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Sono tutti sani e salvi“…. e con queste parole la comunità dell’America’s Cup e gli appassionati di vela in tutto il mondo hanno tirato un bel sospiro di sollievo, dopo lo shock per il drammatico cappottamento della barca neolezandese. Ancora vivo nella mente di molti, infatti, il ricordo dell’incidente mortale occorso al britannico Andrew ‘Bart’ Simpson 4 anni fa su una barca simile, durante gli allenamenti per la Coppa America.

Durante la quarta regata della semifinale (i kiwi conducevano 3-0) l’Emirates Team New Zealand di Peter Burling ha perso stabilità e si è ingavonato per poi scuffiare e restare con la prua in acqua, la poppa in aria, tre membri dell’equipaggio in acqua e il resto appesi nelle loro postazioni.

America's Cup New Zealand rovesciamento
© Gilles Martin-Raget – America’s Cup
America's Cup New Zealand rovesciato
© Gilles Martin-Raget – America’s Cup
America's Cup Emirates Team New Zealand ribaltato
© Gilles Martin-Raget – America’s Cup

I loro avversari, i britannici di Land Rover BAR, hanno rallentato immediatamente e il capitano Ben Ainslie ha offerto assistenza all’equipaggio avversario.

America's Cup New Zealand capsize
© Ricardo Pinto – America’s Cup

Dopo essere rimasto con la poppa in aria per alcuni minuti, il catamarano Emirates Team New Zealand è caduto su un lato, permettendo all’equipaggio di tirarlo in posizione verticale.

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America's Cup New Zealand cappottamento
© Ricardo Pinto – America’s Cup

Non sono ancora chiare le implicazioni che questo incidente avrà sui playoff di Louis Vuitton America’s Cup, così come la portata dei danni subiti dall’imbarcazione. Il punto naturalmente è stato assegnato a Land Rover BAR, il che significa che i Kiwi di Peter Burling sono ancora sul 3-1 nella serie.

Oggi sono in programma altre regate, con previsioni ancora una volta di condizioni al limite. Se il vento sarà troppo forte, i neozelandesi potrebbero godere di un giorno supplementare per riparare la loro barca danneggiata.

Lo skipper neozelandese Peter Burling, il più giovane del lotto con i suoi 26 anni, ha dichiarato: “Innanzitutto stiamo tutti bene, la cosa davvero importante è questa. Mentre cercavamo di accelerare in prossimità della linea di partenza eravamo molto alti sui foils e poi ci siamo abbassati molto rapidamente. Non siamo sicuri di cosa abbia causato il ribaltamento, ma ora l’importante è sistemare i danni il prima possibile ed essere pronti per le prossime regate. I ragazzi del team sono dei combattenti e lavorando insieme ce la faremo. Hanno già dato prova di ciò riparando la barca in tempi record dopo la prima regata.

Questo il commento di Ben Ainslie, timoniere avversario “E ‘stata una fantastica giornata di navigazione, certamente la più entusiasmante in cui io sia mai stato coinvolto. Non sono sicuro che ‘divertimento’ sia la parola giusta, ma è molto emozionante, non ho mai vissuto un’atmosfera così tesa prima d’ora.». Certamente ora l’inglese comincia perlomeno ad intravedere una luce in fondo al tunnel in cui si trovava il team BAR.

America's Cup New Zealand ribaltamento
© Ricardo Pinto – America’s Cup

Si può dire che c’è anche un po’ di Italia nel fatto che per fortuna nessuno si è fatto male per davvero: ricordiamo che l’equipaggio del Team New Zealand indossa abbigliamento di sicurezza Dainese.

L’ALTRA SEMIFINALE
Nell’altra semifinale, intanto, dopo un’epica battaglia i giapponesi di SoftBank Team Japan, condotti da Dean Barker, si sono portati a sorpresa sul 3-1 sui favoriti svedesi Artemis Racing di Nathan Outteridge.

Categories: Vela
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Coppa America, epico cappottamento per New Zealand (VIDEO): per fortuna nessun ferito ultima modifica: 2017-06-07T11:14:47+00:00 da Sviluppo Nautico

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