Riportiamo di seguito il comunicato stampa inviatoci dall’ufficio stampa ARIE.
A Venezia ARIA di vittoria: l’8 metri S.I. di Serena Galvani vince il 4º Trofeo Principato di Monaco – Vele d’Epoca in Laguna
Premiata anche l’armatrice bolognese per le sue capacità di velista e per il suo impegno ventennale volto alla tutela del patrimonio storico navale italiano
Venezia, 27 giugno 2016. Grande successo a Venezia per il 4º Trofeo Principato di Monaco, Banca Generali Special Cup, che si è concluso ieri confermandosi un’importante manifestazione velica ormai entrata nella tradizione della Serenissima. L’evento, nato con lo scopo di promuovere il Principato di Monaco sotto il profilo culturale, sportivo e turistico, ha visto gareggiare oltre trenta imbarcazioni d’epoca nella fantastica cornice della città unica al mondo.
Le regate, sabato con brezza debole di 5-6 nodi da Sud-Est e domenica con vento di 18-20 nodi da Nord-Est, hanno visto trionfare l’8m S.I. ARIA (Cantiere Costaguta, 1935), dell’armatrice Serena Galvani, una fra le più belle imbarcazioni storiche italiane. ARIA è risultata prima assoluta nella classe “Epoca” sia in tempo compensato sia in tempo reale in tutte e due le regate disputate sabato e domenica.
Classifica Categoria “Epoca”
ARIA: 1º posto con pt. 2 (due vittorie nelle due regate)
Coch y Bondhu: 2º posto con pt. 6 (4º e 2º posto nelle due regate)
Finola: 3º posto con pt. 6 (3º posto nelle due regate)
Classifica “Overall” (tempo compensato)
ARIA: 1º posto assoluto con pt.3 (1º e 2º posto nelle due regate)
Al Nair III: 2º posto assoluto con pt. 6 (5º e 1º posto)
Auriga: 3º posto assoluto con pt. 9 (3º e 6º posto)
(credit photo: Matteo Bertolin)
ARIA, che ha gareggiato col guidone dello Yacht Club Adriaco di Trieste, era timonata da Alberto Leghissa, all’albero e a prua Ciro Di Piazza e Lorenzo Pujatti con Federico Boldrin alla randa. In pozzetto Serena Galvani, Alessandro Alberti, Lorenzo Zanotto e, gradito ospite, Luigi Cosciani Executive Manager di Banca Generali.
Durante la serata di sabato Serena Galvani, pronipote del celebre scienziato Luigi Galvani, è stata inoltre premiata con uno splendido gioiello creato da Damiani per la sua lunga e appassionante carriera di donna velista e per il suo instancabile impegno volto alla tutela delle imbarcazioni d’epoca e della memoria del patrimonio storico navale italiano.
Le premiazioni si sono svolte domenica pomeriggio presso il nuovo porto turistico Marina Sant’Elena e ai primi tre classificati per ciascuna delle sei categorie in competizione sono andati i premi realizzati dal prestigioso marchio Venini, mentre a ARIA, in qualità di barca più rappresentativa della manifestazione, è stato consegnato un magnifico leone in vetro di Murano, l’Overall, donato per l’occasione da Banca Generali.
(credit photo: Matteo Bertolin)
“Il binomio vincente Principato di Monaco e sport, da sempre promosso in prima persona dal Principe Alberto II, mi incita – ha dichiarato il Console del Principato Anna Licia Balzan – a promuovere iniziative come questa che al pari della cultura, del turismo e dell’economia, rappresentano uno strumento unico per il rafforzamento dei legami tra i due territori, così simili per tradizioni e uniti dal comun denominatore della passione per il mare”.
Questa quarta edizione del Trofeo Principato di Monaco – Le Vele d’Epoca in Laguna – Banca Generali – patrocinata di A.I.V.E. (Associazione Italiana Vele d’Epoca), ha beneficiato della collaborazione con la Direzione del Turismo e dei Congressi del Principato di Monaco a Milano, lo Yacht Club Venezia, il Circolo velico Portodimare e per la parte tecnico-organizzativa di Mirko Sguario, ideatore di altre celebri regate. E’ grazie a manifestazioni importanti come questa che Venezia, di anno in anno, diventa sempre di più un punto fermo nel circuito delle Vele d’Epoca in tutto il Mediterraneo.
Per informazioni alla stampa: Alessandro Bagno – Ufficio Stampa ARIE
Cell. 339 5089835 – Email bagnosandro@gmail.com http://www.arie-italia.it
In occasione del TAG Heuer VELAFestival di Santa Margherita Ligure è andata in scena la “Giornata dei Campioni”, coronata con la premiazione del “Velista dell’Anno TAG Heuer 2016″. Organizzato fin dal 1991 dallo storico mensile specializzato Il Giornale della Vela, è considerato il premio più prestigioso della vela italiana, riservato al miglior velista italiano e vinto in passato da atleti del calibro di Giovanni Soldini, Francesco De Angelis e Alessandra Sensini.
Il premio viene assegnato sulla base di un sondaggio popolare e, successivamente, della scelta di una giuria di qualità tra una rosa finale di 5 candidati votati dal pubblico.
Come Velista dell’Anno 2016 è stato scelto Giancarlo Pedote, probabilmente il velista oceanico più forte in Italia, premiato persino dalla Federvela francese con il prestigioso Trophée des Champions 2015. La motivazione del premio è stata che Pedote “ovunque vada, vince…”
Durante l’evento sono stati consegnati anche altri importanti riconoscimenti: il “TAG Heuer Performance” è stato vinto da Roberto Lacorte con la sua barca SuperNikka, trionfatrice nel Mondiale Mini Maxi; il “TAG Heuer Innovation” ha visto trionfare Marcello Persico, capo del cantiere più hi-tech della vela mondiale; il “TAG Heuer Young” è andato a Edoardo Ferraro e Francesco Orlando, campioni mondiali Under 17 Classe 420; il “TAG Heuer #Don’tCrackUnderPressure” ha visto il successo di Ambrogio Beccaria Balduzzi, giovanissimo e vincente marinaio; il “Gran Premio VELAFestival” è stato assegnato a Mario Pedol e Massimo Gino dello Studio Nauta…
Terminata la lunga sosta alle Canarie, un mese ad Arrecife, i 6.50 ripartono con rotta verso Sud, direzione isole di Capo Verde, sfruttando il favore degli alisei, per poi puntare sulla meta finale in Guadalupa.
Dopo poche ore dalla partenza, il vincitore della prima tappa, Davy Beaudart su Flexirub 865, è stato costretto ad una sosta per un problema alle vele, riaprendo di fatto la lotta per la vittoria finale; le carte vengono rimescolate offrendo spazio di recupero agli italiani Michele Zambelli ed Alberto Bona, rispetto alle ore di vantaggio accumulate dal francese nel corso della prima frazione.
Buona la prestazione nei “Serie” dei tre equipaggi italiani rimasti in gara, Andrea Fornaro, Roland Ventura e, più attardato, Federico Cuciuc, dopo la forzata rinuncia di Andrea Pendibene.
I primi mini 6.50 sono arrivati a Lanzarote, isole Canarie, dopo circa sette giorni di navigazione ad una velocità media di oltre 7 nodi.
Questa prima tappa ha visto la vittoria nei Proto del francese Davy Beaudart a bordo di Flexirub 865, che ha preso il comando dopo due giorni di navigazione senza più lasciarlo.
Michele Zambelli su Illumia 788 si è classificato dodicesimo ed Alberto Bona su Onlinesim 756, mentre stiamo scrivendo è a 12 miglia dall’arrivo.
Nei serie si è aggiudicata la tappa Ian Lipinski su Enterprise 866, mentre il primo italiano è Andrea Fornaro su Sideral 857, che si trova in undicesima posizione a circa 70 miglia dall’arrivo.
Le posizioni degli altri italiani: Roland Ventura su Fondation Planiol 523 è 23° a poco più di 100 miglia dall’arrivo, meno fortunati Federico Cuciuc ed Andrea Pendibene costretti da problemi tecnici ad un pesante ed immeritato ritardo.
Federico Cuciuc su Zero et T 556, dopo una sosta forzata a Sada per eseguire una riparazione, ha ripreso la regata e si trova a circa 600 miglia da Lanzarote in 43° posizione.
Andrea Pendibene su Pegaso Italian Navy 883, dopo aver disalberato, trovato riparo a La Coruna e sostituito l’albero, è ripartito ed ora di trova in 44° posizione dopo aver percorso 350 delle 1250 miglia che dividono Douarnenez da Lanzarote.
Inizia ora la fase di preparazione in attesa di ripartire per la seconda tappa con rotta per Pointe a Pitre in Guadalupa.
Il prossimo 19 settembre partirà dalla Francia la 20° edizione della Mini Transat, la regata che si svolge ogni due anni e vede la partecipazione di alcuni tra i velisti più coraggiosi del mondo.
Coraggiosi e anche un po’ “pazzi” per affrontare in solitaria le oltre 4000 miglia di oceano che dividono la località francese di Douarnenez dalla Guadalupe, su una barca a vela di 6 metri e mezzo di lunghezza, senza la possibilità di avere contatti con la terraferma.
Non sono permessi infatti telefoni satellitari né collegamento ad internet, con i concorrenti che per circa un mese possono fare affidamento solo sulla radio VHF e sul GPS, facendo una sola tappa a Lanzarote.
Al via sono presenti skipper professionisti e navigatori appassionati che cercano di realizzare il sogno della loro vita: infatti il bello di questa regata è che, rispetto ad altre, il budget richiesto è notevolmente inferiore. Parliamo comunque di una regata oceanica in solitario, che richiede quindi una notevole preparazione fisica, tecnica e soprattutto mentale.
Tra i 72 iscritti di questa edizione, sono 6 le imbarcazioni italiane: Zero & T di Federico Cuciuc, Illumia di Michele Zambelli, Sideral di Andrea Fornaro, Onlinesim.it di Alberto Bona, Pegaso Italian Navy – Golfo della Spezia di Andrea Pendibene e Fondation Planiol di Roland Ventura.