Coppa America: Dainese & Team New Zealand rivoluzionano il mondo della vela

Il Gruppo Dainese è “Official Safety Partner” di Emirates Team New Zealand per la Coppa America 2017.

L’equipaggio neozelandese, che per la prima volta ha scelto i pedali al posto dei tradizionali “coffee grinders” per azionare i winch, ha indossato la nuova giacca Sea-Guard ideata e sviluppata da Dainese, che integra protezione e aerodinamicità alle funzioni di galleggiamento.

Performance fino ad ora impensabili per i nuovi catamarani “volanti” AC50 che oggi hanno preso il largo nell’iconica cornice di Great Sound (Bermuda) al via alla 35° edizione della Coppa America. Ad oltre 50 nodi di velocità, per l’equipaggio si presentano condizioni estreme, simili a quelle a cui sono esposti i piloti del Motomondiale. La sicurezza a bordo è quindi l’elemento fondamentale che ha dato origine alla partnership tra Dainese e Emirates Team New Zeland.

Nasce così SEA-GUARD, il primo dispositivo di protezione appositamente studiato per le competizioni veliche. SEA-GUARD, oltre alla funzione di galleggiamento, offre protezione da impatto e consente la massima libertà di movimento per i grinder di ultima generazione, che usano le gambe – su appositi pedali – e non più le braccia per agire sui verricelli.

SEA-GUARD costituisce un’unica soluzione ergonomica e confortevole, pensata per ottimizzare le performance dell’equipaggio. SEA-GUARD integra una gobba aerodinamica di derivazione motociclistica, unitamente all’alloggiamento per la Oxygen tank – una bombola di ossigeno che gli atleti utilizzano in situazioni di emergenza, come in caso di ribaltamento della barca – e per i dispositivi per la comunicazione di bordo.

Un progetto unico nel suo genere, che ci ha permesso di portare la passione Italiana per l’innovazione e la performance a supporto di un partner di eccellenza” ha dichiarato Cristiano Silei, CEO di Dainese Group. “Da sempre Dainese fa della sicurezza negli sport dinamici la propria missione. L’impegno costante dei nostri team di ricerca e sviluppo in questi mesi di preparazione e la partnership con Emirates Team New Zealand ci hanno permesso di superare una sfida nuova per entrambi ed applicare il know-how acquisito in circostanze estreme diverse da quelle che ben conosciamo da 45 anni”.

Max Sirena, ex skipper di Luna Rossa, ora Technical Advisor e Membro del Management di Emirates Team New Zealand ha aggiunto: “Con l’avvento negli ultimi anni dei catamarani AC, l’evoluzione del mondo velico ha raggiunto livelli senza precedenti. Ora velocità e sicurezza vanno di pari passo con la partnership con Dainese. E’ la prima volta che vengono combinati sicurezza, galleggiamento, protezione e aerodinamicità, tutti aspetti che contribuiscono al miglioramento della nostra performance sull’acqua. Con i catamarani “volanti”, ciascun dettaglio, dalla barca all’abbigliamento, rende a tutti gli effetti la navigazione più veloce”.


DAINESE GROUP – MISSION SAFETY
Fondato nel 1972 da Lino Dainese, il gruppo Dainese sviluppa abbigliamento protettivo all’avanguardia per la pratica di sport dinamici: motociclismo, sport invernali, ciclismo, equitazione e vela. Perseguendo la propria missione di proteggere gli sportivi dalla testa ai piedi, nel 2007, Dainese ha acquisito il marchio AGV, brand iconico fondato nel 1947 e famoso in tutto il mondo per i suoi innovativi caschi sportivi. Nel 2015 il gruppo cresce con l’ingresso di POC, marchio svedese leader mondiale nell’equipaggiamento protettivo per sport invernali e ciclismo. I prodotti Dainese, AGV e POC rappresentano la frontiera tecnologica nell’ambito della protezione per gli sport dinamici e sono utilizzati dai migliori atleti al mondo da Valentino Rossi a Emirates Team New Zealand.


EMIRATES TEAM NEW ZEALAND
Emirates Team New Zealand ha lanciato la sfida alla 35^ America’s Cup che si svolgerà alle Bermuda nel 2017 ed è il team che ha ottenuto i maggiori successi nella storia recente del trofeo. Vincitore di due edizioni della Coppa America (1995 e 2000), nonché finalista e vincitore di tre ulteriori Louis Vuitton Cup, Emirates Team New Zealand raduna i migliori velisti al mondo. E’ l’unico team ad aver partecipato sia all’America’s Cup che alla Volvo Ocean Race, il giro del mondo in equipaggio, e continua a misurarsi in molti circuiti competitivi, come l’AudiMedCup e l’Extreme Sailing Series, incrementando ulteriormente la sua reputazione a livello internazionale. Le origini del team risalgono alla Coppa America del 1987 di Fremantle (Ovest Australia) e, Emirates Team New Zealand, è l’unico team che si finanzia commercialmente ad essere sopravvissuto dall’edizione 2007 dell’America’s Cup, quella con più sfidanti. Con alcuni dei migliori velisti, dei più innovativi progettisti e boat builder e, grazie alla visione e leadership di Grant Dalton, Emirates Team New Zealand è il team più all’avanguardia nel panorama velico internazionale.

Comunicato stampa

Coppa America, epico cappottamento per New Zealand (VIDEO): per fortuna nessun ferito

Sono tutti sani e salvi“…. e con queste parole la comunità dell’America’s Cup e gli appassionati di vela in tutto il mondo hanno tirato un bel sospiro di sollievo, dopo lo shock per il drammatico cappottamento della barca neolezandese. Ancora vivo nella mente di molti, infatti, il ricordo dell’incidente mortale occorso al britannico Andrew ‘Bart’ Simpson 4 anni fa su una barca simile, durante gli allenamenti per la Coppa America.

Durante la quarta regata della semifinale (i kiwi conducevano 3-0) l’Emirates Team New Zealand di Peter Burling ha perso stabilità e si è ingavonato per poi scuffiare e restare con la prua in acqua, la poppa in aria, tre membri dell’equipaggio in acqua e il resto appesi nelle loro postazioni.

America's Cup New Zealand rovesciamento
© Gilles Martin-Raget – America’s Cup
America's Cup New Zealand rovesciato
© Gilles Martin-Raget – America’s Cup
America's Cup Emirates Team New Zealand ribaltato
© Gilles Martin-Raget – America’s Cup

I loro avversari, i britannici di Land Rover BAR, hanno rallentato immediatamente e il capitano Ben Ainslie ha offerto assistenza all’equipaggio avversario.

America's Cup New Zealand capsize
© Ricardo Pinto – America’s Cup

Dopo essere rimasto con la poppa in aria per alcuni minuti, il catamarano Emirates Team New Zealand è caduto su un lato, permettendo all’equipaggio di tirarlo in posizione verticale.

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America's Cup New Zealand cappottamento
© Ricardo Pinto – America’s Cup

Non sono ancora chiare le implicazioni che questo incidente avrà sui playoff di Louis Vuitton America’s Cup, così come la portata dei danni subiti dall’imbarcazione. Il punto naturalmente è stato assegnato a Land Rover BAR, il che significa che i Kiwi di Peter Burling sono ancora sul 3-1 nella serie.

Oggi sono in programma altre regate, con previsioni ancora una volta di condizioni al limite. Se il vento sarà troppo forte, i neozelandesi potrebbero godere di un giorno supplementare per riparare la loro barca danneggiata.

Lo skipper neozelandese Peter Burling, il più giovane del lotto con i suoi 26 anni, ha dichiarato: “Innanzitutto stiamo tutti bene, la cosa davvero importante è questa. Mentre cercavamo di accelerare in prossimità della linea di partenza eravamo molto alti sui foils e poi ci siamo abbassati molto rapidamente. Non siamo sicuri di cosa abbia causato il ribaltamento, ma ora l’importante è sistemare i danni il prima possibile ed essere pronti per le prossime regate. I ragazzi del team sono dei combattenti e lavorando insieme ce la faremo. Hanno già dato prova di ciò riparando la barca in tempi record dopo la prima regata.

Questo il commento di Ben Ainslie, timoniere avversario “E ‘stata una fantastica giornata di navigazione, certamente la più entusiasmante in cui io sia mai stato coinvolto. Non sono sicuro che ‘divertimento’ sia la parola giusta, ma è molto emozionante, non ho mai vissuto un’atmosfera così tesa prima d’ora.». Certamente ora l’inglese comincia perlomeno ad intravedere una luce in fondo al tunnel in cui si trovava il team BAR.

America's Cup New Zealand ribaltamento
© Ricardo Pinto – America’s Cup

Si può dire che c’è anche un po’ di Italia nel fatto che per fortuna nessuno si è fatto male per davvero: ricordiamo che l’equipaggio del Team New Zealand indossa abbigliamento di sicurezza Dainese.

L’ALTRA SEMIFINALE
Nell’altra semifinale, intanto, dopo un’epica battaglia i giapponesi di SoftBank Team Japan, condotti da Dean Barker, si sono portati a sorpresa sul 3-1 sui favoriti svedesi Artemis Racing di Nathan Outteridge.

Vele d’epoca: riparte la “Coppa A.I.V.E. dell’Adriatico”

Da giugno a ottobre cinque regate tra Venezia, Monfalcone, Trieste e la Slovenia.

Dal 10 al 12 giugno la Portopiccolo Classic di Sistiana, in provincia di Trieste, inaugurerà la seconda edizione della Coppa A.I.V.E. dell’Adriatico, circuito di regate patrocinato dall’Associazione Italiana Vele d’Epoca riservato alle barche a vela d’epoca e classiche. Cinque le prove in calendario, valide per l’assegnazione dei Trofei ‘Epoca’, ‘Classiche’ e ‘Spirit of Tradition’, che si svolgeranno nelle acque di Trieste, Venezia, Monfalcone e in Slovenia. Premiazione finale dopo la Barcolana Classic di ottobre.

CINQUE TAPPE IN ALTO ADRIATICO
Per il secondo anno consecutivo l’A.I.V.E. (Associazione Italiana Vele d’Epoca, www.aive-yachts.org), nel 35esimo anno della fondazione, bandisce la Coppa A.I.V.E. dell’Adriatico 2017 riservata agli yachts d’epoca e classici conformi al regolamento del C.I.M. (il Comitato Internazionale del Mediterraneo, l’organo normatore delle regate di barche d’epoca del Mediterraneo) e muniti del relativo certificato di stazza per l’anno in corso. Il Trofeo è organizzato in collaborazione con il Circolo Velico Il Portodimare (PD), la Società Velica di Barcola e Grignano (TS), lo Yacht Club Adriaco (TS), lo Yacht Club Hannibal (GO), lo Yacht Club Portopiccolo (TS) e lo Yacht Club Venezia (VE). La Coppa sarà vinta dallo yacht d’epoca e dallo yacht classico che avranno conseguito il punteggio più basso nella loro categoria secondo un già collaudato sistema di computo dei punti. Un trofeo stagionale verrà assegnato anche alla categoria Spirit of Tradition. Cinque le tappe in calendario, che si svolgeranno tra giugno e ottobre:

10-12 giugno:  “Portopiccolo Classic – Trofeo ITAS Assicurazioni” – Sistiana (TS)
24-25 giugno:  “V Trofeo Principato di Monaco a Venezia – Banca Generali Special Cup” – Venezia
9-10 settembre:  “International Hannibal Classic” – Monfalcone (GO)
30 sett.-1 ott.:  “20° Raduno Città di Trieste” – Trieste
7 ottobre:  “Barcolana Classic” – Trieste

Coppa A.I.V.E. dell'Adriatico Vele d'epoca e classiche

La tappa di Venezia si svolgerà grazie al sostegno del Consolato Onorario del Principato di  Monaco a Venezia, mentre l’Hannibal Classic, alla sua prima edizione, rappresenterà la prima regata adriatica AIVE/CIM che toccherà le acque della Slovenia. Un tocco di internazionalità per l’Associazione Italiana Vele d’Epoca, che proprio nel 2017 ha rinnovato le cariche sociali e nominato un nuovo Presidente, il Professore spezzino Pier Maria Giusteschi Conti. Le imbarcazioni vincitrici del 2016 sono state Serenity tra le ‘Epoca’, Strale (1967) tra le ‘Classiche’ e Angelica IV (2000) tra gli ‘Spirit of Tradition’.

1^ Tappa
“PORTOPICCOLO CLASSIC – Trofeo ITAS Assicurazioni” – SISTIANA (TS) – 10/12 GIUGNO 2017
La “Portopiccolo Classic – Trofeo ITAS Assicurazioni” di Sistiana (TS) inaugura ufficialmente la Coppa A.I.V.E. dell’Adriatico 2017. La manifestazione, giunta alla seconda edizione, è organizzata dallo Yacht Club Portopiccolo in collaborazione con lo Yacht Club Adriaco e il Diporto Nautico Sistiana a.s.d. Potranno partecipare tutti gli yachts che abbiano i requisiti per essere inclusi nelle categorie “Yachts d’epoca”, “Yachts classici”, gli Yachts progettati da Carlo Sciarrelli, le imbarcazioni da diporto tradizionali costruite in legno, assimilabili alle “passere”, identificate come imbarcazioni costruite in legno di lunghezza non superiore a 9 metri e costruite nello “spirito della tradizione”. L’ammissione di eventuali altre barche sarà subordinata al giudizio del Comitato Organizzatore. Due le prove in mare, sabato 11 e domenica 12 giugno. Previsti un welcome cocktail e un gala dinner per gli equipaggi. Premiazione finale sulla terrazza del Club. www.portopiccolosistiana.it

Coppa A.I.V.E. vele d'epoca Angelica IV
Angelica IV (Foto Maccione)

2^ Tappa
“V TROFEO PRINCIPATO DI MONACO A VENEZIA – BANCA GENERALI SPECIAL CUP” – VENEZIA – 24/25 GIUGNO 2017
Anche quest’anno il nuovo Marina Sant’Elena ospiterà la flotta d’imbarcazioni a vela d’epoca e classiche che parteciperanno alla quinta edizione del “Trofeo Principato di Monaco a Venezia – Banca Generali Special Cup”, evento promosso e organizzato da Anna Licia Balzan, Console Onorario del Principato di Monaco a Venezia, con il sostegno di Banca Generali. Il Trofeo, che gode della collaborazione della Marina Militare di Venezia, è organizzato  con la Direzione del Turismo e dei Congressi del Principato di Monaco a Milano, lo Yacht Club Venezia, il Circolo velico il Portodimare, sotto la direzione tecnica di Mirko Sguario, nota personalità del settore. Due le regate in programma, sabato 24 e domenica 25 giugno. In Presenza di S.E.M. Serge Telle, Primo Ministro del Principato di Monaco, sono previsti  due cocktail dînatoires. Il primo presso il prestigioso Baglioni Hotel Luna a due passi da Piazza San Marco mentre il secondo, grazie alla collaborazione della Marina Militare, si terrà per la prima volta in una location d’eccezione: il Padiglione delle Navi del Museo Storico Navale di Venezia. Le barche veleggeranno nelle acque del bacino di San Marco e saranno visibili dalle rive. La premiazione finale di domenica, che vedrà l’attribuzione dell’Overall Banca Generali, si svolgerà al Marina Sant’Elena. www.yachtclubvenezia.it

3^ Tappa
“INTERNATIONAL HANNIBAL CLASSIC” – MONFALCONE (GO) – 9/10 SETTEMBRE 2017
Monfalcone – Portorose (SLO) – Monfalcone. Dall’Italia in Slovenia e ritorno, attraverso tutto il Golfo di Trieste. Avrà il sapore dell’internazionalità la prima edizione di questa nuova regata per vele d’epoca e classiche, Spirit of Tradition e barche progettate da Carlo Sciarrelli, organizzata dallo Yacht Club Hannibal, già organizzatore di importanti competizioni come il Campionato Assoluto Vela d’Altura 2017. Sabato 9 settembre la flotta partirà dal Marina Hannibal di Monfalcone diretta a Portorose, in acque slovene a sud-est di Pirano, dove arriverà dopo circa 15 miglia di mare. Qui gli equipaggi trascorreranno la notte in porto e domenica 10 settembre ripartiranno in regata verso Monfalcone, dove nel pomeriggio si svolgeranno le premiazioni. Tra gli scafi partecipanti anche Angelica IV, il cutter bermudiano lungo 16,50 metri portabandiera dello Yacht Club Hannibal, progettato da Carlo Sciarrelli e costruito in legno nel 2000 dal Cantiere Carlini di Rimini. www.yachtclubhannibal.it

Coppa A.I.V.E. vele d'epoca Serenity
Serenity (Foto Maccione)

4^ Tappa
“20° RADUNO CITTÀ DI TRIESTE” – TRIESTE – 30 SETT./1 OTTOBRE 2017
Un appuntamento giunto alla ventesima edizione, durante il quale si riunisce una parte della flotta che la settimana successiva parteciperà alla Barcolana, la regata più affollata d’Europa. Le barche partecipanti al “20° Raduno Città di Trieste” e alla “Barcolana Classic” potranno sostare gratuitamente presso le banchine dello Yacht Club Adriaco di Trieste per circa 10 giorni. Oltre 70 gli scafi partecipanti in passato. Le imbarcazioni d’Epoca concorreranno per il Trofeo Challenge Arrigo Modugno, le imbarcazioni Classiche per il Trofeo Sergio Spagnul, con classifiche a tempi compensati come da regolamento CIM per vele d’epoca. Sono previste classifiche separate anche per le imbarcazioni progettate da Carlo Sciarrelli, oltre alle tradizionali “Passere” e gli “Spirit of Tradition”. www.ycadriaco.it

Coppa A.I.V.E. vele d'epoca in regata
Vele d’epoca in regata (Foto Maccione)

5^ Tappa
“BARCOLANA CLASSIC” – TRIESTE – 7 OTTOBRE 2017
La Barcolana Classic di Trieste, giunta quest’anno alla undicesima edizione, da quando è nata nel 2006 ha sempre mantenuto il primato di regata per vele d’epoca e classiche, con cadenza annuale, più frequentata d’Italia (Le Vele d’Epoca di Imperia si svolge con cadenza biennale). Spesso nelle edizioni precedenti è stato superato il numero di 80 scafi partecipanti. Una sola la regata in programma, sabato 7 ottobre, preceduta da una parata delle imbarcazioni nello specchio acqueo antistante Piazza Unità d’Italia, in quei giorni gremita di appassionati e velisti partecipanti alla ben nota Barcolana, la regata più affollata d’Europa. www.ycadriaco.it

Coppa A.I.V.E. vele d'epoca Strale 1967
Strale 1967 (Foto Maccione)

Comunicato stampa

Coppa America: il punto al termine delle qualificazioni, ora i play-off

Sì è concluso alle Bermuda anche il secondo Round Robin della fase di qualificazione della Louis Vuitton Cup: nel secondo giro di regate sì è vista curiosamente una sostanziale ripetizione dei risultati visti nel primo Round Robin, con Oracle che vince lo scontro diretto al vertice contro New Zealand ma che poi perde di nuovo, inaspettatamente, contro gli svedesi di Artemis Racing.

Sia americani che neozelandesi hanno quindi concluso con un bilancio di 8 vittorie e 2 sconfitte a testa. Oracle Team USA, il Defender, ha concluso in testa grazie al punto bonus vinto nelle regate preparatorie dei mesi scorsi e ora si metterà da parte a guardare gli sfidanti darsi battaglia tra di loro.

Ricordiamo che questo turno serviva ad assegnare un punto bonus per la prossima finale di America’s Cup (aggiudicato da Oracle, che partirà quindi in vantaggio) e a decretare i migliori quattro sfidanti che si daranno battaglia nei playoff. Il Groupama Team France, giunto in ultima posizione, è stato eliminato e saluta la competizione.

Il team inglese Land Rover BAR ha fatto peggio di Artemis ma gli sta davanti in classifica grazie ai due punti bonus vinti nelle World Series.

Questa la classifica finale delle qualificazioni:
1) ORACLE TEAM USA – 9 punti (8 vittorie + 1 bonus)
2) Emirates Team New Zealand – 8 punti
3) Land Rover BAR – 6 punti (4 vittorie + 2 bonus)
4) Artemis Racing – 5 punti
5) SoftBank Team Japan – 3 punti
6) Groupama Team France – 2 punti

Ora si passa ai playoff che, dopo le due semifinali e la finale, decreteranno lo sfidante che affronterà Oracle per la Coppa America.

Il team Emirates New Zealand, come miglior sfidante in classifica, aveva la possibilità di scegliere l’avversario da affrontare in semifinale e la scelta è ricaduta su Land Rover BAR. L’altra semifinale vedrà quindi opposti svedesi e giapponesi.

Intanto la prima giornata di semifinali, prevista per domenica 4, è stata posticipata per mancanza di vento.

SEMIFINALI PLAYOFF SFIDANTI:
Emirates Team New Zealand (NZL) vs Land Rover BAR (GBR)
Artemis Racing (SWE) vs SoftBank Team Japan (JPN)

Continua a seguirci nei prossimi giorni per ulteriori aggiornamenti sullo svolgimento della Coppa America di vela!

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Ecco il video con cui la America’s Cup saluta il team francese eliminato:

Coppa America, terminato il primo Round Robin: comanda Oracle su New Zealand

E’ partita alle Bermuda la 35° Coppa America di vela, il più prestigioso trofeo velico e il più antico dello sport in generale.

Come da previsioni, le prime regate sembrano confermare che sarà probabilmente una sfida tra Oracle e New Zealand, con gli Americani favoriti anche se ci sono due elementi che fanno pensare: la sconfitta contro gli svedesi di Artemis ed il fatto che la vittoria nello scontro diretto con i kiwi sia dovuta più ad un’ingenuità del timoniere neozelandese, rimasto spiazzato dalla “cattiveria” di Spithill nell’infilarsi tra barca avversaria e boa, che ad una reale superiorità.

Al termine del Round Robin 1, la classifica vede in testa il Defender Oracle, con 4 vittorie su 5, alle quali va aggiunto il punto bonus derivante dalle World Series. New Zealand ha lo stesso bilancio dei rivali ed insegue quindi ad un solo punto. Al terzo posto Land Rover BAR, team britannico di Sir Ben Ainslie che sembra però in grande difficoltà, con una sola regata vinta e numerosi problemi in virata e ingavonature: per adesso gli inglesi mantengono una buona classifica esclusivamente grazie ai due punti bonus ottenuti con le ottime prestazioni delle World Series. A quota due punti invece, Artemis, Team Japan e la sorpresa Team France, che hanno 2 vittorie e 3 sconfitte ciascuno.

Coppa America Vela Bermuda
© Photo Ricardo Pinto

Al momento è cominciato il secondo Round Robin, con le prime 3 regate e vittorie da parte di Oracle, New Zealand e Land Rover BAR, che quindi aggiungono un punto al bilancio precedente.

Ricordiamo che il 3 giugno queste qualificazioni decreteranno un vincitore cui assegnare un punto di bonus, che potrà essere speso nella finale dell’America’s Cup. Si spiega così perché ai Round Robin partecipa anche il defender, Oracle, che poi si metterà da parte per gustarsi il proseguo della battaglia tra gli sfidanti attendendo di sapere con chi dovrà duellare per la contesa della Coppa.

35 America's Cup
© Photo Ricardo Pinto
I punti fondamentali della 35° edizione dell’America’s Cup (27 maggio -27 giugno):

Qualificazioni alla Louis Vuitton America’s Cup: Nel round preliminare, ogni team gareggia due volte contro ciascun altro, incluso il Defender Oracle Team USA. Viene assegnato un punto per ogni vittoria. Al termine, I migliori quattro sfidanti si qualificano per i  play-offs.
Play-offs Louis Vuitton Cup: La competizione prosegue con degli scontri ad eliminazione diretta tra gli sfidanti, al meglio delle 9 regate: il primo team che raggiunge 5 vittorie passa al turno successivo. Sono previste due semifinali e la finale.
America’s Cup Match: Il Defender Oracle Team USA incontra il miglior sfidante. Se uno di questi due team ha concluso al primo posto le qualificazioni alla Louis Vuitton Cup, gli viene assegnato un punto bonus. Ogni ulteriore vittoria assegnerà un punto: il primo team a raggiungere 7 punti sarà il vincitore della Coppa America.
Velocità del vento: Per consentire lo svolgimento delle regate, il vento deve essere compreso tra 6 e 24 nodi (11-45 km/h). Se il vento (misurato tra 8 e 3 minuti prima della partenza) è al di fuori di questa finestra, la regata viene posticipata.

Le squadre partecipanti:

Defender:
Oracle Team Usa (Stati Uniti), skipper: Jimmy Spithill, australiano
Sfidanti:
Artemis Racing (Svezia), skipper: Nathan Outteridge, australiano
Emirates Team New Zealand (Nuova Zelanda), skipper: Glen Ashby, neozelandese
Groupama Team France (Francia), skipper: Franck Cammas, francese
Land Rover BAR (Inghilterra), skipper: Sir Ben Ainslie, inglese
Softbank Team Japan (Giappone), skipper: Dean Barker, neozelandese

Dove seguire l’America’s Cup:

– Guida alle copertura TV delle gare all’indirizzo web:
https://www.americascup.com/en/where-to-watch.html
America’s Cup app: Le gare possono essere seguite anche sulla App dedicata, scaricabile gratis sugli store iOS e Android, ma è richiesto un pagamento per seguire le gare in diretta (acquisti in-app).
–  Social Networks: L’organizzazione utilizza i propri canali social per informare i fans con notizie e immagini. Segui l’azione su Facebook, Twitter e Instagram:
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Oracle galleria vento Coppa America

Grand Soleil Cup 2017, edizione da record: ecco le foto più belle

Si è conclusa il 28 maggio a Cala Galera, dopo 2 giornate di regate, la Grand Soleil Cup. Edizione da record con ben 61 barche sulla linea di partenza.

Sono state due giornate intense, coronate da un meteo perfetto. Tanti nuovi Grand Soleil in acqua, fra cui ben 5 Grand Soleil 46 LC, GS 43 e GS 58.

L’organizzazione ringrazia Pierservice, agente di zona, il circolo CNVA, la Marina di Cala Galera e i carissimi armatori che condividono la passione per i Grand Soleil.
Un ringraziamento particolare agli sponsor tecnici – Bamar, Carboway, Harken, B&G, Casadei Podere Palazzo, Volvo e Illy caffè – che hanno contribuito al successo dell’evento.

Fotografo ufficiale: Fabio Taccola / Pierpaolo Lanfrancotti

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Comunicato stampa

Partita oggi da Plymouth la Ostar 2017: due gli italiani alla grande sfida atlantica

E’ partita oggi intorno alle 14 italiane dal porto inglese di Plymouth, l’edizione 2017 della mitica Ostar. Partenza posticipata di circa un’ora rispetto alla tabella di marcia a causa della nebbia che ha rallentato gli spostamenti delle navi in zona.

Ieri la giornata è stata dedicata alle cerimonie e agli onori tributati al mitico Gipsy Moth, che è arrivato in porto con a bordo il figlio di sir Chichester.

La Ostar si svolge ogni 4 anni sul percorso di 2.850 miglia tra PlymouthNewport, negli USA, ed è la regata più antica e leggendaria per navigatori solitari, considerata da tutti la più dura perché contro vento, contro mare, contro corrente e a temperature polari intorno ai 5° sia dell’aria che dell’acqua e per le alte latitudini (sino al 59° parallelo nord).

I partecipanti italiani sono due: Andrea Mura, campione in carica, sull’Open 50 “Vento di Sardegna” e Michele Zambelli a bordo del Class 950 “Illumia 12“.

Correndo come Defender le responsabilità e le difficoltà saranno ancora maggiori, ma Andrea Mura è molto concentrato e assolutamente desideroso di bissare il successo di 4 anni fa.

Nei giorni scorsi a St Malò Mura ha svolto la messa a punto degli ultimi dettagli tecnici e delle attrezzature di bordo, con aggiornamenti software e hardware, la sostituzione della radio, le nuove carte nautiche, la sostituzione delle cime e soprattutto l’installazione delle nuove vele, fornite dalla stessa Veleria Andrea Mura e realizzate con una tecnologia di altissimo livello utilizzando una nuova fibra di Dynema. Le vele di Vento di Sardegna sono le prime al mondo realizzate con il filato “sk99 low crimp”: ancora più leggere e performanti delle precedenti realizzate in kevlar e carbonio, un vero passo avanti. Altra grande novità è la protezione del pozzetto in acciaio e strataglass contro le gelide burrasche della Ostar.

La partecipazione di Andrea Mura non è finalizzata solo alla vittoria ma rivolta anche al reperimento di nuovi sponsor per progettare prossime sfide: infatti il sogno di Andrea Mura di prendere parte alla scorsa Vendée Globe è sfumato, purtroppo, proprio a causa della mancanza di sponsorizzazioni.

Date le infernali condizioni meteo marine affrontate nell’ultima edizione, e felice di aver portato a casa la “pelle” nonostante le terribili burrasche incontrate, Andrea Mura aveva giurato di non ritentare più quest’avventura. Ma qualcosa gli ha fatto cambiare idea: da una parte la passione ed il richiamo del mare e dall’altra il desiderio di trovare sponsor che gli permettano di realizzare il sogno di partecipare alla Vendée Globe 2020.

Michele Zambelli Illumia 12 Ostar
Michele Zambelli su Illumia 12 – Foto Di Francesco

Michele Zambelli, skipper romagnolo giovane (classe 1990) ma con tantissime miglia sulle spalle, tra cui una grande stagione nella Classe Mini nel 2015, affronta invece questa sfida per la prima volta. Per lui particolare attenzione all’abbigliamento e al sistema di riscaldamento a gasolio che si è inventato per affrontare il temibile freddo di quelle latitudini atlantiche.

Particolare la storia della sua imbarcazione: ora ribattezzata “Illumia 12”, precedentemente era “Tenace“, la barca autocostruita con impegno e passione dal compianto Alessandro Bruno, skipper genovese scomparso purtroppo in un tragico incidente sugli sci nel dicembre 2013.

Alessandro Bruno Tenace Class 950
Alessandro Bruno sul suo “Tenace”

A questo link è possibile seguire il tracking ufficiale della regata.

Mentre sul sito Windy si può seguire l’evolversi delle condizioni meteo in tempo reale.

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I partecipanti alla Ostar 2017
I partecipanti

Arriva il quinto team della Volvo Ocean Race: rappresenterà Hong Kong

Il quinto partecipante all’edizione 2017/18 della Volvo Ocean Race si chiama Team Sun Hung Kai/Scallywag e rappresenterà Hong Kong.

La campagna sarà supportata dalla società Sun Hung Kai & Co. e da Seng Huang Lee, l’armatore del supermaxi Scallywag, e ha come obiettivo la promozione della vela competitiva in Asia e la costruzione di un tradizione duratura di velisti nella regione. Hong Kong sarà sede di tappa per la prima volta nella prossima edizione del giro del mondo, che partirà da Alicante il prossimo 22 ottobre.

“Questa campagna promuoverà la vela competitiva di livello mondiale a Hong Kong e in Cina, con le prime tappe di Hong Kong e Guangzhou. Sono certo che questo Team renderà orgoglioso il nostro paese” ha dichiarato Lee.

Seng Huang Lee è cresciuto a Sydney, in Australia, a poca distanza dalla linea di partenza della celeberrima regata Sydney to Hobart – e fu proprio guardando la partenza ogni anno che si appassionò allo sport della vela. Nel 2016 ha acquistato il 100 piedi Scallywag, prima conosciuto con il nome di Ragamuffin, e da quel momento il suo team ha stabilito diversi record di velocità. La partecipazione alla prossima edizione della Volvo Ocean Race è il prossimo passo nella visione a lungo termine di Mr Lee, volta a costruire una forte tradizione velica in Asia e vedere un maggior numero di equipaggi asiatici competere in eventi internazionali.

Il team avrà come skipper a bordo del Volvo Ocean 65 l’esperto velista australiano David Witt, che ritorna alla Volvo Ocean Race a 20 anni dall’ultima partecipazione, quella del 1997-98 a bordo di Innovation Kvaerner, la barca che era guidata dall’ex CEO della regata, Knut Frostad.

Veterano della Sydney to Hobart Race, a cui ha preso parte oltre venti volte, Witt è considerato come uno dei migliori velisti oceanici del mondo e sembra molto desideroso di rimettersi alla prova negli oceani del Sud, quando la flotta vi navigherà, a fine di quest’anno. “Per Scallywag questa è un’opportunità fantastica di rappresentare Hong Kong su di un vero palcoscenico internazionale” ha detto Witt. “Poiché la regata tornerà a un percorso più tradizionale, e visto che si correrà su barche monotipo, penso che potremo raggiungere un obiettivo che è fra i sogni della mia vita.”

Quando mancano oltre cinque mesi alla partenza della Volvo Ocean Race 2017/18, la griglia di partenza si sta riempiendo.

Le altre squadre confermate finora sono Team AkzoNobel (skipper Simeon Tienpont, Olanda), Dongfeng Race Team (Charles Caudrelier, Francia), Team MAPFRE (Xabi Fernández, Spagna) e Vestas 11th Hour Racing (Charlie Enright, USA).

La regata partirà dal porto spagnolo di Alicante il 22 ottobre, con un massimo di otto barche monotipo Volvo Ocean 65, sette delle quali sono state sottoposte a un intenso lavoro di refitting dopo essere state utilizzate nell’edizione 2014/15, mentre l’ottava è stata costruita da zero per team AkzoNobel.

L’edizione 2017/18 vedrà i team coprire una distanza totale di 46.000 miglia, con tappe in dodici diverse città, inclusa Hong Kong, e finale all’Aja, in Olanda, alla fine di giugno.

Il primo stopover a Hong Kong nella storia della Volvo Ocean Race è in programma per l’inizio del 2018, con le barche che dovrebbero giungere nel porto asiatico, provenienti da Melbourne, il 20 gennaio. Durante lo stopover si svolgeranno una serie di regate intorno a Honk Kong, incluse le In-port e una Around the Island.

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Round Sardinia Race, tutte le novità dell’edizione 2017

Grandi novità per un evento unico nel panorama della vela sarda e non solo: la Round Sardinia Race.

Cresce il numero delle tappe dell’edizione 2017 (da 5 a 6, con l’aggiunta di Arbatax), partenza il 23 settembre (con cerimonia il 22), arrivo il 30 settembre (e premiazione il 1 ottobre).

La Round Sardinia Race è nata nel 2007 dall’idea di Andrea Mura, il noto ocean racer, per promuovere la vela d’altura in Sardegna e l’isola di Sardegna nel mondo come teatro eccezionale per la pratica allo sport della vela.

Dopo una pausa, è tornata l’anno scorso nel calendario dei velisti e degli appassionati sardi, di tutta Italia e a livello internazionale, grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna e di un pool di partner tecnici di livello.

La partenza prevista quindi per il 23 settembre a Cagliari, le tappe saranno, nell’ordine, Villasimius, Arbatax, Porto Rotondo, Alghero, Carloforte e Cagliari.

Ad ogni tappa seguirà una festa che coinvolgerà la popolazione locale e i turisti, con il gran finale a Cagliari, ove verrà costruito un vero e proprio villaggio.

Gli organizzatori dell’evento sono l’ASD Vento di Sardegna e l’Ichnusa Sailing Kermesse.

Siamo onorati di replicare anche nel 2017 con questo importante evento – dichiara Andrea MuraSi tratta di un veicolo formidabile per promuovere il territorio della Sardegna, lo sport velico e il mondo della nautica in generale“.

Attraverso appuntamenti affascinanti e di valore internazionale come questo si creano infatti nuove motivazioni di viaggio, si anima il territorio e si accresce il ritorno d’immagine dell’Isola del Vento, all’interno della quale ha uno spazio di notevole rilevanza, specie economica, anche lo sviluppo del turismo nautico, ora più che mai al centro delle politiche regionali di crescita sostenibile dell’offerta turistica.

Ricordiamo che la “barca testimonial” della Round Sardinia Race, Vento di Sardegna, salperà da Plymouth il 29 maggio – condotta da Andrea Mura – per gareggiare nella difficile regata transatlantica in solitario OSTAR: occasione importante di visibilità per l’evento RSR e per la Sardegna tutta.


Andrea Mura

Andrea Mura nasce a Cagliari il 13 settembre 1964. Dall’età di 6 anni si dedica alla vela agonistica, collezionando successi e record nelle classi più diverse, che comprendono dieci titoli italiani, due titoli europei nella classe 420, un titolo mondiale Juniores 470, due campagne olimpiche in 470, una in Tornado. Nel 1992 gareggia con il Moro di Venezia per la Coppa America, vincendo due campionati del mondo, uno in Coppa e uno nella classe 50 piedi, e una Louis Vuitton Cup. Andrea Mura non è solo un grande atleta: già fondatore nel 1985 della Veleria Andrea Mura Sail Design, Andrea sviluppa soluzioni tecniche innovative che gli valgono l’Oscar come “Miglior Velaio 2005”.

Nel 2007 Andrea lancia una nuova sfida votandosi alla vela d’altura a bordo di Vento di Sardegna, un formidabile Open 50. Vince la Route du Rhum, famosa regata transatlantica in solitario che si svolge ogni quattro anni, 3.543 miglia attraverso le fredde acque del Nord Atlantico, fino ai Caraibi. Con questa vittoria, Andrea è il primo italiano ad entrare nella leggenda. Andrea replica nel 2012 con vittoria e record sia nella Twostar (13 gg 14 h), sia nella Quebec – S. Malò. (11 gg, 12 h). Nel 2013, Affronta e vince la terribile Ostar, 2.850 miglia dall’Inghilterra agli Stati Uniti, la più dura delle regate in solitario perché a temperature polari, controvento e controcorrente.

Andrea ha vinto nel 2011 e nel 2014 il Premio “Velista dell’Anno”.

A novembre 2014 ha concluso al secondo posto (primo dei monoscafi) la Route du Rum 2014 – Destination Guadeloupe in “Rhum Class”. Andrea Mura ha vinto per la quinta volta la “Roma x 1” nel 2016 e nel 2017 affronterà nuove sfide, a partire dalla OSTAR (29 maggio 2017).

Il futuro della Volvo Ocean Race sarà monoscafo o multiscafo? Ecco la sorprendente risposta

Volvo Ocean Race svela il futuro con la combinazione monoscafo-multiscafo, il test definitivo per i professionisti della vela.

La Volvo Ocean Race ha risolto la questione se il suo futuro dovrebbe essere monoscafo o multiscafo…..optando per entrambi!

L’introduzione di un monoscafo da 60 piedi (18,29 metri) dotato di foils per le regate oceaniche più un catamarano “volante” ultraveloce da 32-50 piedi (10-15 metri) per l’uso inshore porterà  la competizione ad un livello estremo di vela professionale.

La direzione gara ha annunciato la futura generazione di barche One Design – introdotte nel 2019 e progettate per essere utilizzate per almeno sei anni – come il fulcro della propria visione per il prossimo decennio, che aumenterà notevolmente la posta in palio sia in termini sportivi che di valore commerciale.

Abbiamo affrontato molti dibattiti sulla diatriba multiscafo contro monoscafo, con validi argomenti in entrambe le direzioni. Abbiamo deciso per tre carene: un monoscafo e un catamarano!” ha dichiarato Mark Turner, CEO di Volvo Ocean Race, in occasione di un evento speciale presso il Volvo Museum di Göteborg, sede dei co-proprietari della competizione, Volvo Group e Volvo Car Group.

Questa nuova formula per la Volvo Ocean Race, per la prima volta, metterà alla prova velisti di primo livello in entrambi gli aspetti di questo sport – con il monoscafo che continua ad incarnare il nostro DNA per le regate in oceano ed i multiscafi “volanti” a rappresentare le tecnologie più moderne ed avanzate. Stiamo cercando di utilizzare lo strumento migliore per ogni disciplina. Questo spingerà gli atleti e i team a livelli che non hanno mai dovuto raggiungere in precedenza per assicurarsi uno dei più importanti premi della vela“.

Volvo Ocean Race barca

Per vincere la Volvo Ocean Race in futuro sarà richiesta la competenza in entrambi i tipi di scafi, in quanto entrambe le forme di regata saranno corse sostanzialmente dallo stesso equipaggio. Attualmente la serie In-Port conta solo come tie-break in caso di parità di punteggio alla linea di arrivo; nel 2014-15 ha cambiato effettivamente le posizioni complessive per due squadre, confermandone la difficoltà e la validità come prova selettiva. In futuro, la serie In-Port avrà ancora più importanza, pur restando il fatto che saranno ancorale tappe oceaniche ad assegnare la maggior parte dei punti.

Il francese Guillaume Verdier sta progettando il nuovo monoscafo, che utilizzerà foils di ultima generazione ed è essenzialmente un IMOCA 60 con il “turbo”. Il progetto prevede che il design dello scafo sia convertibile, in modo relativamente rapido e poco costoso, in un’imbarcazione IMOCA conforme alle regole, in grado di competere in altri eventi importanti del circuito IMOCA, come ad esempio la Vendée Globe e la Barcelona World Race.

E’ stata invece aperta da poco la gara d’appalto per la progettazione dei catamarani (32-50 piedi, 10-15 metri) che saranno costruiti secondo una regola rigorosa di One Design, come per i monoscafi, e permetteranno di sfruttare l’ultima tecnologia “volante” a costi relativamente bassi.

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Volvo Ocean Race Imoca monoscafo

L’America’s Cup, uno degli altri pilastri del nostro sport, sarà sempre all’avanguardia nello sviluppo, con incredibili evoluzioni tecnologiche mozzafiato che vedremo già la prossima settimana alle Bermuda“, ha dichiarato Turner. “Abbiamo visto gli stessi progressi tecnologici nella classe IMOCA con l’introduzione dei foils nella recente Vendée Globe. Il nostro obiettivo come Volvo Ocean Race è quello di portare il livello il più in alto possibile, nei limiti dei bilanci delle campagne esistenti e nel contesto di One Design, dove si è obbligati a congelare il livello tecnologico per ogni ciclo di gara“.

Le costruzioni iniziali saranno 8, sia per i monoscafi che per i multiscafi, e saranno messe a disposizione delle squadre con un contratto di locazione, eliminando così la barriera dell’acquisto di asset che spesso impedisce la formazione delle squadre, con gli sponsor coinvolti nella prossima edizione 2017-18 che avranno la precedenza . La prima delle nuove barche sarà completata entro gennaio 2019, con tutta la flotta pronta entro la metà di quell’anno.

Persico Marine a Bergamo dirigerà la costruzione del nuovo monoscafo e il team specialisti The Boatyard completerà la fase di assemblaggio finale, in una località ancora da definire.

Volvo Ocean Race

Le nuove barche verranno consegnate in locazione e, insieme al crescente pacchetto di vantaggi forniti centralmente dall’organizzazione gara, ci aspettiamo che i bilanci siano tenuti sotto controllo“, ha proseguito Mark Turner. “I budget dei team sono in media di 10-12 milioni di euro, distribuiti in due anni. La fornitura di attrezzature e servizi centralizzati permetterà agli atleti di concentrarsi sulla pura competizione velica piuttosto che pensare a moltiplicare i costi nelle campagne“.

Verdier, che attualmente sta finalizzando i progetti per le barche di nuova generazione a fianco del suo team di designer, ha dichiarato: “Sono davvero entusiasta che mi sia stato affidato il compito di progettare la nuova generazione di barche Volvo Ocean Race. I velisti che partecipano a questa regata hanno una reputazione di atleti implacabili che affrontano le sfide con il massimo impegno, e il design futuro della barca riflette il loro spirito. Per questo motivo è importante mantenere un certo livello di sicurezza nella progettazione, particolarmente importante anche in considerazione dei luoghi in cui la flotta gareggerà, come i mari del Sud. E’ una grande sfida progettare un’imbarcazione che sia straordinaria per navigare, ma allo stesso tempo sicura.