, la navigazione sarà di bolina con vento in rinforzo verso sera.

«Non vediamo l’ora di poter volare in oceano», conclude Giovanni Soldini. «Siamo contenti di fare questa regata che per noi è un passaggio importante: dopo tre mesi di ricerche e sviluppo è la prima volta che riusciamo a navigare in oceano in assetto volante almeno da una parte. Speriamo di capire tante cose misurandoci con l’oceano e di fare dei passi avanti».

La RORC Transatlantic Race, giunta quest’anno alla terza edizione, prevede una rotta di 2865 miglia da Lanzarote (Canarie) a Grenada (Mar dei Caraibi). In corsa 14 barche divise fra Irc, Class 40 e Mocra Multihull. Il record dei multiscafi è quello stabilito dal trimarano Phaedo3 lo scorso anno con un tempo di 5 giorni, 22 ore, 46 minuti e 3 secondi.

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Vendée Globe, collisioni e avarie riducono ancora il gruppo

Sono trascorse tre settimane dalla partenza della Vendee Globe, l’intera flotta ha ormai passato la zona equatoriale.

Le posizioni ad oggi registrate evidenziano una netta differenza tra il gruppo di testa, composto da sei scafi che hanno appena doppiato il Capo di Buona Speranza, altre cinque imbarcazioni che si apprestano a doppiarlo ed il gruppo che lotta ad una distanza di oltre 3000 miglia dai primi.

La classifica conferma, almeno per ora, il vantaggio per gli scafi dotati di foils, anche se la quarta e sesta posizione sono occupate da imbarcazioni senza questo dispositivo, rispettivamente <SMA> e <Quéguiner – Leucémie Espoir>.

Vendée Globe Capo di Buona Speranza

Lo skipper Alex Thomson, autore di un’ottima prestazione sebbene vittima di una collisione che ha procurato la rottura di uno dei foil, ha sfiorato per un soffio il record di traversata sino all’Equatore ed è stato ora superato da Armel Le Cléac’h.
<Banque Populaire VIII> e <Hugo Boss> navigano molto vicini nell’area dei Quaranta Ruggenti, separati da una distanza inferiore a 3 miglia.

Purtroppo si registrano ancora altre avarie:
– Tanguy de Lamotte (rottura dell’albero) sta tornando a Les Sables d’Olonne
– Bertrand de Broc (collisione con danni allo scafo) si ritira
– Vincent Riou (danni da collisione) si ritira
– Jérémie Beyou, ora al quinto posto, procede con difficoltà a causa di avaria al sistema satellitare per le informazioni meteo

Non parliamo solo dei primi, accendiamo un faro anche sul gruppo più distanziato, dove veri marinai lottano a prescindere dalla disponibilità delle dotazioni dipendenti dal budget economico, soddisfatti della loro prestazione nella speranza di concludere l’impresa: il giro del mondo in solitario.

Bertrand de Broc Vendèè Globe
Bertrand de Broc ©Jean-Marie Liot / DPPI / Vendèe Globe

Varato “Oscar3”, il primo dei Mylius 65’ di nuova generazione

Comunicato stampa:

Varato “Oscar3”, primo nuovo Mylius 65’

Sabato 19 novembre, nel Marina di Cala de Medici a Rosignano Solvay (LI), in una festosa cerimonia sotto un intenso ma beneaugurante acquazzone è stato varato il nuovo Mylius 65’ “Oscar3”.

Oscar3 è il primo Mylius 65’ di nuova generazione ad essere varato, in versione Flush Deck (FD), con scafo grigio scuro e coperta grigio ghiaccio, mentre altre due barche sono già in costruzione (una in versione Flush Deck ed una in versione Raised Saloon). Lungo 20,20 m, larga 5,25 m, con una superficie velica (in bolina) di 258 mq, grazie alla costruzione interamente in carbonio, il nuovo Mylius 65’ ha un dislocamento di solo (circa) 20 tonnellate, notevolmente inferiore a quello di tutte le barche della sua categoria. Rappresenta quindi un perfetto esempio di fast cruiser-racer Mylius, con interni ed impianti assolutamente da crociera, ma pronta a regatare intensamente .

Armatore è l’Architetto Aldo Parisotto, ex armatore del Mylius 50’ “Oscar2” e titolare della “Parisotto + Formenton Architetti”. Forte della sua esperienza di Interior Design, anche per la nautica, l’Arch. Parisotto ha collaborato con Aberto Simeone, progettista di tutti i Mylius, con un confronto ed una “contaminazione” di gusti ed esperienze che hanno portato alla sperimentazione ed innovazione nel layout, nei dettagli e nei materiali di arredo della barca. Oscar3, quindi, si presenta come una barca innovativa e diversa, pur all’interno dello “Stile Mylius”.

Mylius 65 Oscar3

Il progetto, come sempre firmato da Alberto Simeone coadiuvato dall’Ufficio Tecnico Mylius, rappresenta un’evoluzione delle carene dei precedenti 60’-65’ del cantiere: il nuovo 65’, infatti, presenta un miglior rapporto tra superficie velica e dislocamento e una maggiore lunghezza al galleggiamento in rapporto alla lunghezza f.t. La nuova carena è anche sensibilmente più larga delle precedenti specie nelle sezioni poppiere, con baglio massimo arretrato, promettendo migliore stabilità di forma, performance nelle andature portanti e stabilità di rotta alle alte velocità.

Mylius 65 Oscar3

La costruzione rigida e leggera, come per tutti i Mylius, è interamente in sandwich di fibre di carbonio, unidirezionali e multiassiali, con anima in PVC espanso a densità differenziata – salvo alcune zone con laminazione “solida”, in matrice epossidica con tecnica del sottovuoto (vacuum-bag) e “post cura”. Il dimensionamento di tutte le strutture è a norma ISO 12215, con coefficienti strutturali anche maggiori della norma, integrato con calcolo ad elementi finiti (FEM). La laminazione del guscio e delle strutture è verificata nelle varie fasi tramite controlli NDT ad ultrasuoni. Il timone ha l’asse in laminato solido in carbonio e la pala in sandwich di carbonio. La chiglia è in Weldox 700, fresata a controllo numerico, con bulbo in piombo.

La coperta è interamente rivestita in teak, incollato sottovuoto. Il winch della scotta randa è montato su colonnina centrale, mentre i winch primari e di manovra sono sistemati sulle estremità poppiera delle panche, dove sono rimandate anche tutte le manovre provenienti dall’albero, che corrono sottocoperta completamente recessate. Il piano di coperta si presenta dunque estremamente pulito e libero, anche grazie all’eliminazione delle rotaie trasversali, sostituite da un sistema volante di barber per i fiocchi da regata, che lascia liberi i passavanti – mentre è presente la rotaia per il fiocco autovirante da crociera. Gennaker ed altre vele asimmetriche possono essere murati sulla delfiniera fissa, che funge anche da musone dell’ancora.

L’armo è con crocette acquartierate e sartie a murata; l’albero è in carbonio “alto modulo”, con sartiame in PBO, della Hall Spars; le vele sono della North Sails, curate da Andrea Casale. L’attrezzatura di coperta è della Harken e Ubi Maior.

Gli interni sono in eucalipto affumicato e rovere a poro aperto. La dinette è un grande open space, pulito, essenziale e molto luminoso, con divani contrapposti in ultraleather color “mastice”. La zona armatoriale, cui si accede tramite una porte scorrevole in carbonio, è concepita come una grande suite: il corridoio è rivestito con la stessa pelle dei divani e l’allestimento della cabina armadio riprende in chiave contemporanea, nei materiali, finiture ed accessori, i temi delle valigerie da viaggio; la zona bagno è divisa in due parti, con doccia separata sul lato destro; il letto matrimoniale è sulla paratia di prua. A poppavia della scala sul lato sinistro troviamo la cucina, con un piano di lavoro estremamente spazioso, anche grazie alla soluzione e del lavabo sistemato sul lato opposto del corridoio, sotto la scala. Sul lato destro della barca troviamo invece il tavolo da carteggio e la cabina equipaggio, attrezzata con 2 letti sovrapposti. A poppavia ci sono due cabine ospiti gemelle, ciascuna con bagno e doccia dedicati. La cala vele è attrezzata con un piccolo wc e lavabo/doccia, mentre a poppa è possibile alloggiare un tender di 2,70 m.

Per quanto riguarda impianti ed attrezzature, l’impianto elettrico è basato sul “Masterviews system” della Mastervolt, che permette il controllo e la gestione di tutte le utenze di bordo, sia dal pannello “touch screen” che tramite connessione remota; strumentazione elettronica e pilota automatico sono della B&G, con le innovative funzioni di diagnostica wireless integrata, mentre il motore è uno Yanmar da 160cv. La barca è anche dotata di aria condizionata, dissalatore, elica di prua, generatore, lavastoviglie, ecc.

Mylius 65 Oscar3 DIsegno

Il cantiere Mylius Yachts ha attualmente in costruzione altri due Mylius 65’ (uno in versione Flush Deck ed uno in versione Raised Saloon) e tre Mylius 76’ (due Flush Deck ed un Deck Saloon), confermandosi così come uno dei cantieri più attivi al mondo nel mercato dei “luxury fast cruiser-racer”, nel range da 20 a 24 metri.

Mylius 65 Oscar3 Scheda Tecnica

Per ulteriori informazioni su Mylius Yachts, si prega di visitare il sito www.mylius.it

Podenzano (PC), Italy – Nov. 2016

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H240, l’idrogeneratore di nuova generazione per l’autonomia elettrica

Save Marine Idrogeneratore H240La scorsa settimana Sviluppo Nautico ha visitato il METS Trade 2016 tenutosi ad Amsterdam.

Alcuni prodotti esposti hanno attirato la nostra attenzione, tra i quali in particolare l’idrogenetore H240 dell’azienda francese Save Marine.

L’idrogeneratore è una soluzione ecologica ed economica per ottenere l’autonomia elettrica a bordo, dal momento che sfrutta un’energia inesauribile: la forza esercitata sull’acqua dalla barca in navigazione o anche alla fonda (con una corrente di almeno 3 nodi).

La particolarità di questo modello è la capacità di produrre energia a partire da flussi d’acqua a bassa velocità, rendendolo particolarmente adatto alle barche da crociera che navigano abitualmente tra 3 e 10 nodi.

Save Marine Idrogeneratore H240 Potenza prodottaTutto ciò grazie a soluzioni innovative, tra cui un nuovo modo di disporre magneti e bobine, l’aggiunta di un sistema Venturi e una tecnologia che rimpiazza le bobine tradizionali.

L’H240 è un sistema totalmente autonomo e adattabile alla maggior parte delle imbarcazione, con un’installazione facile e veloce, è leggero (10kg) e costruito con componenti adatti all’ambiente marino. La turbina è carenata e si alza in caso di impatto, mentre l’elettronica, protetta da un fusibile, regola automaticamente la carica delle batterie.

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L’avventura epica di Spithill a bordo del catamarano da 46 piedi con foil

Il campione della Coppa America ha affrontato onde enormi per riuscire a navigare da New York alle Bermuda.

Jimmy Spithill e il suo equipaggio hanno dato dimostrazione delle loro straordinarie capacità nel condurre il loro catamarano “F4” Team Falcon per oltre 1.065 chilometri di mare aperto.

Lo skipper del Team Oracle USA ha dovuto attendere pazientemente il via libera, con la partenza per l’oceano rinviata più volte a causa di un uragano e dei venti di tempesta.

Jimmy Spithill and crew test-sail the F4 race yacht with Team Falcon in New York, NY, USA on 22 October, 2016.

Il tempo è migliorato il 5 novembre, quando Spithill e il suo team, composto da Shannon Falcone, Roma Kirby, Tommy Loughborough, Cy Thompson ed Emily Nagel (delle Bermuda), sono potuti salpare da New York.

Sfortunatamente per loro, le condizioni meteo sono ben presto peggiorate e hanno dovuto combattere con le unghie e con i denti per affrontare onde alte 8 metri e fenomenali venti da 35 nodi.

Per fortuna, grazie agli otto mesi impiegati nella progettazione, il primo catamarano da 46 piedi dotato di hydro-foil è stato in grado di superare queste onde pericolose.

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Jimmy Spithill tests his F4 race yacht with Team Falcon in Newport, Rhode Island, USA on 24 September, 2016.

Alla fine sono riusciti a completare il viaggio da New York, la prima città degli Stati Uniti ad ospitare la Coppa America nel 1870, alle Bermuda, dove si svolgerà la 35° Coppa America nell’estate del 2017, in 66 ore. L’australiano Spithill ha rivelato: “Siamo passati dallo spingere la barca alle massime prestazioni ad una navigazione in modalità di sopravvivenza”.

“Queste erano le onde più alte che io abbia mai affrontato con un multi-scafo, e spero di non ripetere di nuovo questa esperienza!”

“Volevo spingere me stesso fino oltre il limite, mentalmente e fisicamente, perché la Coppa America dell’anno prossimo sarà più dura, difficile, combattuta ed imprevedibile di qualsiasi sfida io abbia mai affrontato”.

“Mi piace sfidare Madre Natura. Occorre essere pronti a tutto: Madre Natura può essere volubile e, quando cambia faccia, può essere meravigliosa quanto terrificante“.

Jimmy Spithill onboard the F4 race yacht during a test-sail with Team Falcon in New York, NY, USA on 22 October, 2016.

Shannon Falcone ha aggiunto: “In 72 ore, abbiamo sperimentato quello che molti skipper affrontano in un’intera carriera. Sono rimasta davvero colpita dal modo in cui la squadra ha affrontato le avversità”.

Infine Nagel ha dichiarato: “Non riuscivo a credere di essere  su una barca con i ragazzi del Team Oracle e Shannon. La curva di apprendimento, con quel tipo di esperienza, è semplicemente incredibile”.

Dainese rivoluziona la sicurezza in mare insieme al Team New Zealand

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Comunicato stampa:

DAINESE RIVOLUZIONA LA SICUREZZA IN MARE INSIEME A EMIRATES TEAM NEW ZEALAND

Milano, EICMA 2016, 9 Novembre 2016 – Il Gruppo Dainese sale a bordo di Emirates Team New Zealand per la Coppa America 2017 con il nuovo SEA-GUARD, indispensabile per la protezione dell’equipaggio durante le regate.

Lo storico marchio italiano Dainese ha annunciato la partnership con Emirates Team New Zealand nel corso della conferenza stampa durante EICMA 2016 – Esposizione Mondiale del Motociclismo – confermando così il suo impegno nella ricerca di soluzioni innovative per la protezione negli sport dinamici.

Dainese sceglie Emirates Team New Zealand, da sempre all’avanguardia nel panorama velico internazionale, per esplorare un nuovo settore. Questa partnership va ad aggiungersi ad altre collaborazioni di successo che l’azienda ha intrapreso nel passato.

Dainese Team New Zealand

In 40 anni di storia Dainese è stata infatti a fianco di grandi campioni come Valentino Rossi e ha dato vita ad ambiziosi progetti quali la realizzazione – in collaborazione con MIT ed ESA (European Space Agency) – di speciali tute che garantissero protezione agli astronauti nello spazio.

Ospite speciale della presentazione è stato Max Sirena, ex skipper di Luna Rossa, ora Technical Advisor e membro del Management di Emirates Team New Zealand, che ha illustrato al pubblico il nuovissimo SEA-GUARD, lo speciale salvagente che indosserà l’equipaggio durante le regate.

Dainese Team New Zealand

SEA-GUARD, completamente ergonomico, è stato studiato per associare la funzione protettiva a quella di salvagente. Dainese sta inoltre raccogliendo e analizzando dati per equipaggiare SEA-GUARD con D-air®, il sistema di protezione che rileva situazioni di pericolo e automaticamente gonfia speciali airbag attorno al corpo dell’atleta. Creato inizialmente per i campioni del mondo di motociclismo, il sistema D-air® è stato successivamente sviluppato – in collaborazione con la FIS – per gli sciatori professionisti ed è ora ufficialmente utilizzato nelle World Cup Series.

Dainese Team New Zealand

Max Sirena, al termine della conferenza stampa, ha commentato: “Gli AC50, i catamarani ‘volanti’ con cui si disputerà la prossima Coppa America, sono quanto di più avanzato esista nello sport della vela in termini di tecnologia e prestazioni. Queste barche saranno in grado di raggiungere velocità mai viste prima quindi la sicurezza a bordo è diventata un aspetto fondamentale della preparazione. Avere al nostro fianco un partner innovativo e affidabile come Dainese ci dà senza dubbio una marcia in più. Fin da piccolo sono appassionato di moto è stato quindi per me un vero piacere dare oggi il benvenuto a Dainese nel team.”

Cristiano Silei, CEO di Dainese Group ha commentato: “Siamo onorati di supportare Emirates Team New Zealand in questo entusiasmante progetto. Introdurre la nostra tecnologia nel mondo della vela è perfettamente in linea con la nostra mission di promuovere e garantire la sicurezza negli sport dinamici. Non avremmo potuto pensare ad un partner migliore di Emirates Team New Zealand, con il quale condividiamo la passione per l’innovazione e la performance.”

Grant Dalton, CEO di Emirates Team New Zealand, che condivide con Max Sirena la passione per il motociclismo, ha concluso: “Le moto sono la mia seconda passione, conosco quindi bene Dainese e credo che condivida con il nostro team alcuni valori fondamentali. Emirates Team New Zealand è riconosciuto a livello internazionale per essere leader nel campo dell’innovazione e, proprio in questi giorni, i nostri velisti stanno testando SEA-GUARD in allenamento. Sono convinto che il risultato di questa collaborazione aprirà un nuovo capitolo della sicurezza in mare.”

Dainese Team New Zealand

I contenuti relativi alla partnership tra Dainese e Emirates Team New Zealand sono disponibili al link:
http://media.dainese.com

DAINESE GROUP
Fondata nel 1972 da Lino Dainese, Dainese produce abbigliamento protettivo all’avanguardia per la pratica di sport dinamici, quali il motociclismo, il ciclismo, gli sport invernali e l’equitazione. Nel 2007, Dainese ha acquisito il marchio AGV, brand conosciuto a livello internazionale per la produzione di caschi racing e sportivi. Nel 2015, il gruppo si è ampliato ulteriormente acquisendo il brand POC, marchio leader nella produzione di equipaggiamento di protezione dedicato al mondo degli sport invernali e del ciclismo.
L’abbigliamento protettivo di Dainese, AGV e POC sono l’emblema delle più innovative tecnologie applicate agli sport dinamici ed è utilizzato dai migliori atleti al mondo.

EMIRATES TEAM NEW ZEALAND
Emirates Team New Zealand ha lanciato la sfida alla 35^ America’s Cup che si svolgerà alle Bermuda nel 2017 ed è il team che ha ottenuto i maggiori successi nella storia recente del trofeo. Vincitore di due edizioni della Coppa America (1995 e 2000), nonché finalista e vincitore di tre ulteriori Louis Vuitton Cup, Emirates Team New Zealand raduna i migliori velisti al mondo. E’ l’unico team ad aver partecipato sia all’America’s Cup che alla Volvo Ocean Race, il giro del mondo in equipaggio, e continua a misurarsi in molti circuiti competitivi, come l’AudiMedCup e l’Extreme Sailing Series, incrementando ulteriormente la sua reputazione a livello internazionale. Le origini del team risalgono alla Coppa America del 1987 di Fremantle (Ovest Australia) e, Emirates Team New Zealand, è l’unico team che si finanzia commercialmente ad essere sopravvissuto dall’edizione 2007 dell’America’s Cup, quella con più sfidanti. Con alcuni dei migliori velisti, dei più innovativi progettisti e boat builder e, grazie alla visione e leadership di Grant Dalton, Emirates Team New Zealand è il team più all’avanguardia nel panorama velico internazionale.

Dainese Team New Zealand

Portofino-Giraglia: Beccaria stabilisce il record e vince la sfida coi Malingri

Bella la sfida che si è svolta tra la coppia formata da Ambrogio Beccaria e Bernardo Zin e quella formata da Vittorio e Nico Malingri, gli ideatori di questo tentativo di record sulla rotta Portofino-Giraglia-Portofino – 148 miglia – che non era mai stata battuta prima d’ora da imbarcazioni di questa classe (Formula 18 e Formula 20).

Beccaria, partito prima, è riuscito a compiere il tragitto in circa 17 ore, mentre i Malingri, componenti del Citroën Unconventional Team a bordo del catamarano sportivo di 6 metri Feel Good, realizzando un tempo di 19 ore 04 minuti e 52 secondi, non sono riusciti a battere il primato realizzato poco prima dagli sfidanti.

Comunicato stampa di Citroën Unconventional Team:

CITROËN UNCONVENTIONAL TEAM
IMPRESA DA RITENTARE

Le condizioni meteo erano buone ma non ottimali. “Abbiamo avuto difficoltà”, dice Malingri, “dall’inizio fino a metà percorso: il vento era meno di quanto previsto e il mare molto incrociato. Non si riusciva a far camminare la barca. Appena abbiamo agganciato il vento, siamo volati fino alla Giraglia con punte di 16-18 nodi. Al ritorno il vento era più da Nord-Est di quanto pensavamo e abbiamo dovuto navigare di bolina stretta, per cui più lentamente. Ma ce l’avremmo fatta lo stesso, se non fosse stato per i due lunghi cali di vento all’altezza di La Spezia e risalendo la Liguria“.

“Ambrogio e Bernardo sono stati molto bravi, sia ad individuare il momento giusto per partire, sia a portare la barca. Fa molto piacere che l’idea di creare un nuovo record accessibile a tutti nel giardino di casa abbia avuto successo. Beccaria e Zin, a questo punto, non solo detengono il record ma sono stati i primi a percorrere questa rotta”.

Citroen Unconventional Team Malingri

I protagonisti dell’impresa

Vittorio Malingri, classe 1961, pioniere della vela oceanica italiana, è stato il primo azzurro a partecipare al Vendeé Globe, battezzato anche “Everest dei mari”.

Nico Malingri, secondogenito di Vittorio, 24 anni, ha attraversato a vela l’Atlantico undici volte.

Feel Good, un catamarano in carbonio di sei metri non abitabile, è considerata l’imbarcazione più veloce e innovativa della sua categoria. Può toccare una velocità di punta vicino ai 25 nodi e tenere medie attorno ai 15 nodi, con percorrenze di oltre 300 miglia al giorno.

Nella preparazione della loro impresa e per i loro spostamenti logistici i due componenti del Citroën Unconventional Team hanno a disposizione la C4 Cactus ed il nuovo Jumper.

Citroën C4 Cactus è l’unconventional crossover per eccellenza, massima espressione della Creative Technologie di Citroën.

Citroën Jumper concentra tutta la competenza tecnica e l’esperienza del Marchio nel campo del trasporto di merci e persone.

Citroën Unconventional Team è il team di atleti che, per personalità e stile di vita, primeggiano nei loro sport e interpretano perfettamente i valori del Marchio francese: Be Different, Feel Good. Li interpretano sia per la loro personalità e il loro stile di vita, che li ha portati a primeggiare a livello mondiale nelle loro specialità, sia per gli sport praticati, tutti fortemente adrenalinici e… unconventional. Citroën Unconventional Team, contraddistinto dalla sigla C.U.T., per il quale è stato creato un logo specifico, riunisce otto atleti italiani campioni di sei sport di scivolamento (surf, kitesurf, windsurf, extreme sailing, snowboad, skateboard) che hanno per campo d’azione il mare e la montagna, ma anche la città.

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Citroen Unconventional Team Malingri

CITROËN – UFFICIO STAMPA
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Il Marchio CITROËN
Citroën è un marchio automobilistico internazionale al centro dell’offerta generalista. Sinonimo di ottimismo dal 1919, il Marchio si distingue per creatività e audacia. Valori che mette al servizio del benessere dei Clienti, proponendo soluzioni innovative per le esigenze di ogni epoca. Oggi, Citroën si reinventa con modelli che puntano al design, al comfort e all’intelligenza tecnologica, ma anche a un’esperienza Cliente fluida e trasparente, come il sito di commenti on-line Citroën Advisor. CITROËN significa 10.000 punti vendita e post vendita in oltre 90 Paesi e quasi 1,2 milioni di veicoli venduti nel 2015. Significa anche 8 titoli di campioni del mondo costruttori WRC e nel 2016 il 3° titolo consecutivo di campione del mondo costruttori WTCC (sotto riserva di pubblicazione ufficiale da parte della FIA).

Annunciati i vincitori del premio Rolex World Sailors of the Year 2016

Ancora una volta le storie dietro il Rolex World Sailor of the Year Awards evidenziano come la vela sia uno sport che incoraggia e premia determinazione, precisione e passione. Il mondo della vela si è riunito a Barcellona per celebrare i successi di alcuni dei suoi migliori atleti; quegli individui che hanno espresso prestazioni eccezionali nel corso degli ultimi dodici mesi, il tutto nella ricerca dell’eccellenza.

I vincitori del premio Rolex World Sailor of the Year 2016 sono stati annunciati in un’impressionante cerimonia di premiazione tenutasi presso la Casa Llotja de Mar, in presenza di circa 500 ospiti:

VINCITORE CATEGORIA UOMINI: Santiago Lange (Argentina)

Santiago è stato protagonista di una delle favole dell’Olimpiade di Rio 2016, vincendo la medaglia d’oro insieme a Cecilia Carranza Saroli nella classe Nacra 17. Con i suoi 54 anni, il sei volte olimpionico e due volte medaglia di bronzo era il più vecchio velista in gara, ma la sua storia va ben oltre la sua età. Appena un anno prima dei Giochi, a Lange è stato diagnosticato un cancro, per cui si è resa necessaria l’asportazione di un polmone. Essere presente sulla linea di partenza della gara era stato già di per sé un successo per l’argentino. Lange ha mostrato ciò che è possibile quando la passione è sostenuta da coraggio e determinazione.

Rolex World Sailors of the Year 2016

“Questo è un momento molto emozionante in una lunga carriera nel mondo della vela. E’ una vittoria per “noi”, perché non sarei riuscito a farcela senza Cecilia. Voglio ringraziare tutti gli altri candidati, che sono atleti che ammiro molto. Solo i migliori per davvero vincono la medaglia d’oro ai Giochi, e ho un grande rispetto per tutti gli altri candidati”.

Come riconoscimento per la sua impresa, Lange ha ricevuto un Rolex Oyster Perpetual Yacht-Master 40 appositamente inciso e un trofeo in marmo e argento raffigurante il globo, coronato da cinque spinnaker d’argento che rappresentano i continenti.

VINCITRICI CATEGORIA DONNE: Hannah Mills & Saskia Clark (Gran Bretagna)

Spronate dalla delusione di Londra 2012 nella classe 470, Hannah Mills e Saskia Clark hanno impostato con grande determinazione tutte i loro sforzi ed energie sui Giochi di Rio. Il loro percorso di avvicinamento alla rassegna a cinque cerchi ha rasentato la perfezione: oro alla Sailing World Cup Final 2015, argento agli World Championships 2015 e due ori nella World Cup 2016 hanno rivelato tutta le potenzialità di Mills e Clark. Una volta a Rio, la coppia britannica ha mantenuto le promesse: solo un disastro nella Medal Race poteva separarle dall’oro, cosa che non è accaduta. Clark e Mills hanno portato a termine quello che avevano iniziato vendicando la delusione di Londra.

Rolex World Sailors of the Year 2016

Saskia Clark ha commentato: “E’ assolutamente incredibile vincere questo premio, leggendo i nomi dei vincitori precedenti, autentiche leggende della vela. Davvero non ce lo aspettavamo”. Hannah Mills è stato altrettanto euforica: “La base della nostra intera campagna è stato il lavoro di squadra, il nostro legame. Questo premio è l’assoluto coronamento della nostra annata”.

A marcare il loro trionfo, Mills e Clark hanno entrambe ricevuti un Rolex Oyster Perpetual Yacht-Master 35S e lo stesso trofeo in marmo e argento di Lange.

Il Rolex World Sailor of the Year Awards, istituito nel 1994 e sponsorizzato da Rolex dal 2001, è uno dei più importanti riconoscimenti del mondo velico e nel tempo ha orgogliosamente premiato coloro che hanno dimostrato impareggiabile costanza, prestazioni e talento per la vela.

Rolex World Sailors of the Year 2016

Un dissalatore “su misura” per la nuova barca di Soldini

Comunicato stampa:

Schenker e Giovanni Soldini: connubio vincente a bordo del trimarano Maserati

Dissalatore “su misura” per la nuova barca di Soldini

Prosegue la collaborazione tecnica tra Schenker e Giovanni Soldini con l’installazione di un dissalatore a bordo del nuovo trimarano Maserati specificamente progettato e costruito per adattarsi al funzionamento in condizioni estreme.

La macchina è derivata dal modello di serie “Smart 30 Basic” ma è stata fortemente alleggerita rispetto alla versione commerciale. Il prodotto, che ha nella compattezza e nella semplicità di funzionamento alcune delle sue doti peculiari, è infatti costruito interamente in fibra di carbonio e pesa solo 18 kg risultando il dissalatore più leggero mai costruito in questa categoria.Schenker Smart 30

Proprio per la tipologia dell’installazione sono stati studiati accorgimenti speciali che consentono al dissalatore di funzionare correttamente ad ogni regime di velocità. L’impianto sarà quindi in grado di assorbire le sollecitazioni dovute al “volo” dell’imbarcazione a velocità sostenuta in planata sulle onde oceaniche.

Il dissalatore Schenker di nuova generazione trasforma l’acqua di mare in purissima acqua dolce utilizzando solo una piccola quantità di energia elettrica. A bordo di Maserati avrà la funzione di fornire acqua potabile e acqua per reidratare cibi liofilizzati ad un equipaggio medio formato da 6-7 persone.

Schenker Maserati
Maserati

Come tutti gli impianti Schenker, l’apparato installato su Maserati è realizzato con materiali completamente esenti da corrosione. Anche questo dispositivo si avvale del sistema brevettato ENERGY RECOVERY SYSTEM® che amplifica la pressione fornita da pompe a bassa pressione e consente un rendimento energetico molto elevato. Il consumo elettrico dell’apparecchiatura è mediamente di soli 4 Watt per litro.

Schenker GIovanni Soldini
Giovanni Soldini

Schenker (www.schenker.it) è una società leader nel mondo nella produzione di dissalatori a recupero di energia idonei a fornire soluzioni ecosostenibili semplici ed affidabili per la produzione dell’acqua. La società detiene 3 brevetti ed investe continuamente in ricerca e sviluppo per garantire ai propri clienti le soluzioni migliori. La mission è offrire un prodotto di altissima qualità ad elevato contenuto di innovazione in grado di soddisfare le aspettative più esigenti per garantire al cliente prodotti di qualità e servizio eccellente. I dissalatori Schenker, in alternativa alle pompe ad alta pressione dei dissalatori tradizionali, utilizzano un nuovo dispositivo brevettato, detto “Energy Recovery System” che consente una riduzione dei consumi elettrici fino all’80%.

Perini Navi presenta il nuovo progetto 47m a vela

Comunicato stampa:

PERINI NAVI PRESENTA IL NUOVO PROGETTO 47m A VELA

Perini Navi, leader nella progettazione e costruzione di superyacht a vela, presenta il nuovo 47m a vela ideato dal team di design e progettisti Perini Navi.

Prestazioni e innovazione sono al centro di questo nuovo progetto che vanta linee eleganti, la sistema velico ingegnerizzato dalla Perini Navi con un imponente piano velico di 2.315 mq.

L’esperienza di navigazione del 47m è ulteriormente accentuata dal sistema fly-by-wirecon timoni gemelli, anch’esso brevettato da Perini Navi, che garantisce una manovrabilità senza precedenti. A questo si aggiunge uno scafo dal design rivoluzionario con chiglia di profondità di 3,9m e 9,5m.

Perini 47m nuovo progetto

Il design esterno è caratterizzato dal cavallino che, oltre a conferire una estrema eleganza al profilo del superyacht, consentono di ammirare l’orizzonte a 360° senza impedimenti dal pozzetto di poppa, dal salone principale e dal bridge.

Piu di 200 mq di spazio abitabile su un unico livello donano estrema vivibilità e comfort all’imbarcazione. 142 sono i metri quadrati abitabili esterni che includono il ponte di prua, che ospita il tender principale ed è dotato di una terza zona living all’aperto, un ampio flybridge, beach club.

Anche le aree guest sono molto ampie e si dividono in quattro eleganti cabine tra cui quella armatoriale, a tutto baglio, con il suo studio adiacente. L’imbarcazione è inoltre dotata di un’ampia cucina e zona living per un equipaggio di otto persone.

Perini 47m