Andrea Mura pronto per la Ostar: in Inghilterra come Defender, sogna il bis

A maggio ritorna la Ostar, la più antica, fredda e dura delle regate transoceaniche in solitario, che si svolge ogni quattro anni fin dal 1960 dalla città britannica di Plymouth e quella statunitense di Newport.

Andrea Mura, skipper cagliaritano abbonato alle imprese, ha trionfato nell’ultima edizione, quella del 2013.

Stremato dalla fatica e vista la durezza della regata, si era ripromesso di non riprovarci più.

Ma la passione e la voglia di rimettersi in gioco hanno prevalso e il 22 aprile Mura partirà da Cagliari con la sua barca “Vento di Sardegna” alla volta dell’Inghilterra, dove il 29 maggio, a Plymouth, si presenterà sulla linea di partenza in veste di Defender.

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Comunicato stampa di presentazione:

Si è svolta a Cagliari, presso la sala del terminal polifunzionale Molo Ichnusa dell’Autorità Portuale di Cagliari, la conferenza stampa di presentazione dell’evento “OSTAR 2017”, che culminerà con la partenza di Andrea Mura alla volta dell’Inghilterra.

La partenza della terribile OSTAR, a cui Andrea parteciperà come Defender (su invito del Club Reale di sua Maestà, la Regina d’Inghilterra), è prevista per lunedì 29 maggio da Plymouth, ma la barca, il pluripremiato Open 50 “Vento di Sardegna”, salperà da Cagliari via mare il 22 aprile alle ore 12.00.

Prima, si terrà un importante evento di 2 giorni a Cagliari (21 e 22 aprile) in collaborazione con l’Associazione Velica e Culturale Vento di Shardana.

Il programma completo dell’evento è disponibile in download (circa 1 Mb) a questo LINK: https://we.tl/BbPtjvRiGj

Vi saranno dozzine di classi scolastiche inviate dal Provveditorato agli studi Regionale, entusiasta del progetto formativo per i bambini.

Sarà un evento culturale, poiché il programma prevede delle brevi “lezioni” gratuite in pubblico, nel corso della due giorni, su tematiche come: alimentazione, archeologia e storia (della navigazione, della Sardegna, ecc), tecnologia, scienze motorie, psicologia sportiva, ecc. ecc., tenute da affermati studiosi nei vari ambiti.

Sarà un evento sociale, perché saranno coinvolti gli Enti e le Associazioni a favore dei bambini diversamente abili o affetti da patologie comunque invalidanti. Sarà presente l’associazione “Vela Solidale Sardegna” di cui Mura è il Testimonial, che cura bambini affetti da autismo e spine bifide,  responsabile il Dott. Giuseppe Masnata.

Verranno stampate delle foto da autografare e regalare a tutti. Per questo evento, dallo scorso novembre, sta lavorando senza sosta una forte squadra di professionisti. E’ stato coinvolto l’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna che ha concesso il patrocinio, così come il Comune di Cagliari, il CONI, la FIV (Federazione Italiana Vela, III zona), l’Esercito Italiano, l’Autorità portuale di Cagliari, il Marina di Portus Karalis al centro di Cagliari per l’appoggio logistico, l’Università di Cagliari, L’Area Marina Progetta di Villasimius, il Rotary Club di Cagliari, lo Yacht Club Costa Smeralda, la Fondazione di Sardegna.

Tantissime anche le associazioni, gli Yacht Club e le altre maestranze locali e non (oltre ai partner tecnici e mediatici) coinvolte per la buona riuscita dell’evento. Una vera mobilitazione per salutare Andrea!

Vi saranno circa 35 “open Bic” (piccole imbarcazioni) armate e pronte a navigare provenienti dalle scuole di vela di Porto Pino, Villasimius e Arbatax, dove ogni bambino agonista sarà promoter della vela, oltre ad atleti provenienti da tutta la Sardegna.

Sarà attivo il simulatore della FIV (un Optimist montato su cardani) dove gli istruttori permetteranno al pubblico di cimentarsi nella simulazione della navigazione a vela.

Clou dell’evento la partenza di Mura sabato 22 alle ore 12, salutato anche in mare da barche, charter e soprattutto dalla presenza di una nave della Marina Militare (ORIONE), giunta ad hoc.


Andrea Mura

Andrea Mura Vento di Sardegna velaAndrea Mura nasce a Cagliari il 13 settembre 1964. Dall’età di 6 anni si dedica alla vela agonistica, collezionando successi e record nelle classi più diverse, che comprendono dieci titoli italiani, due titoli europei nella classe 420, un titolo mondiale Juniores 470, due campagne olimpiche in 470, una in Tornado.

Nel 1992 gareggia con il Moro di Venezia per la Coppa America, vincendo due campionati del mondo, uno in Coppa e uno nella classe 50 piedi, e una Louis Vuitton Cup.

Andrea Mura non è solo un grande atleta: già fondatore nel 1985 della Veleria Andrea Mura Sail Design, Andrea sviluppa soluzioni tecniche innovative che gli valgono l’Oscar come “Miglior Velaio 2005”.

Nel 2007 Andrea lancia una nuova sfida votandosi alla vela d’altura a bordo di Vento di Sardegna, un formidabile Open 50.

Vince la Route du Rhum, famosa regata transatlantica in solitario che si svolge ogni quattro anni, 3.543 miglia attraverso le fredde acque del Nord Atlantico, fino ai Caraibi. Con questa vittoria, Andrea è il primo italiano ad entrare nella leggenda.

Andrea replica nel 2012 con vittoria e record sia nella Twostar (13 gg 14 h), sia nella Quebec – S. Malò. (11 gg, 12 h)

Nel 2013, affronta e vince la terribile Ostar, 2.850 miglia dall’Inghilterra agli Stati Uniti, la più dura delle regate in solitario perché a temperature polari, controvento e controcorrente.

Andrea ha vinto nel 2011 e nel 2014 il Premio “Velista dell’Anno“.

A novembre 2014 ha concluso al secondo posto (primo dei monoscafi) la Route du Rum 2014 – Destination Guadeloupe in “Rhum Class”.

Andrea Mura ha vinto per la quinta volta la “Roma x 1” nel 2016 e nel 2017 affronterà nuove sfide, a partire dalla OSTAR (maggio 2017).


Contatti per la stampa
Gian Maria Brega,
Head of Press Relations Andrea Mura/Vento di Sardegna
Mail: brega@ubiquity.eu
Mobile: +39 338.9020851

Romax1, Alberto Bona all’esordio con il Class 40

Comunicato stampa:

Alberto Bona esordio con il Class 40 alla Romax1, prima di tornare in oceano 

E’ iniziata da Riva di Traiano con la partenza della Romax1, la stagione agonistica del giovane navigatore Alberto Bona, atleta dello Yacht Club Italiano. Dopo due partecipazioni consecutive alla Mini Transat (nel 2013 e nel 2015) e altre esperienze in oceano e non, è diventato skipper del Class 40 ITA 55 Magalè grazie al suo armatore, Giovanni Soldini, che ha noleggiato la sua imbarcazione per un euro simbolico e l’ha messa a disposizione per due anni. Una stagione che – sponsor permettendo – condurrà di nuovo Alberto Bona in Atlantico. Sono due le regate previste in oceano dopo la Transtirrenica: la regata delle Azzorre a luglio (da Les Sables d’Olonne in Vandea a Horta e ritorno, 2.500 miglia) e la Transat Jacques Vabre a novembre (da Le Havre in Normandia a San Salvador de Bahia in Brasile, 4.350 miglia), due regate in doppio, sono questi i principali appuntamenti del calendario Class 40 per il 2017.

Ritorno alla Roma e voglia di navigare
Pronto, motivato e impaziente di tornare sul campo di regata: questo è lo stato d’animo di Alberto Bona a due giorni della partenza della Roma x 1: ”Ho un bellissimo ricordo di questa regata che ho fatto l’ultima volta nel 2014 in equipaggio a bordo del J-111 Black Bull con il quale abbiamo vinto il campionato offshore italiano. Per me venire a regatare qui in Mediterraneo con il Class 40 è una grande emozione e un primo passo per i prossimi appuntamenti in oceano. E’ la mia prima regata in solitario sul Class 40 e ho tanta voglia di navigare dopo tutta la fase di preparazione della barca. Il percorso è molto bello, anche tecnico viste tutte le transizioni che ci possono essere vicino a costa o nel passaggio delle isole. Questa barca per camminare forte ha bisogno di vento…Speriamo ce ne sia!”

La regata si potrà seguire online sulla cartografia della regata (http://www.romaper2.com/pub/new/) ma anche con aggiornamenti e collegamenti sul profilo Facebook di Alberto: http://www.facebook.com/albertobona86

Inverno in cantiere e a caccia di sponsor
Se la Roma rappresenta un esordio in regata su questa barca, Alberto ha avuto l’occasione di prendere le misure del mezzo. In effetti, vento forte e tante miglia, a bordo di Magalè, Alberto Bona e il suo team (Tommaso Stella e Matteo Sericano) ne hanno già avuto tanto. Un trasferimento lampo da La Rochelle a Genova: circa 2.000 miglia in poco più di dieci giorni con un solo scalo a Cartagena in Spagna. Un viaggio che ha lasciato prime impressioni più che positive: ”Siamo rimasti stupiti dalla velocità e dall’affidabilità della barca nonostante non avesse navigato da parecchio tempo. Ci manca soltanto tra virgolette – aggiunge Alberto – una o più aziende che abbiano voglia di condividere con noi il valore e il senso di questa campagna.

Breve storia di Magalè
Costruita e varata nel 2007, ITA 55 Magalè è il primo open oceanico vincente progettato da Guillaume Verdier, progettista allora poco conosciuto oggi diventato il più quotato in ambito oceanico e non solo. Sotto i colori di Telecom Italia, Soldini ha messo a segno una doppietta storica vincendo La Transat Jacques Vabre nel 2007 con Pietro D’Alì e The Transat Artemis in solitario nel 2008, ha continuato a dominare il circuito nel 2009 prima di noleggiare la barca ad altri skipper.

A proposito della decisione di affidare la sua barca ad Alberto, Soldini ha dichiarato: ”Ha accumulato una grande esperienza in questi ultimi anni navigando tanto e raggiungendo risultati importanti per la vela oceanica italiana. Sono contento che prosegua con la mia barca e ha tutto il mio supporto.

Alberto Bona
Classe 1986
30.000 miglia di navigazione in regata
2 traversate atlantiche in solitario
8 vittorie nella Classe Mini 6.50
17 podi in regate internazionali
Atleta della squadra agonistica dello Yacht Club Italiano

Palmares
2007 Traversata del Tirreno in solitario su Semplice, deriva autocostruita
2008 Vittoria Transatlantica ARC su Stormvogel
2012 Campione Italiano Classe Mini 6.50 su Onlinesim.it
Vittoria Mini Barcelona 6.50 su Onlinesim.it
2013 5to Transatlantica in solitario Minitransat 6.50 su Onlinesim.it
3zo Assoluto al Campionato Italiano Offshore (1mo di Classe)
2014 Vittoria Campionato Italiano Offshore J 111 su Black Bull
Vittoria Transtyrrenum Mini 6.50 su Onlinesim.it
2015 2do Grand Prix d’Italie Classe Mini 6.50 su Promostudi La Spezia
2016 Campione Italiano Classe Mini 6.50 su Promostudi La Spezia
2do posto Transatlantica Azzorre 2016 su Promostudi La Spezia
2do posto Ranking Internazionale Classe Mini 6.50

 Class 40, un successo immediato e internazionale
Creata nel 2004 come classe oceanica open intermedia tra i Mini 650 e i 60 piedi del Vendée Globe, è stato un successo immediato con più di 150 le barche costruite ad oggi.

Alberto Bona Romax1 CLass 40 Vela

La campagna di Alberto Bona in Class 40 è sostenuta da:

– Yacht Club Italiano, a Genova il più antico club velico del Mediterraneo è anche uno dei più attivi della penisola nel campo dell’attività agonistica a 360 gradi, dalla vela giovanile all’oceanica.
www.yci.it

– Fondazione Achille e Giulia Boroli, intende esprimere, attraverso la sua attività, i valori che sono stati alla base del pensiero e dell’attività imprenditoriale del suo Fondatore Achille Boroli: la tutela delle libertà individuali in ogni campo, l’importanza della formazione e della cultura che, patrimonio del singolo, si trasformano in potente spinta verso l’evoluzione e il benessere all’interno del tessuto sociale, la fiducia nell’uomo e nel progresso attraverso l’impegno e la ricerca, il desiderio generoso e profondo di trasmettere valori, idee e nuove conoscenze di base alle generazioni future.
www.fondazioneaegboroli.it

I partner tecnici a bordo di ITA 55: Vele by North Sails, leader mondiale nel mondo delle sailmaking ad alta prestazione. Strumentazione elettronica by Garmin Marine, panelli fotovoltaici per la produzione di energia by Solbian, Gottifredi&Maffioli per la fornitura di tutto il cordame per le manovre correnti. 
 Smart Skipper elettronica di bordo, software.

Contatti: Christophe Julliand – +39 389 9784049 – christophe.julliand@gmail.com

Photo credit: © Benedetta Pitscheider – www.pitsfoto.com

Quote rosa alla Volvo Ocean Race: ecco chi sono le prime partecipanti femminili

La Volvo Ocean Race, in vista dell’edizione 2017/2018, ha introdotto nuove regole per incoraggiare la formazione di equipaggi misti maschili/femminili ed aumentare la partecipazione delle donne, che potrebbero altrimenti essere escluse a causa della mancanza di forza fisica o di esperienza.

Secondo le nuove regole per gli equipaggi, i team interamente maschili saranno limitati a soli sette atleti, ma le squadre che includono donne potranno scegliere se imbarcare 7 uomini + 1 o 2 donne, 5 uomini + 5 donne oppure un equipaggio totalmente femminile composto da 11 elementi.

Il Dongfeng Race Team ha selezionato Carolijn Brouwer e Marie Riou: le due donne apportano un notevole bagaglio di esperienza al team di Charles Caudrelier, tra cui cinque partecipazioni olimpiche e una lunga serie di titoli mondiali, e vanno ad aggiungersi a Jérémie Beyou, Stu Bannatyne e Daryl Wislang, annunciati nei giorni scorsi come equipaggio per la campagna 2017/18.

La Brouwer, 43 anni, è una tra le più famose veliste olandesi, veterana della Volvo Ocean Race in virtù delle due precedenti partecipazioni (con Amer Sport Too nel 2001/02 e con Team SCA nel 2014/15), ex Velista Mondiale dell’Anno e tre volte olimpionica.

Sarà affiancata dalla 35enne francese Marie Riou, che ha gareggiato per due volte alle Olimpiadi, compresa Rio 2016, ed ha vinto quattro campionati del mondo nella classe Nacra 17.

La coppia è stata selezionati a seguito di un ampio programma di valutazione, sia inshore che offshore, svoltosi in Australia e in Portogallo.

Caudrelier, nuovamente skipper di Dongfeng dopo aver ottenuto il terzo posto nel 2014/15, è felice per l’aggiunta di coloro che egli descrive come due atlete femminili eccezionalmente dotate.

Ho scelto Carolijn perché ci ha battuto molte volte durante l’ultima edizione, quando conduceva il Team SCA“, ha spiegato. “Sapevamo tutti che lei è un ottimo timoniere, ma le sue campagne olimpiche l’hanno trasformata in un driver molto veloce che sa dove mettere la barca.”

Caudrelier ha aggiunto che anche gli anni di gare olimpiche e la formazione di Marie Riou saranno di grande beneficio per la sua squadra: “Marie è un’ottima velista olimpica con un grande bagaglio di esperienza. Inoltre, venendo dalla Bretagna, è anche esperta di vela in mare aperto. E’ forte, ha un buon spirito – che è la cosa più importante per me – ed è abituata a navigare con i maschi. Per Marie la Volvo Ocean Race è un sogno e, come Carolijn, vuole vincere“.

La selezione di Brouwer e Riou è il primo segnale che il cambiamento regolamentare portato dalla Volvo Ocean Race avrà un impatto significativo sullo sport.

La Brouwer dichiara che vincere la Volvo Ocean Race è un suo sogno da molti anni ed è felice di entrare a far parte della squadra cinese che ha ammirato molto durante l’ultima edizione. “Sono molto orgogliosa di far parte del team“, ha detto Brouwer. “Una delle ragioni per cui ho voluto unirmi al Dongfeng Race Team è il loro forte spirito di squadra. La Volvo Ocean Race è unica: è la sfida definitiva fisicamente e mentalmente e, dal momento che fai parte di una squadra, è necessario tirare fuori il meglio da ogni altro“.

La Riou invece sarà al debutto in questa regata. “Desidero prendere parte alla Volvo Ocean Race da quando avevo 10 anni “, ha detto. “Sebbene la mia esperienza principale sia in regate inshore, ho sempre voluto cimentarmi nelle regate d’altura e per me la Volvo Ocean Race è l’apice dell’altura con equipaggio“.

L’annuncio dei restanti membri dell’equipaggio del Dongfeng Race Team sarà effettuato nelle prossime settimane. Il team cinese è una delle tre squadre ad aver annunciato la propria campagna fino ad ora, insieme a Team AkzoNobel (Paesi Bassi) e MAPFRE (Spagna). Un quarto team è confermato e sarà annunciato alla fine di marzo, con gli altri a venire nelle prossime settimane e mesi.

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I restauri della Sibma Navale: si dice Quaranta, si festeggia 55!

Comunicato:

I restauri della Sibma Navale: si dice Quaranta, si festeggia 55 !

1962-2017. Nel 2017 la Sibma Navale Italiana di Dolcedo, nell’entroterra ligure alle spalle di Imperia, festeggia un doppio compleanno. Il noto cantiere specializzato nella realizzazione e nel restauro di scafi in legno, fondato da Ernesto Quaranta nel 1962, compie infatti 55 anni, stessa età del figlio Mario, l’attuale titolare. Oltre alla costruzione dei motoryacht classici della serie Armstrong e al recupero di scafi storici, la Sibma Navale si conferma come il principale referente per il restauro e la manutenzione delle barche a vela classe Dragone. Oggi, accanto a Mario Quaranta, si sta formando la terza generazione. Il giovane figlio Andrea, regatante insieme al padre, è infatti coinvolto a pieno ritmo nelle attività del cantiere. 

Sibma Navale, dalle barche a spigolo ai restauri di vele d’epoca
Un anniversario che rappresenta un traguardo e che conferma questo cantiere come uno dei più importanti e storici a livello internazionale. Nel 2017 la Sibma Navale Italiana, fondata a Torino nel 1962 dall’ingegnere Ernesto Quaranta (scomparso nel 2006), compie infatti 55 anni. Tanti quanti sono gli anni di Mario Quaranta, l’attuale titolare, anch’egli ingegnere. L’inizio dell’attività di famiglia è infatti coincisa con la sua nascita a Torino, quasi come se i suoi genitori avessero pensato di fargli un ‘regalo’ decisamente particolare: un cantiere navale. Nel corso degli anni questa realtà è diventata famosa grazie alla costruzione e commercializzazione delle imbarcazioni a vela classe Promenade, EM7 e EM850. La vendita in kit di questi scafi in compensato marino ‘a spigolo’ ha contribuito a diffondere la pratica della navigazione da diporto a intere generazioni.

SIBMA Navale Mario Andrea Quaranta
Mario e Andrea Quaranta (Foto Maccione)

La base nel ponente ligure
Oggi la Sibma Navale fa base nel ponente ligure a Dolcedo, alle spalle di Imperia. È qui che vengono realizzati importanti restauri di scafi d’epoca come nel caso di Ea, il cutter bermudiano costruito nel 1952 dal cantiere Baglietto di Varazze, sottoposto tra il 2006 e il 2008 a grandi lavori. Da diversi anni Ea partecipa e vince in occasione delle regate di vele d’epoca e classiche. Oggi accanto a Mario Quaranta lavora anche il figlio Andrea, classe 1995, ormai coinvolto a pieno titolo nelle attività del cantiere. Insieme al padre partecipa alle regate a bordo del loro Dragone ‘Little Diva’. E i risultati non possono altro che essere definiti lusinghieri, considerato che Mario Quaranta rientra tra gli unici cinque timonieri italiani (gli altri sono Giuseppe Duca, Nando Colaninno, Fabio Mangione e Alberto Marconi) abilitati a partecipare, in base all’International Ranking List 2016, al Campionato del Mondo dei Dragoni in programma a Cascais, in Portogallo, dal 9 al 17 giugno 2017.

Il cantiere di appoggio per i Dragonisti d’Europa
Oltre alla costruzione di derive in legno e dei motoryacht classici in stile ‘trawler’ della serie Armstrong, da oltre 10 anni la Sibma Navale, grazie anche a un accordo con il cantiere inglese Petticrows Ltd,  è diventata punto di riferimento internazionale per i Dragonisti di tutta Europa, ai quali fornisce assistenza diretta oltre alla possibilità di manutenzione, rimessaggio e restauro. Il Dragone è un monotipo lungo 8,90 metri, armato a sloop bermudiano, progettato nel 1929 dal norvegese Johan Anker . Con oltre 6300 esemplari varati è diventato il monotipo a chiglia più diffuso al mondo. Tra il 1929 e il 2016 in Italia sono stati immatricolati 70 Dragoni (ITA-70). Riguardo il Dragone, così come per altre classi monotipo, spesso si dice: “Il problema con le regate One-Design è che il miglior velista di solito vince”. Presso la Sibma Navale ogni anno si lavora su una quindicina di Dragoni e si conta che fino ad oggi le maestranze del cantiere siano intervenute su una cinquantina di Dragoni. Tra i più recenti interventi quello effettuato sul Dragone Corail, costruito dal cantiere svizzero Wirtz nel 1967. La barca, realizzata in fasciame di mogano su ordinate di frassino e con la coperta in teak, regaterà in Liguria. Dragoni classici come questo possono essere molto diversi l’uno dall’altro, anche se il peso per ognuno si aggira intorno ai 1700 chilogrammi. Ormai montano tutti un albero in alluminio e le vere differenze si riscontrano a livello dell’attrezzatura e della possibilità o meno di avere subìto ‘upgrade strutturali’ per renderli più competitivi.

SIBMA Navale Dragone Corail
Il Dragone Corail 1967 (Foto Maccione)

Il restauro del Dragone Venilia
Venilia è un Dragone costruito dal cantiere danese Børresen nel 1956. Ha sempre regatato in Italia e in particolare nella zona del Tirreno. L’imbarcazione, ritrovata nel 2016 in un capannone in Liguria, dopo essere stata periziata da Mario Quaranta è stata acquistata affinchè si procedesse ad un restauro integrale. Tra i lavori effettuati la sostituzione del fasciame in mogano dello spessore di 16 millimetri e di oltre 30 ordinate realizzate in legno di frassino. Per gli incollaggi e il serraggio delle varie componenti verranno impiegate resine epossidiche, viteria in acciaio inox e ribattini in rame. Originariamente Venilia aveva la coperta verniciata e così tornerà ad essere, ovvero in compensato marino di mogano con applicato un sottile strato di tela biassiale e antisdrucciolo. L’attrezzatura velica sarà del tipo ‘top race condition’. Per permetterle di regatare al massimo livello in tutte le condizioni si procederà infatti a realizzare tutti i necessari irrigidimenti strutturali, nel pieno rispetto del regolamento di classe. In questa barca, che tornerà in mare entro l’estate 2017, è riassunta e concentrata tutta l’esperienza della Sibma Navale in fatto di Dragoni.

SIBMA Navale Dragone Venilia
Il Dragone Venilia 1956 (Foto Maccione)

Bimini Kid, il Bertram 31 arrivato dall’America
Verso la fine del 2015 un armatore ligure ha acquistato a New York Bimini Kid, un modello di Bertram 31 in vetroresina del 1974, storica imbarcazione a motore realizzata dall’omonimo cantiere che ha fatto la storia della nautica internazionale. Quello che è unanimemente considerato uno dei modelli di fisherman più belli al mondo è stato trasferito alla Sibma Navale per essere sottoposto a un restauro integrale che ha riguardato la ricostruzione degli interni e degli esterni, a partire dal pozzetto, dall’impiantistica e dalla motorizzazione. Ricostruite integralmente, in superlamellare di mogano, le finestrature tra il ponte e il flying bridge. La barca tornerà a navigare nel 2017 e, considerata la sua storicità, potrebbe presto partecipare a una serie di eventi e manifestazioni dedicate alle barche storiche americane.

Baltic, il rimorchiatore diventa imbarcazione da diporto
La Sibma Navale è stata scelta per progettare e seguire il restauro di Baltic, un rimorchiatore in acciaio lungo 27 metri costruito nel 1963 dal cantiere norvegese Westermoen Batbyggeri & Mek Mandal per conto della Esso Petroli. Dal 2014 l’unità, che disloca circa 180 tonnellate e ha un’immersione pari a 3,10 metri, è in corso di riconversione in unità da diporto presso un cantiere in Francia, a La Ciotat. Qui si sta procedendo alla sostituzione del 30% delle lamiere dello scafo dello spessore di 10 millimetri, alla realizzazione delle nuove compartimentazioni interne, alla posa di nuovi serbatoi per un totale di 24.000 litri di carburante, dei ballast e di due propulsori Man da 800 cavalli l’uno che gli permetteranno di navigare a circa 10 nodi di velocità, con un consumo previsto di circa 60 litri/ora di gasolio. L’ex rimorchiatore potrà imbarcare 8000 litri di acqua, con serbatoi per le acque nere di capacità pari a 2500 litri, e sarà in grado di produrre 360 litri/ora di acqua desalinizzata. Gli ampi volumi permetteranno di ricavare quattro cabine doppie, una cabina quadrupla, una cabina per il comandante e un alloggio per 2 membri di equipaggio. Una volta completati i lavori strutturali,  Baltic verrà trasferito a Imperia, dove le maestranze del cantiere procederanno alla ricostruzione degli interni.

SIBMA Navale rimorchiatore Baltic
Il rimorchiatore Baltic (Foto Maccione)

Pronto al varo il più grande degli Armstrong
I motoryacht Armstrong rappresentano un vanto per la Sibma Navale. Questa serie di scafi, costruiti in lamellare di mogano, si sono rivelati ideali per chi desidera una barca classica, marina e molto comoda, al punto da poterla definire una barca-casa. Fino ad ora sono stati realizzati un Armstrong lungo 7,50 metri (l’unico in vetroresina), 4 Armstrong 10 metri, 2 Armstrong 12,50 metri e un Armstrong lungo 13,50 metri. La costruzione di quest’ultimo esemplare, ammiraglia del cantiere, è stata completata recentemente e l’unità comincerà a navigare entro l’estate. Tra le varie caratteristiche la doppia tuga finestrata, un ampio pozzetto poppiero, la timoneria interna, un ampio prendisole prodiero e la scala di accesso al flying bridge che all’occorrenza si trasforma in scaletta di discesa a mare sul lato sinistro.

SIBMA Navale Armostrong
Armstrong 13.50 (Foto Maccione)

Visita il sito – Contatti
www.sibma.it , E-mail: info@sibma.it
Tel. (cantiere) + 39 0183 280124
Cell. (Mario Quaranta) +39 338 9353087

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Dakar-Guadalupa: i Malingri tentano il record oceanico più classico

Comunicato stampa:

FEEL GOOD ASPETTA IL VENTO FAVOREVOLE

2550 miglia separano l’Africa dai Caraibi.
Poco meno di 5000 km da percorrere tutti di un fiato per battere il record oceanico più classico: Dakar-Guadalupa.

Obiettivo di Vittorio e Nico Malingri, la componente Extreme Sailing del Citroën Unconventional Team, è battere tutti i record di classe, come lo scorso agosto sul percorso Marsiglia-Cartagine, letteralmente stracciato abbassando il tempo di oltre 10 ore.

Una nuova sfida con il mare, attore volubile, un padre e figlio insieme, per 11 giorni aggrappati a Feel Good, un catamarano di sei metri senza ripari fissi.

Saranno il tempo e la natura del vento a stabilire il momento migliore per salpare: la squadra di meteorologi di Navimeteo sta studiando incessantemente per individuare la migliore finestra meteo, che assicuri vento regolare e costante per tutta la traversata.

Feel Good è un catamarano F20 di sei metri (20 piedi) senza ripari fissi. Una barca completamente ecologica e alimentata da energia sostenibile, affidabile e equilibrata, particolarmente potente nelle andature per cui è stata progettata. E’ considerata la più veloce e innovativa della sua categoria, può toccare una velocità di punta vicino ai 25 nodi e tenere medie attorno ai 15 nodi, con percorrenze di oltre 300 miglia al giorno Citroën Unconventional Team, contraddistinto dalla sigla C.U.T., per il quale è stato creato un logo specifico, riunisce sette atleti italiani campioni di sei sport di scivolamento (surf, kitesurf, windsurf, extreme sailing, snowboad, freestyle) che hanno per campo d’azione il mare e la montagna.

Il Marchio Citroën
Citroën è un marchio automobilistico internazionale al centro dell’offerta generalista. Sinonimo di ottimismo dal 1919, il Marchio si distingue per creatività e audacia. Valori che mette al servizio del benessere dei Clienti, proponendo soluzioni innovative per le esigenze di ogni epoca. Oggi, Citroën si reinventa con modelli che puntano al design, al comfort e all’intelligenza tecnologica, ma anche a un’esperienza Cliente fluida e trasparente, come il sito di commenti on-line Citroën Advisor. CITROËN significa 10.000 punti vendita e post vendita in oltre 90 Paesi e quasi 1,2 milioni di veicoli venduti nel 2015. Significa anche 8 titoli di campioni del mondo costruttori WRC e nel 2016 il 3° titolo consecutivo di campione del mondo costruttori WTCC.

CONTATTI STAMPA
CITROËN – UFFICIO STAMPA
Via Gallarate 199 — 20151 Milano
www.citroen.it, www.sito-stampa.citroen.com, citroenstampa@citroen.com

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Sette superyachts a vela Perini Navi al St Barths Bucket

Nei giorni 16-19 marzo, oltre 40 superyachts si recheranno sull’incontaminata isola di St. Barthélémy, nei Caraibi, per la 30° edizione della St Barths Bucket Regatta.

Appuntamento fisso del calendario velico, il St Barths Bucket è una manifestazione ad invito per yacht a vela di lunghezza superiore ai 100 piedi. Perini Navi vi parteciperà con sette splendide barche: P2 (38m), Aquarius (46m), Bayesian (56m), Rosehearty (56m), Perseus^3 (60m), Zenji (56m) e The Maltese Falcon (88m).

Il prestigioso marchio viareggino, fondato nel 1983, e leader da oltre tre decenni nella progettazione e la costruzione di superyachts, con un
flotta di 58 barche a vela consegnate fino ad oggi, compreso il S/Y Aquarius del 1990, il cui nuovo proprietario sarà presente per la prima volta a questo prestigioso evento.

L’intera flotta si darà battaglia per portare a casa il trofeo “Bucket”, mentre la meglio piazzata tra le imbarcazioni Perini Navi si aggiudicherà lo splendido trofeo d’argento a loro riservato.

Questi gli highlights dell’edizione 2016:

Red Bull Youth America’s Cup, la Coppa America dei giovani: programma ed equipaggi

I due volte medaglia d’oro olimpica Roman Hagara e Hans-Peter Steinacher hanno annunciato la composizione dei gironi per la Red Bull Youth America’s Cup che si terrò alle Bermuda nel prossimo mese di giugno.

La coppia di leggende austriache si è recata proprio alle Bermuda per effettuare il sorteggio dei due gironi per questa manifestazione, dedicata a velisti di età compresa tra 19 a 25 anni, da loro introdotta nel 2013 con lo scopo di creare un percorso di sviluppo delle carriere professionali dei giovani equipaggi, con la speranza di vederli un giorno gareggiare nella Coppa America dei “grandi”.

Dodici i paesi rappresentati su questi catamarani AC45f ad alta velocità che, per la prima volta, utilizzeranno i foils per “volare” sull’acqua ad oltre 35 nodi (65 km/h).

Hagara ha rivelato: “Ci saranno sei componenti per ogni team e sei team per girone. Nelle qualificazioni del prossimo giugno, le prime quattro squadre di ogni girone avanzeranno, per un totale di otto barche sulla linea di partenza della finale. Navigheranno sullo stesso percorso di regata dei team di Coppa America: sarà quindi una grande sfida e una grande opportunità per imparare e dimostrare le proprie capacità“.

Steinacher ha aggiunto: “I gironi sembrano abbastanza equilibrati e penso che saranno gli errori commessi a risultare decisivi nello stabilire le eliminazioni. Tuttavia, il team britannico (Land Rover BAR Academy) è il grande favorito, vista l’esperienza maturata sui catamarani CG 32 nelle Extreme Sailing Series. Ma vedremo, non è facile gareggiare con il peso dei pronostici su di sè.

Girone A
Artemis Youth Racing (Svezia)
Team France Jeune (Francia)
Kaijin Team Japan (Giappone)
Youth Vikings Denmark (Danimarca)
Team Tilt (Svizzera)
SVB Team Germany (Germania)
Girone B
Team BDA (Bermuda)
NZL Sailing Team (Nuova Zelanda)
Land Rover BAR Academy (Gran Bretagna)
Spanish Impulse Team (Spagna)
Next Generation USA (USA)
Candidate Sailing Team (Austria)

Le qualificazioni si terranno il 12-16 giugno, mentre le finali il 20-21 giugno.

Proprio le Extreme Sail Series sono un’altra interessante manifestazione che vede protagonista questa celebre coppia austriaca, con il loro Red Bull Sailing Team.

Le Extreme Sailing Series 2017 hanno preso il via l’8 marzo a Muscat, in Oman e si svilupperanno nelle altre 7 tappe in giro per il mondo (tra cui Cina, Germania, Portogallo, UK, USA, Messico) che compongono il calendario di quest’anno.

Le barche in gara sono catamarani GC45s che, grazie ai foils, sono in grado di raggiungere velocità di 40 nodi (74 km/h).

Tra gli equipaggi in gara da segnalare la presenza, da campione in carica, del grande team svizzero Alinghi, vincitore di ben due edizioni della Coppa America (2003 e 2007).

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Andrea Mura presenta il proprio programma sportivo 2017

Comunicato:

ANDREA MURA PRESENTA IL PROPRIO PROGRAMMA SPORTIVO 2017

La terribile “OSTAR” come primo e centrale evento della stagione.

Si terrà a Cagliari mercoledì 15 marzo alle ore 11.00, presso il Comando Militare Esercito Sardegna in via Torino 21, la conferenza stampa di presentazione del programma sportivo ed eventi 2017 di Andrea Mura.

La prima sfida in programma è anche quella dal sapore più leggendario: la OSTAR, la regata più antica e mitica per navigatori solitari che si svolge ogni 4 anni sul percorso da Plymouth (UK) sino a Newport R.I. (USA), 2.850 miglia.

E’ considerata la più dura delle regate oceaniche in solitario perché contro vento, contro corrente, contro mare e a temperature polari intorno ai 5° sia dell’aria che dell’acqua per le alte latitudini (sino al 59° parallelo nord). L’ultima edizione si è svolta nel 2013 e ha visto Andrea vincitore assoluto tagliando per primo il traguardo negli USA dopo circa 20 giorni di navigazione. Aveva giurato di non farla più, per le condizioni estremamente dure, ma la voglia di difendere il titolo ha prevalso.

La partenza è prevista per lunedì 29 maggio da Plymouth, come accennavamo, ma la barca di Andrea, il pluripremiato Open 50 “Vento di Sardegna”, salperà da Cagliari via mare il 22 aprile alle ore 12.00.

Barca che sarà altresì veicolo attivo di promozione della Round Sardinia Race, evento velico in programma a settembre 2017 con circumnavigazione in senso antiorario della Sardegna.

Prima, è in corso di organizzazione un evento di 2 giorni a Cagliari (21 e 22 aprile) in collaborazione con l’Associazione Velica e Culturale Vento di Shardana, che vuole essere occasione di festa in vista della partenza dello skipper per questa impresa estrema, ma soprattutto occasione di avvicinamento (sempre maggiore) dei sardi alla vela e di contestuale promozione culturale, sportiva, sociale e turistica della città e della nostra terra.

Culturale, poiché il programma prevede delle brevi “lezioni” gratuite in pubblico, nel corso della tre giorni, su tematiche come: alimentazione, archeologia e storia (della navigazione, della Sardegna, etc…), tecnologia, scienze motorie, psicologia sportiva, tenute da affermati studiosi nei vari ambiti.

Sportiva, poiché l’organizzazione prevede, in collaborazione con la Federazione Italiana Vela, la presenza nel corso di tutto l’evento di rappresentanze degli allievi delle principali scuole vela per bambini, con coinvolgimento attivo degli stessi nell’illustrazione e descrizione delle loro barche, ivi presenti, di principi di teoria della vela e degli equipaggiamenti personali, con specifico riguardo a quelli inerenti la sicurezza in mare in modo che i bambini apprendano tali nozioni dalla voce dei loro stessi coetanei ed assieme ai loro genitori, rimangano affascinati dalle potenzialità didattiche e formative della vela.

Sociale, perché saranno coinvolti gli enti e le associazioni in favore dei bambini diversamente abili o affetti da patologie comunque invalidanti, affinché tramite visite guidate alla barca “Vento di Sardegna”, foto, premi e altre attività ludiche e di intrattenimento, godano di qualche momento di spensieratezza. Ma anche, quando ciò non sia del tutto precluso dalla disabilità o dalla patologia, individuino lo sport come strumento di sviluppo della loro personalità ed affermazione sociale.

“Sarà un momento emozionante – dichiara Andrea Mura – non solo per l’enfasi della partenza dalla mia città per andare a difendere la più antica e leggendaria regata per navigatori solitari attraversando ancora una volta l’oceano Atlantico per portare alta la bandiera della nostra terra, ma anche un momento per poter trasmettere passione, positività ed entusiasmo ai più giovani e ai meno fortunati condividendo con loro e tutto il pubblico la lingua più universale del mondo: lo sport”.

Si prega di confermare quanto prima inviando il proprio nominativo a brega@ubiquity.eu o al cell 338.9020851. 


Andrea Mura

Andrea Mura nasce a Cagliari il 13 settembre 1964. Dall’età di 6 anni si dedica alla vela agonistica, collezionando successi e record nelle classi più diverse, che comprendono dieci titoli italiani, due titoli europei nella classe 420, un titolo mondiale Juniores 470, due campagne olimpiche in 470, una in Tornado.

Nel 1992 gareggia con il Moro di Venezia per la Coppa America, vincendo due campionati del mondo, uno in Coppa e uno nella classe 50 piedi, e una Louis Vuitton Cup.

Andrea Mura non è solo un grande atleta: già fondatore nel 1985 della Veleria Andrea Mura Sail Design, Andrea sviluppa soluzioni tecniche innovative che gli valgono l’Oscar come “Miglior Velaio 2005”.

Nel 2007 Andrea lancia una nuova sfida votandosi alla vela d’altura a bordo di Vento di Sardegna, un formidabile Open 50. Vince la Route du Rhum, famosa regata transatlantica in solitario che si svolge ogni quattro anni, 3.543 miglia attraverso le fredde acque del Nord Atlantico, fino ai Caraibi. Con questa vittoria, Andrea è il primo italiano ad entrare nella leggenda.

Andrea replica nel 2012 con vittoria e record sia nella Twostar (13 gg 14 h), sia nella Quebec – S. Malò. (11 gg, 12 h)

Nel 2013, Affronta e vince la terribile Ostar, 2.850 miglia dall’Inghilterra agli Stati Uniti, la più dura delle regate in solitario perché a temperature polari, controvento e controcorrente.

Andrea ha vinto nel 2011 e nel 2014 il Premio “Velista dell’Anno“.

A novembre 2014 ha concluso al secondo posto (primo dei monoscafi) la Route du Rum 2014 – Destination Guadeloupe in “Rhum Class”.

Andrea Mura ha vinto per la quinta volta la “Roma x 1” nel 2016 e nel 2017 affronterà nuove sfide, a partire dalla OSTAR (maggio 2017).

Contatti per la stampa
Gian Maria Brega,
Head of Press Relations Andrea Mura/Vento di Sardegna
Mail: brega@ubiquity.eu
Mobile: +39 338.9020851
Skype: gmbrega

“17”, la barca da Coppa America presentata dal Defender BMW Oracle Racing

A 100 giorni dall’inizio delle regate per la 35° edizione della Coppa America, il Defender BMW Oracle Racing ha svelato la barca con la quale spera di assicurarsi il terzo trionfo nella prossima estate. Oltre 15 designer e 50 costruttori hanno contribuito alla progettazione e alla costruzione di “17“, che è in grado di raggiungere i 100 km/h, con oltre 85.000 ore-lavoro accumulate fino ad oggi. Anche il Partner tecnologico BMW è stato coinvolto nello sviluppo, applicando la sua competenza nei settori dell’aerodinamica e della riduzione di peso, con la progettazione di un innovativo sistema di timoneria, utilizzando la tecnologia trasferita dal mondo dei motori.

Oracle Team USA BMW Racing America's Cup 17 Catamarano

Questa è la barca con cui gareggeremo per vincere la Coppa America“, ha dichiarato lo skipper Jimmy Spithill, rivolgendosi ad una folla di familiari, amici, partner del team ed esperti. Il nuovo catamarano di classe America’s Cup è lungo 15 metri, può “volare” fino a 100 km/h sui suoi foils ed è anche straordinariamente manovrabile, il che lo rende una piattaforma eccellente per il match race.

La capacità dei catamarani di Coppa America di “volare” – cioè di sorvolare la superficie dell’acqua sulle derive – ha reso l’aerodinamica molto più rilevante rispetto a prima. Nel perseguimento dei vantaggi aerodinamici, TEAM ORACLE USA può contare su BMW, che apporta un patrimonio di esperienza preziosa e un’infrastruttura ultramoderna proveniente dal mondo del design automobilistico.

Al fine di consentire alla barca il “volo” senza soluzione di continuità, il timoniere deve regolare secondo per secondo l’angolazione dei foils e del timone per assecondare rotta, vento e velocità. Per riuscire a fare tutto questo praticamente allo stesso tempo, ha bisogno di un timone intelligente ed intuitivo, che funziona con precisione assoluta, simile al volante di una vettura da corsa.

Gli stessi ingegneri BMW che disegnano i volanti per le auto da corsa BMW Motorsport hanno sviluppato un sistema di timoneria leggero ed intuitivo per Oracle Team USA.

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Ripresa da drone della prima uscita della Volvo Ocean 65 del Dongfeng Team

Mentre le altre barche sono ancora in cantiere per il processo di re-fit da 1 milione di euro, Charles Caudrelier è il primo skipper in acqua con la sua Volvo Ocean 65 aggiornata. Lo skipper francese deve ancora annunciare la squadra per la prossima edizione della regata, ma il team ha dichiarato che si tratterà ancora una volta di un equipaggio misto cinese e occidentale e che si avvarrà delle nuove regole destinate ad incoraggiare la presenza femminile.

Tutte le barche per la prossima Volvo Ocean Race sono sottoposte ad un profondo restyling, del costo previsto di 1 milione di euro, che ne aumenterà le prestazioni garantendo massima affidabilità. Sede scelta per il re-fit è Lisbona, dove un team dedicato si occupa di sovrintendere ai lavori, garantendo la regolarità: ricordiamo che, già dalla precedente edizione, è stato deciso che le imbarcazioni devono essere monotipo, vale a dire identiche per costruzione, equipaggiamento e prestazioni.

Questa monotipia, che ha prodotto barche robuste ed affidabili, nell’ultima edizione ha prodotto un appiattimento verso il basso delle prestazioni e ad una mancanza di velocità e spettacolo: l’obiettivo di queste modifiche è continuare a premiare le capacità di skipper ed equipaggi ma riportando allo stesso tempo un po’ dello spettacolo e dello spirito di avventura che ha sempre caratterizzato la regata.

Volvo Ocean 65 Dongfeng Race Team

L’imbarcazione del team cinese è stata la prima ad entrare in cantiere e la prima ad uscirne: Caudrelier ha lavorato duramente per mesi su questa nuova campagna che spera di costruire sulle basi dell’impressionante terzo posto al debutto nella Volvo Ocean Race del 2014-15.

Il Dongfeng Race Team è supportati dalla Dongfeng Motor Corporation, uno dei più grandi produttori di automobili in Cina.

Volvo Ocean 65 Dongfeng Race Team