Baglietto rinnova la sua partecipazione al Dubai International Boat Show

Un nuovo appuntamento per Baglietto, storico cantiere con  sede a La Spezia, che si presenta al Dubai International Boat Show dopo il recente annuncio dell’acquisizione di una nuova commessa di 40m RPH completamente in  alluminio disegnato da Horacio Bozzo e con gli interni firmati Achille Salvagni Atelier.

La tappa di Dubai è una vetrina strategica fondamentale per aprirsi a nuove  opportunità di business – commenta Michele Gavino, CEO di Baglietto. – Rappresenta per  noi un ulteriore tassello dell’ambizioso piano di sviluppo commerciale che mira a  rafforzare la presenza del brand in Medio Oriente, piazza strategicamente importante per  la crescita della nostra realtà.

In questa occasione Baglietto conferma ulteriormente gli enormi sforzi dedicati alla  ricerca e sviluppo del prodotto presentando un approfondimento del progetto di 50m  semi dislocante, che va a completare la linea V-Line disegnata dagli architetti Santa Maria Magnolfi e che include un 41m ed un 55m (anche in versione ibrida).

Questo modello completa la gamma V-Line, con prua verticale, che può quindi contare, oltre allo studio Santa Maria Magnolfi, anche sulle importanti firme di Francesco Paszkowski Design (41m e 44m) e Hot Lab (38m, 41m, 44m e 50m). Mentre la linea tradizionale (T-Line) include un 43m, un 48m (anche in versione explorer), un 55m ed un 62 tutti a firma Francesco Paszkowsi Design. Infine, il progetto SESTANTE di 70m firmato Mulder Design rappresenta il top di gamma del marchio del Gabbiano che ha attualmente in costruzione nello stabilimento di La Spezia 4 nuove imbarcazioni: un 54m, un 55m T-Line dislocante in acciaio e alluminio, un 43m Fast Line e un nuovo 48m T-Line gemello dell’ultimo varo “Andiamo” che sarà protagonista della prossima stagione nautica di settembre.

BAGLIETTO 50M SD BY SANTA MARIA MAGNOLFI
Questa nuova imbarcazione nasce dall’idea di reinterpretare il concetto di semi dislocante coniugandolo ad un’idea di sportività delle linee, senza compromessi nella vivibilità degli spazi, sia interni che esterni. I volumi sono caratterizzati da linee rigorose, slanciate ed omogenee che conferiscono allo yacht un carattere essenziale ma di forte personalità.
La sovrastruttura, elemento di ispirazione quasi aerodinamica, raccoglie in chiave moderna ed accattivante l’eredità spirituale di storiche imbarcazioni Baglietto di indole sportiva quale il celebre 26m Chato, iconico progetto di metà anni 80. Tale volume regala agli interni ampie superfici vetrate anche sull’upper deck, conservando il walk around che permette di mantenere in stretta relazione le spaziose zone conviviali di prua e poppa, ottenendo un ponte fruibile dagli ospiti per quasi la totalità della lunghezza della barca.

Il layout degli interni offre al main deck la rara possibilità su una barca di questa taglia, di poter scegliere tra una grande palestra o una cabina VIP a poppavia dell’ampia cabina armatoriale, conservando comunque 4 grandi cabine ospiti nel lower deck ed una spaziosa beach area raggiungibile tramite una scala chiusa dal pozzetto. La zona armatoriale di quasi 60mq è caratterizzata da uno studio separato tramite il quale è possibile raggiungere direttamente l’esterno, un dressing passante con grandi finestrature, mentre ad estrema prua oltre la zona notte, un bagno full beam raccoglie luce dalle ampie finestrature laterali e skylight . All’interno del garage poppiero trovano alloggio un tender di più di 6m di lunghezza ed una moto d’acqua, mentre a prua in posizione nascosta ma aperta, è possibile alloggiare un gommone di circa 3.5m.

Baglietto Dubai Boat Show


Il Cantiere Baglietto:
Il Cantiere Baglietto spa, di proprietà del Gruppo Gavio, con sede a La Spezia, è specializzato nella costruzione di nuove imbarcazioni plananti in alluminio da 35 a 50 metri e megayacht dislocanti superiori ai 40 metri in acciaio e alluminio a cui si affianca anche un’attività di refitting e ricostruzioni navali di assoluta eccellenza oltre alle costruzioni militari, con il marchio Baglietto Navy, antica tradizione del marchio del “Gabbiano”. Esteso per oltre 35.000 mq e affacciato in pieno Golfo dei Poeti, area strategica per il traffico dei megayacht nell’area Tirrenica, il cantiere ha completato un importante progetto di ricostruzione che ha previsto significativi interventi sia nelle strutture produttive che commerciali. A Baglietto spa fanno capo anche i cantieri CCN, con sede a Carrara specializzato nella produzione di imbarcazioni fully custom, e Bertram, iconico marchio americano specializzato nella costruzione di barche da pesca.

www.baglietto.com

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La tendenza e l’ascesa dei catamarani in Italia promossa da EuroSail Yacht

Il grande successo dei multi-scafi sul mercato Italiano passa attraverso politiche indirizzate ad abbattere pregiudizi che fanno parte oramai del passato. Il lavoro in questa direzione portato avanti in questi anni dall’azienda EuroSail Yacht ha sicuramente contribuito alla crescita dei catamarani, sia a vela che a motore, nei nostri mari.
L’azienda con sede a Lignano Sabbiadoro (UD) è stata premiata dal cantiere Fountaine Pajot come miglior dealer europeo della passata stagione e, tramite un approccio lungimirante, ha creato i presupposti per agevolare la diffusione di questi yachts. È stata creata e consolidata una rete di porti turistici e marine con le quali EuroSail Yacht collabora al fine di stipulare delle convenzioni agevolate per l’ormeggio dei catamarani.

Le caratteristiche peculiari che accomunano questa tipologia di imbarcazioni, sfruttando i due semi-scafi laterali, sono riscontrabili nel comfort e nella stabilità sia in navigazione che all’ancora con fenomeni di rollio contenuti rispetto a scafi monocarena.
Proprio per la particolare conformazione dell’opera viva, le zone open dispongono, di riflesso, di confortevoli aree prendisole e piani di calpestio dalle superfici superiori alla media mentre le compartimentazioni interne vantano volumetrie importanti e sfruttabili.
La filosofia progettuale che fino a qualche anno fa poteva apparire coraggiosa ha riscosso, alla luce dei fatti, riscontri prestazionali ed abitativi inattesi.

EuroSail Yacht FP New 42 poppa

EuroSail Yacht si è plasmata per andare incontro alle esigenze di molti appassionati che non hanno il tempo necessario per giustificare il possesso di una barca aprendo delle basi nel basso Tirreno dedicate al charter di alto livello. Viene inoltre offerta la possibilità ai clienti di noleggiare l’imbarcazione anche per un lungo periodo ed eventualmente, ad esperienza conclusa, di procedere all’acquisto scalando il costo del noleggio.

L’Azienda è altresì in grado di ridurre i tempi di attesa per la consegna dell’imbarcazione all’armatore potendo contare su yachts già preventivamente acquistati direttamente dal cantiere.

EuroSail Yacht FP New 42 prua

EuroSail Yacht, reduce dal Salone di Dusseldorf da poco concluso, si appresta a lanciare sul mercato italiano due novità Fountaine Pajot: un modello a vela di 42’ dalle linee decise ed innovative che avrà i suoi punti di forza nella luminosità e nella raffinatezza delle ambientazioni interne e un nuovo motor-yacht a motore di 40’ progettato da un prestigioso team di architetti e designer formato da Daniel Andrieu per lo scafo e Pierangelo Andreani per gli interni.
Prestigioso il riconoscimento assegnato, sempre nell’ambito del Salone di Dusseldorf, al cantiere francese per il modello MY 44 che ha conquistato il premio “European Power Boat of the year 2018” nella categoria riservata a scafi fino a 45’.


EuroSail Yacht Luca Venica
Luca Venica

Info:
EURO SAIL YACHT SRL
Via Monte Ortigara 3d – 33054 Lignano Sabbiadoro (Ud)
www.eurosailyacht.com
Luca Venica
Tel: +39.0431.70610
Mob: +39.346.37.88.888
Mail: luca@eurosailyacht.com

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FVG Marinas Network in Fiera a Budapest e Tulln

La promozione del territorio e della nautica nei mercati esteri.

Continua l’impegno nella promozione della Rete FVG Marinas sostenuta da Promoturismo FVG, che nel 2018 ha programmato la partecipazione a ben quattro fiere di settore nautico, tre delle quali all’estero.

Dopo Duesseldorf e Padova, dal 22 al 25 febbraio Rete FVG Marinas sarà presente per la prima volta alla Budapest Boat Show presso il padiglione F stand 202 A, cui seguirà dall’1 al 4 marzo Boot Tulln, importante appuntamento per il mercato austriaco confermato per il secondo anno.

FVG Marinas Network è la rete d’impresa italiana più estesa nel settore nautico: con 20 strutture aderenti, oltre 7000 posti barca dai 7 ai 100 metri di lunghezza e servizi cantieristici d’eccellenza, è in grado di soddisfare le più diverse esigenze dei diportisti.

Il Friuli Venezia Giulia è una regione dalla forte vocazione nautica, che sa attrarre anche il diportista più esigente grazie all’elevato standard qualitativo”, dichiara Roberto Sponza, direttore di Porto San Rocco Marina Resort ed Amministratore per l’area Trieste.In molti dei nostri Marina sono presenti cantieri e servizi quali ristoranti, bar, sale fitness e piscine, per iniziare la vacanza già dal porto. La nostra regione vanta un territorio ancora da scoprire, oltre alla varietà delle coste, sabbiose o rocciose, l’entroterra a pochi passi dalla barca offre itinerari culturali, eno-gastronomici e paesaggistici di grande interesse.

FVG Marinas Porto San Rocco Murgia
Porto San Rocco, Murgia

Gli appuntamenti ungherese e austriaco saranno l’occasione per presentare anche a questi mercati la nuova FVG Marinas Card, lanciata da poche settimane, che consentirà a tutti i clienti che sottoscriveranno nel 2018 un contratto di ormeggio annuale, di godere di sconti e agevolazioni.
I possessori della Card potranno spostarsi tra Punta Tagliamento e Muggia, conoscere gli altri marina della regione e i loro servizi.  Tra le agevolazioni previste, consultabili nel sito fvgmarinas.com, sconti sulle tariffe dei transiti, gratuità quali accesso alle piscine e ad altri servizi, buoni per aperitivi o colazioni, sconti su alaggi e vari.

I Marina del Friuli Venezia Giulia sono la porta d’accesso ad una regione ricca di cultura, storia e tradizioni locali, vivi e palpitanti nei centri balneari, nelle città ricche di storia, nei siti archeologici o nelle numerose riserve naturali.

FVG Marina San Giusto Trieste
Marina San Giusto, Trieste

RETE FVG MARINAS NETWORK
La Rete riunisce 20 porti turistici nella regione Friuli Venezia Giulia, con oltre 7000 posti barca dai 6 ai 100 metri di lunghezza, dalle foci del Tagliamento a Muggia:
· Lignano Sabbiadoro, Aprilia Marittima e fiume Stella: Porto Turistico Marina Uno Resort, Marina Punta Faro Resort, Marina Resort Punta Gabbiani, Marina Punta Verde, Darsena Porto Vecchio, Aprilia Marittima 2000 Dry Marina, Marina Stella Resort, Dry Marina Punta Gabbiani;
· San Giorgio di Nogaro e laguna di Marano: Portomaran, Shipyard & Marina Sant’Andrea, Cantieri Marina San Giorgio, Marina Planais;
· Grado: Darsena San Marco, Marina Primero, Porto San Vito;
· Monfalcone: Marina Hannibal e Marina Lepanto Resort;
· Trieste e costa triestina: Portopiccolo, Porto San Rocco Marina Resort, Marina San Giusto.

Per maggiori informazioni: fvgmarinas.com e pagina Facebook FVG Marinas Network.

FVG Roberto Sponza
Roberto Sponza, direttore di Porto San Rocco Marina Resort

Nella foto in alto Portipiccolo, Sistiana

FVGmarinas
Sede legale: Darsena San Marco, 1 – Loc. Testata Mosconi, Grado (Go) Italia – info@fvgmarinas.com – www.fvgmarinas.com

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Maserati Multi 70 nuovo detentore del record Hong Kong-Londra

Giovanni Soldini e il suo team si aggiudicano la Rotta del Tè in 36 giorni, 2 ore e 37 minuti.

Ce l’hanno fatta! Alle 13h20’26” UTC, Maserati Multi 70 ha tagliato la linea di arrivo della Rotta del Tè tra Hong Kong e Londra passando sotto il ponte Queen Elizabeth II. Giovanni Soldini e l’equipaggio del trimarano composto da Guido Broggi, Sébastien Audigane, Oliver Herrera Perez e Alex Pella hanno impiegato 36 giorni, 2 ore, 37 minuti e 2 secondi per percorrere le 13.000 miglia della rotta teorica tra il porto cinese e la capitale del Regno Unito. Migliorano di quasi una settimana (5 giorni e 19 ore) il precedente primato appartenente a Gitana 13, il maxi catamarano di 100 piedi che nel 2008 aveva concluso il giro in 41 giorni. Il trimarano italiano ha percorso 15.083 miglia a una velocità media di 17,4 nodi.

Subito dopo il traguardo, lo skipper Giovanni Soldini commenta: ‘‘Siamo super felici ma anche stanchi. Le ultime 48 ore sono state molto toste. Nella Manica di bolina con tanto vento, tanto mare e un freddo tremendo. Il record è andato benissimo, siamo molto contenti della nostra rotta. La parte più difficile è stata l’ultima: con condizioni meteo più favorevoli in Atlantico avremmo potuto guadagnare altri 3 o 4 giorni, ma va bene così. Anzi non poteva andare meglio, tecnicamente la barca è perfetta. Dall’ultimo cantiere, abbiamo fatto 19.000 miglia ed è tutto a posto, sicuramente c’è il lavoro di preparazione di Guido e del team. Un ottimo equipaggio”.

In attesa dell’ufficializzazione da parte del World Sailing Speed Record Council, l’organismo che valida i record oceanici, ecco un riassunto della Rotta del Tè giorno per giorno.

Soldini Maserati Multi70 Tea Route Record London
Il Team Maserati Multi 70

Strambate nel Mar Cinese Meridionale
Dopo la partenza del 18 gennaio, l’equipaggio di Maserati Multi 70 sfrutta per due giorni il vento da NE effettuando una serie di strambate per avvicinarsi alla punta meridionale del Vietnam. Il terzo giorno gestisce una prima bolla con poco vento al largo di Singapore. Il quarto e il quinto giorno, si naviga ancora con venti leggeri per passare lo Stretto della Sonda ed entrare nell’Oceano Indiano con due giorni di vantaggio su Gitana 13.

Oceano Indiano ”a canna morta” nonostante tutto
Il sesto giorno, il primo nell’Oceano Indiano, si attraversa una depressione tropicale a SW di Sumatra.
Dal settimo al nono giorno, Maserati Multi 70 naviga con venti portanti ad alta velocità sulla rotta diretta negli alisei da SE dell’emisfero australe. Si registra la migliore giornata con 644 miglia percorse in 24 ore.
Il decimo giorno si rompe il timone sotto lo scafo di destra in seguito a una collisione con un oggetto galleggiante. L’undicesimo giorno, la pala del timone rotta viene sostituita. Il vantaggio di Maserati Multi 70 raggiunge il suo minimo scendendo sotto le 250 miglia.
Il dodicesimo giorno, esce dalla fascia degli alisei e supera un collo di alta pressione.
I tre giorni successivi sono caratterizzati dal passaggio di tre fronti freddi. Maserati Multi 70 raggiunge le latitudini più australi del viaggio, intorno ai 38°S.
Il Capo di Buona Speranza è doppiato il sedicesimo giorno con cinque giorni di vantaggio su Gitana 13.

Il Sud Atlantico lungo il versante africano
Inizia la risalita del Sud Atlantico con venti portanti.
Il diciannovesimo giorno viene decisa l’opzione Est per superare l’Equatore invece di investire a Ovest data la situazione degli alisei nel Nord Atlantico.
Dal ventesimo al ventitreesimo giorno, si segue la rotta diretta verso l’Africa occidentale, attraversando al largo del Golfo di Guinea.
L’Equatore è passato il ventiduesimo giorno. Il vantaggio di Maserati Multi 70 raggiunge il suo massimo con 2.046 miglia.

Soldini Maserati Multi 70 Tea Route Record Hong Kong

Una rotta atipica anche nel Nord Atlantico
Un’imprevista bolla di vento leggero rallenta l’atterraggio in Sierra Leone il ventitreesimo giorno. Si devono superare i doldrum e una depressione tropicale stazionaria vicina alla costa. La situazione dell’anticiclone delle Azzorre rimane atipica, impossibile andare ad aggirarlo passando a Ovest, l’opzione a Est continua.
Dal venticinquesimo al trentesimo giorno, si bordeggia lungo le coste dell’Africa occidentale fino alle isole Canarie dopo aver superato un altra depressione tropicale a terra. Il vantaggio rimane stabile intorno a 1.200 miglia.Il trentunesimo giorni, inizia il bordeggio di bolina contro il vento da NE, Maserati Multi 70 si avvicina alle coste del Portogallo.
Capo Finisterre è doppiato il trentaquattresimo giorno, il bordeggio continua lungo le coste della Galizia per guadagnare acqua verso oriente e anticipare la rotazione del vento a Est. La seconda parte della traversata del Golfo di Biscaglia è molto veloce.

La Manica di bolina e il Tamigi alle portanti
Maserati Multi 70 entra nella Manica prima dell’alba del 22 febbraio. Inizia il trentacinquesimo giorno di navigazione tra la Cornovaglia britannica e la Bretagna e prosegue verso il Sud dell’Inghilterra, prima di riprendere il bordeggio sotto costa, con un freddo pungente. Il giorno seguente si presenta di prima mattina nello Stretto di Dover e gira l’estremità sud orientale dell’Inghilterra per risalire l’estuario del Tamigi poi il fiume fino al ponte Queen Elizabeth II.
Taglia la linea di arrivo il 23 febbraio alle ore 13.20 UTC.

Soldini Maserati Multi70 Tea Route Record London Linea Arrivo
La linea d’arrivo sotto al Queen Elizabeth II Bridge

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Blue Economy Summit a Genova: date, programma e tematiche

Si svolgerà a Genova dal 9 al 12 aprile 2018 la I edizione del Blue Economy Summit, la manifestazione dedicata alle diverse filiere produttive legate al mare, promossa dal Comune di Genova e dall’Associazione Genova Smart City con il supporto tecnico e organizzativo di Clickutility Team.

L’obiettivo dell’evento è di creare “consapevolezza delle opportunità che derivano dalla Blue Economy”, coinvolgendo tutti i principali protagonisti istituzionali e imprenditoriali del territorio che utilizzano il mare come risorsa per attività industriali e sviluppo di servizi inserendoli in un’ottica di sostenibilità.

Il Blue Economy Summit intende dare seguito alla Genova Smart Week, manifestazione promossa dal Comune e dall’associazione Genova Smart City, e agli Stati Generali dell’Economia della Città: due eventi che hanno generato grande interesse e attenzione da parte degli stakeholders cittadini, nazionali e internazionali per la Città.

La Blue Economy rappresenta un’opportunità di sviluppo: il Comune di Genova, infatti, intende supportare questa nuova opportunità di crescita attraverso un evento di richiamo nazionale e internazionale.


LA BLUE ECONOMY IN ITALIA

· 200 mila imprese operano nella Blue Economy, pari al 3,1% delle imprese totali italiane

· +7,8% di nuove imprese (nel 2016)

· 800 mila occupati, pari al 3,5% della occupazione complessiva nazionale


LA BLUE ECONOMY IN LIGURIA

La Liguria è la regione in cui l’economia del mare ha un peso maggiore sul proprio tessuto imprenditoriale grazie a un’incidenza delle aziende della blue economy pari al 9% del totale regionale.

· 156 aziende che operano nel campo della Blue Economy

· 13 miliardi di euro di produzione

· 2,49% di ricavi nel 2016 rispetto all’anno precedente.


DOVE

Il Blue Economy Summit si svilupperà in diversi luoghi tra la città e il porto. Fulcro della manifestazione sarà Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, che ospiterà le sessioni congressuali cui si alterneranno visite tecniche presso le eccellenze del Porto in occasione della Festa del Mare 2018.

· PALAZZO TURSI – VIA GARIBALDI 9
Via Garibaldi, 9

· PORTO DI GENOVA

· PALAZZO SAN GIORGIO
Via della Mercanzia, 2


IL PALINSESTO

· LUNEDI 9 APRILE
Evento di lancio

· MARTEDI 10 APRILE
Sessioni congressuali (Palazzo Tursi)

· MERCOLEDI 11 APRILE
Festa del Mare visite tecniche presso le eccellenze del Porto di Genova e la Cacciatorpediniere Duilio (Porto Antico e Porto commerciale)

· GIOVEDI 12 APRILE
Sessioni congressuali (Palazzo San Giorgio)


LE 4 AREE TEMATICHE

→ #PORTO #INFRASTRUTTURE #NUOVI MERCATI #INTERMODALITÀ
Il Porto di Genova porta di ingresso del Nord Italia, la Svizzera e la Germania del Sud

→ #HIGH TECH #FORMAZIONE 4.0 #NUOVE PROFESSIONI #STARTUP
Ricerca, industria ad alta tecnologia, formazione 4.0 e start up un polo di eccellenza per lo sviluppo del cluster marittimo portuale nazionale e internazionale

→ #TURISMO #CROCIERE #NAUTICA #WATERFRONT
Come far crescere e valorizzare il turismo che viene dal mare e per il mare

→ #PESCA #ITTITURISMO #ITTICOLTURA #PROTEZIONE AMBIENTE MARINO
Pesca, itturismo e itticultura: quali potenzialità in Liguria

Grand Soleil 48 Performance: il lato Race del Cantiere del Pardo

Il Cantiere del Pardo è pronto per un nuovo grande lancio: si tratta del Grand Soleil 48 Performance, uno scafo nato dalla collaborazione di tre importanti team: l’ufficio tecnico del Cantiere del Pardo, lo studio Nauta Yacht Design che ha curato interni e coperta, e Marco Lostuzzi per l’architettura navale. Dall’unione delle grandi competenze di questo trio è nato un progetto che ha avuto come primo obiettivo quello di mettere in acqua una barca veloce e performante.

Questo scafo prende posto nella gamma Performance del Cantiere, che oggi vuole offrire ai suoi armatori due prodotti sempre meglio distinti, quello Long Cruise per soddisfare gli amanti della crociera a lungo raggio e quello appunto Performance indicato per gli armatori più sportivi e alla ricerca di un’imbarcazione dalle alte prestazioni, capace di dare risultati in regata. Un aspetto per cui il Cantiere del Pardo ha sempre saputo dire la sua nel corso della storia: non a caso l’imbarcazione più venduta di sempre (290 esemplari) è il Grand Soleil 40 disegnato nel 2001 da Massimo Paperini, che ha vinto tanto sui campi di regata di tutto il mondo e già previsto in una doppia versione: una più corsaiola con maggiore superficie velica e pescaggio e l’altra più cruiser con maggiori comodità.

Da questo spirito nasce il Grand Soleil 48 Performance, che trova nella versione Race la sua vera anima da “cavallo da corsa”, grazie anche alla collaborazione di “armatori vincenti” Grand Soleil che hanno contribuito in maniera determinante nello sviluppo del progetto. Le già ottime prestazioni della versione “Performance” vengono esaltate nella versione “Race” dove una attrezzatura di coperta completa, ben dimensionata e correttamente ottimizzata permette di competere ai livelli più alti in regate inshore e offshore, grazie a linee di carena studiate nei minimi dettagli. Per raggiungere questo obiettivo sono state utilizzate tecniche d’avanguardia per il progetto quali analisi fluodinamica CFD per carena ed appendici (un mese e mezzo di lavoro ha portato al disegno della carena definitiva dopo la realizzazione di 120 carene simulate), analisi FEM di tutte le parti strutturali per studiare al meglio la distribuzione dei carichi e di conseguenza dei pesi: il tutto per ottenere una barca veloce, leggera e rigida allo stesso tempo. Il progetto è dedicato agli armatori che amano il divertimento, la crociera sportiva e le regate offshore. Velocità, stile ed eleganza completano il DNA del prodotto che riprende il family feeling dell’ammiraglia Grand Soleil 58 Performance e del più piccolo Grand Soleil 34.

Grand Soleil 48 Cantiere del Pardo

COSTRUZIONE AL TOP DI GAMMA
Per questo importante progetto sono stati scelti materiali e tecniche di costruzione di primissimo livello. Caratteristica unica del Grand Soleil 48 è che l’armatore può scegliere tra tre diverse tipologie di costruzione: la versione Race in infusione può essere realizzata in epossidica e vetroresina o in epossidica e carbonio con ben quattro paratie in composito, mentre la versione Performance, laminata a mano, è in vinilestere e vetroresina (con la paratia maestra in composito).
In entrambe le versioni, tutte le paratie sono fazzolettate a scafo, così come il ragno strutturale, anch’esso fazzolettato a creare una struttura monolitica in grado di supportare il carico di albero, chiglia e sartie (nella versione Race inoltre il ragno è realizzato con le teste in fibra unidirezionale di carbonio). Tutti gli stampi femmina sono stati realizzati da modelli fresati a controllo numerico, per ottenere la massima precisione. Per quanto riguarda le appendici la chiglia presenta lama in acciaio ad alta tenuta mentre il siluro è in piombo. Nella versione Race questa raggiunge un pescaggio di ben tre metri che garantisce una notevole stabilità. Il timone invece, a singola pala e sempre ad alto pescaggio, è realizzato interamente in carbonio nella versione da regata, mentre presenta asse in acciaio e pala in vetroresina nella versione Performance.

COPERTA: DA PERFORMANCE A RACE
Il piano di coperta è uno dei punti più interessanti del nuovo Grand Soleil 48: è infatti principalmente qui che la versione Race si trasforma in Performance o viceversa. La prima si presenta con sei o otto winch in coperta (sono previsti infatti anche due winch a poppa per regolare il paterazzo sdoppiato), un pistone idraulico a prua per regolare lo strallo, un fiocco dotato di rotaie trasversali per regolare il punto di scotta e una delfiniera lunga quasi il doppio di quella presente a bordo della versione Performance per avere maggiore superficie velica alle portanti. La versione Performance è invece attrezzata con quattro winch a portata del timoniere e fiocco autovirante di serie per consentire una facile gestione della barca anche in equipaggio ridotto e una maggiore comodità a bordo.
Soluzioni tecniche semplici sono state ben integrate all’estetica della coperta e questa eccellente combinazione ha dato come risultato un pozzetto ampio, una coperta pulita e spaziosa grazie al fatto che tutte le manovre sono resecate sottocoperta, ottime performance e velocità durante le regate, e facilità di conduzione in crociera. Per quanto riguarda il layout esterno è inoltre possibile configurare le finestrature a scafo secondo i gusti dell’armatore, fino ad arrivare a una versione totalmente “nuda”.

PIANO VELICO POTENTE E FACILE DA GESTIRE
Il piano velico è stato lungamente studiato con programmi di simulazione della velocità VPP il risultato è un piano velico potente ma facilmente gestibile; inoltre per facilitare il controllo tutte le manovre sono rinviate in pozzetto. A prua la delfiniera fissa è stata pensata per issare sia il gennaker sia il Code 0, vele queste che possono essere comodamente issate ed ammainate direttamente nel calavele. Le prime tre imbarcazioni vendute, sono state configurate nella versione Race e presentano randa square top e sartiame in PBO la prima e in carbonio le altre due. L’albero è caratterizzato da un doppio ordine di crocette acquartierate con strallo a 9/10 e può essere richiesto in carbonio o in alluminio, mentre il paterazzo sdoppiato consente di avere a poppa l’accesso al tender garage.

INTERNI SUPER LEGGERI E “SMONTABILI”
Gli spazi sottocoperta godono di un generoso baglio e bordo libero che regalano ampi e comodi interni dotati di tre cabine e due bagni entrambi con box doccia separato (una soluzione unica a bordo di uno scafo con un’anima race), oltre ovviamente alla cucina, alla dinette e al carteggio. A rendere ancora più confortevoli gli spazi interni è la notevole luminosità naturale che entra attraverso le varie finestrature a scafo e sulla coperta. Tutti gli interni sono realizzati con materiali di qualità secondo l’inconfondibile stile Grand Soleil: nella versione Race i legni alleggeriti permettono di risparmiare il 30/40% del peso. Per quanto riguarda la versione Race è inoltre previsto che molte parti modulari siano facilmente smontabili consentendo non solo di alleggerire ulteriormente la barca ma anche di liberare gli spazi necessari per stendere i sacchi con le vele senza rovinare il mobilio. Il varo del primo scafo è previsto per la fine di maggio 2018.

SCHEDA TECNICA
LFT = 14.90 m
BAGLIO MAX = 4.50 m
PESCAGGIO = 2,60; 3,0 m (STD e Race)
DISLOC. = 11500 kg; 10500 kg (STD e Race)
SUP.VEL = 137 mq; 143 mq; (STD e Race)

www.cantieredelpardo.com

Grand Soleil 48 Cantiere del Pardo

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Luna Rossa “New Generations”, avviate le selezioni tra 40 giovani velisti

Avviate le selezioni che coinvolgono più di 40 giovani velisti. Shannon Falcone e Pietro Sibello integrano il Team Luna Rossa.

Luna Rossa “New Generation” è il programma di osservazione e selezione che coinvolge giovani velisti italiani di talento all’interno del team Luna Rossa, affiancandoli a velisti più maturi con precedenti partecipazioni in Coppa America, i quali avranno il compito di trasmettere le proprie esperienze e di far crescere il nuovo nucleo nel programma di formazione. Scopo del progetto è assicurare il ricambio generazionale, mantenendo intatto il livello sportivo di eccellenza che ha sempre contraddistinto gli equipaggi di Luna Rossa.

A Cagliari sono in corso sessioni serrate di allenamenti in mare e a terra, tattica e strategia, regolazioni e manovre, sviluppo della sensibilità e dell’intuizione, ma non solo: anche il carattere, la predisposizione al lavoro di gruppo e la gestione dello stress costituiranno parte integrante della formazione e della valutazione finale.

Come sottolineato da Max Sirena, Team Director e Skipper di Luna Rossa, “Lo sviluppo giovanile e l’incoraggiamento a far crescere i talenti del proprio paese sono da sempre punti saldi nella filosofia di Luna Rossa. Abbiamo molte giovani promesse nel nostro paese e l’obiettivo è allargare il vivaio di selezione dell’equipaggio, coinvolgendo i giovani più qualificati e promettenti della vela agonistica italiana”.

Sono inoltre entrati ufficialmente a far parte di Luna Rossa due velisti di grande talento ed esperienza: Shannon Falcone – sesta partecipazione all’America’s Cup di cui due vittoriose, due partecipazioni alla Volvo Ocean Race, detentore del record di Transatlantic, Transpac e Hobart Race – e Pietro Sibello – due partecipazioni olimpiche, tre medaglie di bronzo e campione europeo di 49er e alla sua seconda partecipazione alla Coppa America con Luna Rossa – avranno un importante ruolo sia come membri dell’equipaggio che come osservatori e preparatori nel progetto “New Generation”.

Nella foto briefing pre-allenamento con Pietro Sibello.

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Si è chiuso il Salone di Miami con eccellenti risultati per l’industria nautica italiana

Le aziende italiane associate ad UCINA Confindustria nautica protagoniste del Miami Boat Show 2018, che si è concluso confermando gli eccellenti risultati ottenuti dall’industria italiana nel panorama mondiale.
Carla Demaria: “Il Salone di Miami si conferma un appuntamento di riferimento per il mercato americano”.

Si è chiuso ieri, 19 febbraio 2018, il  Miami Boat Show, una delle rassegne internazionali più importanti dedicate alla nautica, che ha visto, ancora una volta, le aziende italiane leader di settore nel mondo. Ambasciatrici oltre oceano del Made in Italy anche otto aziende associate ad UCINA Confindustria Nautica e rappresentative dei diversi settori merceologici: Austin Parker Yachts, Cantiere del Pardo Spa, MTU, Overmarine Mangusta, Monte Carlo Yachts, Sanlorenzo, per gli accessori Yacht Controller LLC e, per le imbarcazioni pneumatiche, Zar Formenti e Nuova Jolly.

La kermesse americana si svolge contemporaneamente in due diverse location, differenti per tipologia di imbarcazioni. Il Miami Yacht Show, situato in Collins Avenue, ospita in acqua più di 500 imbarcazioni tra yacht e superyacht. Dedicato ad imbarcazioni a motore di medie e piccole dimensioni, gommoni ed accessori, il  Miami International Boat Show si trova invece presso il Marine Stadium e si sviluppa su una superficie di oltre 93.000 mq. Rappresenta la vetrina ideale per più di 1.100 espositori che hanno in questi giorni presentato al mercato internazionale le loro ultime novità, con 1.400 barche esposte a terra e in acqua.

Il Salone di Miami si conferma un appuntamento di riferimento per il mercato americano” – commenta dagli USA il Presidente di UCINA Confindustria Nautica,  Carla Demaria. “Rispetto allo scorso anno, l’affluenza è stata certamente maggiore, sempre molto significativa quella di provenienza dal Centro e Sud America, con il gradito ritorno dei clienti Brasiliani, ma anche  da tutti gli Stati Uniti, Canada ed internazionale. L’impressione generale è che ci sia anche una maggiore propensione  alla conclusione di contratti“.

Fabio Planamente, direttore commerciale di Cantiere del Pardo, valuta come segue la presenza del cantiere a Miami: “Abbiamo partecipato per la prima volta al salone di Miami, quello sulla Collins Avenue, con il nostro brand del motore Pardo Yachts e avendo in acqua un Pardo 43.  In questo stesso periodo si svolge, in contemporanea e sempre a Miami, anche l’altro salone di barche a motore e vela, che peró si trova a circa 45 minuti di macchina dalla Collins.  Questo purtroppo disperde un pó la clientela e crea confusione su dove siano il salone ed i vari espositori.  L’evento è iniziato giovedì 15 febbraio e per i primi due giorni l’affluenza è stata abbastanza scarsa. Durante il weekend c’è stata un’inversione di tendenza e l’affluenza è stata buona. Moltissima gente arriva comunque dal Sud America e molti meno dal Nord.  Come Cantiere del Pardo ci riteniamo soddisfatti di questa prima esperienza, in quanto la barca esposta è piaciuta moltissimo ed il nostro dealer ha preso dei contatti molto buoni, che speriamo si possano concretizzarsi presto in vendite.  Idealmente avere qui a Miami un salone unico sarebbe la soluzione perfetta per ampliare il numero di visitatori e quindi i potenziali contatti“.

Piero Formenti, patron di Zar Formenti, azienda da lui stesso fondata e specializzata nella costruzione di unità pneumatiche, conferma “l’impressione che quest’anno ci siano stati molti più visitatori dello scorso anno. Il mercato USA è decisamente in ripresa ed è evidente la fiducia degli Americani nella propria economia. Buone, al momento,  le vendite di tender nonostante le difficoltà di collegamento con la Collins Avenue dove espongono le imbarcazioni più grandi“.

I dati relativi al mercato nautico, elaborati dall’Ufficio Studi di UCINA Confindustria Nautica, risultano estremamente positivi ed in netta ripresa anche per l’anno in corso. Le previsioni vedono un’importante crescita del fatturato interno, importante incentivo per convincere le aziende ad investire ancora in un settore che ci vede tra i primi esportatori a livello globale, in particolare negli Stati Uniti.  Gli USA rappresentano, infatti, il primo mercato di esportazione delle aziende italiane e il principale mercato mondiale per numero di diportisti, di imbarcazioni prodotte, e per giro di affari generato dal settore. Nel 2016 le esportazioni italiane negli USA relative alle imbarcazioni da diporto e sportive hanno raggiunto i 401.600.000 Euro, pari ad un aumento del 17,7% rispetto al 2015. (dati “La Nautica in Cifre 2017” – il rapporto statistico, realizzato dall’Ufficio Studi di UCINA Confindustria Nautica, in partnership con Fondazione Edison ed Assilea, con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).


UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA è l’Associazione di settore che dal 1967 ha la rappresentanza istituzionale di tutta la filiera, dalla cantieristica al refitting, dalla componentistica ai servizi, al turismo. Con 330 associate, oltre l’82% delle industrie italiane, l’Associazione opera per la crescita del settore, l’analisi e la diffusione dei dati di mercato, la promozione della cultura del mare e lo sviluppo del turismo nautico. In linea con i propri scopi di promozione del comparto, organizza il Salone Nautico di Genova, la vetrina dell’eccellenza del Made in Italy. UCINA aderisce a Federturismo, Comitato Fiere Industria, Federazione del Mare, Fondazione Edison, Fondazione Sviluppo Sostenibile e assicura all’Italia la Vice Presidenza ICOMIA, International Council of Marine Industry Associations, e la Presidenza EBI, European Boating Industry.

Comunicato stampa

Il lighting design secondo Videoworks a bordo del ketch di 60m Perini S/Y Seven

– Videoworks presenta l’ultimo progetto di lighting design realizzato a bordo del Perini Navi Seven, prestigioso ketch di 60 metri.
– Questo progetto si è aggiudicato il prestigioso Boat International and Innovation Awards, categoria Best Lighting.
– Il lighting design è stato creato da Videoworks in collaborazione con lo studio Dante O. Benini & Partners, realizzando un perfetto mix completo di illuminazione diretta, retroilluminazione e illuminazione indiretta, capace di mantenere sempre il giusto equilibrio tra ogni elemento creando un effetto di luce naturale.

Videoworks ha il piacere di svelare tutti i dettagli dell’eccitante progetto di lighting design realizzato per Seven, il ketch di 60 metri costruito da Perini Navi. Un progetto di successo che si è da poco anche aggiudicato – nella categoria “Best Lighting” – il Boat International Design and Innovation Awards – prestigioso riconoscimento che premia non solo l’architettura e lo stile navale, ma anche le nuove soluzioni in termini di design, innovazione tecnologica e ingegneria.

Nella realizzazione del lighting design a bordo del Perini Seven, Videoworks ha collaborato con il cantiere e con lo studio Dante O. Benini & Partners, noto al pubblico internazionale per i suoi progetti all’avanguardia, che ha firmato il design degli interni.

Siamo orgogliosi di aver partecipato a un progetto di livello tecnologico e di design così impegnativo”, ha dichiarato Mauro Pellegrini, fondatore e direttore commerciale di Videoworks. “Un riconoscimento che è una conferma della capacità di Videoworks di occuparsi di ogni singolo aspetto nella realizzazione di sistemi così complessi a bordo dei moderni yacht”.

Un lavoro, quello svolto insieme a Videoworks”, ha spiegato l’architetto Benini, “portato avanti nella più totale collaborazione e che ha permesso di realizzare un impianto assolutamente innovativo, privo di qualunque abbagliamento luminoso. Quando il sole entra attraverso le finestrature di Seven, crea un gioco di ombre e luci assolutamente naturale. Questo è quello che abbiamo voluto ricreare con l’illuminazione artificiale”.

STEP 1: LIGHTING DESIGN
La sfida iniziale per il team di Videoworks è stata quella di progettare un lighting design che fosse un mix completo di illuminazione diretta, retroilluminazione e illuminazione indiretta, senza perdere mai di vista il giusto equilibrio fra i diversi elementi. Il tutto partendo dal progetto degli interni dello studio Dante O. Benini & Partners, al fine di evidenziare proprio con la luce i dettagli dello stesso. Fondamentale, in questo senso, è stata la scelta, durante la progettazione, dei diversi corpi illuminanti, selezionati già in base alle varie atmosfere desiderate e agli scenari luminosi richiesti.

Questo ha permesso, in fase di commissioning e di tuning, di disporre una corretta flessibilità di scelta che è stata sfruttata per avere, da un lato, la quantità di luce sempre corretta, e dall’altro una qualità della stessa che fosse in grado di emozionare e di esaltare la bellezza e l’eleganza del progetto. Un risultato ottenuto grazie al corretto posizionamento di ogni singolo corpo illuminante, capace di ricreare l’effetto della luce naturale.

Videowrks Lighting Design Seven Perini

STEP 2: LIGHT ENGINEERING
La seconda grande sfida è stata quella di fare in modo che tutto ciò che era stato pensato e disegnato su carta venisse tradotto in schemi, cavi e scene di luce. L’utilizzo del protocollo DALI (Digital Addressable Lighting Interface, un nuovo standard di interfaccia digitale per sistemi elettronici di gestione dell’illuminazione d’interni) ha consentito di avere una qualità della luce elevata garantendo ad ogni corpo selezionato di esprimere al meglio tutte le sue potenzialità.

Questi aspetti sono stati determinanti per avere, in fase di creazione delle diverse atmosfere di bordo, la possibilità di raggiungere percentuali di dimming basse e fading morbidi nel passaggio fra uno scenario e l’altro. Una scelta che garantisce un’illuminazione elegante in tutti gli ambienti e in ogni momento.

Videowrks Lighting Design Seven Perini

STEP 3: LIGHT MANAGEMENT
Per ottenere il massimo da un lavoro che ha nella precisione uno dei suoi aspetti fondamentali, Videoworks si è poi occupato della supervisione, della consulenza e della direzione dei lavori in tutto l’ambito luce a bordo del Perini Seven, coordinando e supportando il cantiere nell’acquisto dei corpi illuminanti: per tutti ha realizzato un lighting data sheet book, che racchiudeva all’interno le schede tecniche, la quantità corretta di corpi e i driver. Per ognuno di questi sono stati fatti dei test preliminari nei laboratori Videoworks, così che ogni dettaglio sul dimming e sulla stabilità della luce fosse visionato in fase preliminare.

I sistemi di illuminazione degli yacht sono ormai divenuti veri e propri impianti elettronici complessi”, spiega Maurizio Minossi, co-fondatore e direttore tecnico di Videoworks. “Il nostro obiettivo è quello di fornire un servizio affidabile per sostenere la creatività degli architetti e dei designer”.

Videowrks Lighting Design Seven Perini

Comunicato stampa

MIT e UCINA: dal 13 febbraio 2018 è operativo il Codice della Nautica

MIT: nuovo Codice della nautica operativo dal 13 febbraio 2018
UCINA Confindustria Nautica: dalle norme introdotte dal D.lgs 3 novembre 2017, n. 229, forte spinta per la crescita del settore
Delrio: una delle misure più attese, che fa bene alla risorsa Mare e alla sua economia

Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dello scorso 30 gennaio, il nuovo Codice della Nautica è entrato in vigore il 13 febbraio 2018.

Con soddisfazione vediamo oggi in vigore il nuovo codice, una delle misure più attese della riforma dellaportualità e logistica, e che fa bene alla risorsa Mare e alla sua economia. Tra i cambiamenti importanti, condivisi con il settore, la semplificazione burocratica e amministrativa,  il coordinamento con la disciplina del Registro Telematico del Diporto e dello Sportello Telematico del Diportista, l’istituzione di nuove figure professionali, il riconoscimento dell’11 aprile di ogni anno come “Giornata del mare” nelle scuole, il rilancio della portualità per la nautica sociale e la garanzia di una maggiore tutela di interessi pubblici primari quali la protezione dell’ambiente marino, la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare“, commenta il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio.

La legge è finalmente in vigore e il lavoro di riforma giuridica fortemente voluto dall’Associazione di categoria insieme ad Assilea, Assomarinas, Assonat, Confarca e Federazione Vela è sostanzialmente completato” – spiega la Presidente di UCINA Confindustria Nautica, Carla Demaria – “alcune norme hanno efficacia diretta e sono già applicabili, per altre sono previsti degli strumenti attuativi, ma anche in quest’ultimo caso il Codice già ne individua le linee. Il confronto con l’Amministrazione è comunque già iniziato“.

LE NOVITA’ DEL CODICE DELLA NAUTICA

Pietro Vassena, Vicepresidente con delega alla promozione della nautica sottolinea che “le novità introdotte in termini di semplificazione delle procedure d’iscrizione e riduzione delle tempistiche di rilascio dei documenti, mantenimento delle agevolazioni per le unità sotto i 10 metri, regolamentazione del noleggio e della locazione di natanti, destinazione delle aree dismesse dei porti a rimessaggio a secco per le piccole unità, renderanno certamente più semplice l’accesso al mare a migliaia di appassionati“.

Maurizio Balducci, Vicepresidente UCINA delegato alla riforma, commenta: “Oggi restituiamo al settore norme chiare, semplificate e competitive rispetto a quelle dei principali attori europei, che daranno un sostegno importante all’industria. In particolare va ricordato il pieno riconoscimento dato alla navigazione commerciale e alla riduzione degli adempimenti per le aziende relativi all’uso della targa prova“.

Massimo Perotti, presidente emerito UCINA, sottolinea il valore trainante per la cantieristica ‐ anche in relazione alla Brexit ‐ “della semplificazione dell’iscrizione delle navi da diporto al Registro internazionale, con la rimozione del limite delle 1.000 t, l’introduzione di documenti semplificati e di un solo libro di bordo“, oltre allo snellimento delle procedure di arrivo e partenza delle unità estere.

Il percorso per consentire la completa l’operatività di alcuni articoli della nuova legge è già in corso nel solco delle norme dettate dal Codice. L’ultimo aggiornamento della normativa di settore era datato al 2005 con l’emanazione del primo  “Codice della nautica che aggiornava la  “legge quadro” 11 febbraio 1971 n. 50 “Norme sulla navigazione da diporto”. Successivamente modificata con diversi interventi, la disciplina era comunque arrivata in buona parte fino ai giorni nostri, rendendo così necessario un intervento importante, portato a termine appunto con l’approvazione del Decreto Legislativo n.229 del 3 novembre 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 29 gennaio 2018.


UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA è l’Associazione di settore che dal 1967 ha la rappresentanza istituzionale di tutta la filiera, dalla cantieristica al refitting, dalla componentistica ai servizi, al turismo. Con 330 associate, oltre l’82% delle industrie italiane, l’Associazione opera per la crescita del settore, l’analisi e la diffusione dei dati di mercato, la promozione della cultura del mare e lo sviluppo del turismo nautico. In linea con i propri scopi di promozione del comparto, organizza il Salone Nautico di Genova, la vetrina dell’eccellenza del Made in Italy. UCINA aderisce a Federturismo, Comitato Fiere Industria, Federazione del Mare, Fondazione Edison, Fondazione Sviluppo Sostenibile e assicura all’Italia la Vice Presidenza ICOMIA, International Council of Marine Industry Associations, e la Presidenza EBI, European Boating Industry.

Comunicato stampa