Ocean RIB Experience, da Palermo al Brasile: impresa riuscita per Sergio Davì!

Il sogno Atlantico del Capitano Davì e diventato realtà! I due Suzuki DF200AP sono stati determinanti nel portare Sergio Davì e il suo Master 996 da Palermo fino al Brasile: mai un problema e consumi bassi!

The ultimate four stroke outboard”. Realizzare il miglior fuoribordo quattro tempi, rendendo ciò una caratteristica assoluta, non è solo uno slogan per Suzuki Marine. Chi va per mare, chi lo naviga per portare la famiglia a fare il bagno oppure lo affronta per andare a pesca o, addirittura, lo sfida con imprese che stupiscono, sa che questo claim non è solo evocativo, ma è un dato di fatto incontrovertibile.

Lo ha pensato anche Sergio Davì, navigatore palermitano che già in passato si è reso protagonista d’imprese a bordo di RIB – battelli pneumatici a chiglia rigida – quando ha scelto i motori per affrontare la sua ultima sfida: “Voglio il meglio!” Il gommone come quello scelto da Davì, lungo poco meno di 10 metri, è indubbiamente un mezzo che non è concepito per traversare l’Atlantico ma, se gestito e soprattutto equipaggiato nel modo corretto, può affrontare anche queste imprese estreme. E Davì è riuscito a portare a termine l’impresa, da lui battezzata “Ocean RIB Experience”, proprio grazie alla qualità dei motori Suzuki che hanno spinto il suo battello Master 996 da Palermo al Brasile.

Ben 4.300 miglia totali navigate spesso con mare impegnativo, vento forte e condizioni di carico estreme, che alla fine hanno fatto registrare una percorrenza media di circa 1 litro/miglio di benzina per motore, davvero un dato impressionante!

Sergio Davì a fine raid ha dichiarato: “Già nel 2012, durante il raid di Capo Nord, avevo avuto una buona esperienza con i motori Suzuki, senza alcun problema durante la navigazione; ma durante questa traversata sono rimasto sbalordito: su 4300 miglia totali ti aspetti qualche piccolo inconveniente, invece nulla… è andato tutto bene e non abbiamo avuto nessun genere di intoppo. Sono veramente contento e soddisfatto, questi motori sono estremamente affidabili, anzi, sono certo che potrei tornare indietro via mare con la stessa serenità dell’andata”.

Doveroso ripercorrere brevemente le tappe che hanno portato Sergio Davì e il suo co-pilota Alessio Bellavista fino a Recife, nello stato del Pernambuco, in Brasile.

Ocean RIB Experience Gommone Motori Suzuki

Tutto è iniziato lo scorso 29 aprile quando “Nemo”, il gommone Master 996, ha lasciato Palermo alla volta della Sardegna, per puntare quindi su Isole Baleari, Spagna meridionale, Marocco e Isole Canarie. La sosta a Gran Canaria, del 29 maggio, è stata utilizzata come una sorta di pit-stop, dove battello e motori sono stati sottoposti a un attento controllo, necessario prima di affrontare la parte più lunga e impegnativa della traversata, ovvero l’Atlantico.

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Dopo aver percorso già più di 1.700 miglia nautiche, la carena del RIB ha avuto la necessità di essere pulita, altrimenti le prestazioni di battello e propulsori ne avrebbero risentito, mentre ai due motori Suzuki DF200AP è stato regalato un bel tagliando. Oltre al classico cambio dell’olio per l’unità termica e per il piede di ciascun fuoribordo, sono stati cambiati i filtri della benzina, sia quelli sotto le calandre sia quelli decantatori esterni, ed è stato aggiunto anche il cambio delle candele, anche se quelle utilizzate fino ad allora erano ancora perfettamente integre.

Altro intervento volto a migliorare l’efficienza dell’insieme RIB/motori è stato quello dedicato al cambio delle eliche, necessario per far rendere al meglio le caratteristiche di coppia e di potenza dei Suzuki, impegnati da lì in poi a spingere un battello con oltre tre tonnellate di carico a bordo. Lo stesso Davì, in un suo post lasciato in rete subito dopo la sosta, sembrava incredulo di come avessero risposto i due fuoribordo fino a quel momento, ma anche della puntualità e la bravura con la quale i tecnici di Motoras Nàuticas Islas Canarias, incaricati da Movilmotors (importatori Suzuki Marine per la Spagna), fossero intervenuti nelle manutenzioni, per altro assolutamente ordinarie.

Ocean RIB Experience Alessio Bellavista Sergio Davì
Alessio Bellavista e Sergio Davì

Partendo da Gran Canaria, Nemo ha dovuto affrontare un primo “grande balzo” di 890 miglia di Oceano fino a Capo Verde e poi da lì un secondo, ancora più ampio: 132 ore di navigazione continua per percorrere, fra burrasche e piogge tropicali, le 1.258 miglia necessarie per mettere piede sul primo avamposto di Brasile, l’Ilha de Fernando de Noronha, dove uomini e battello sono approdati all’alba del giorno 11 giugno. 132 ore, quindi, senza mai spegnere i motori che hanno accompagnato Sergio Davì in questa incredibile avventura.

Qualche ora di ritardo all’arrivo rispetto alle previsioni non è riuscita a mitigare la gioia dei due marinai palermitani, stanchi, ma entusiasti per essere riusciti a compiere la parte più impegnativa della Ocean RIB Experience.

Così, dopo un meritato riposo, Sergio Davì e Alessio Bellavista, il giorno 16 giugno, sono giunti a Itamaracà, accolti dalle autorità locali, dai rappresentanti della Camera di Commercio italo-brasiliana e da un folto gruppo di giornalisti.

Sabato 17 giugno 2017, poi, lo sbarco a Recife, meta finale di un’impresa che ha assunto toni epici. Se gli uomini hanno dovuto affrontare un cimento che ha messo a dura prova la loro resistenza al sonno e alla stanchezza, ponendo al contempo in risalto la loro perizia e preparazione di marinai, i mezzi, battello e motori fuoribordo, sono stati sottoposti a una sorta di stress test cui nessuno si sognerebbe mai di affrontare: 4.300 miglia navigate quasi di continuo, concedendo loro brevi soste per i rifornimenti e quel solo citato pit-stop prima di balzare da una parte all’altra dell’Atlantico.

I Suzuki DF200AP, nello specifico, grazie alla tecnologia di cui dispongono, alla qualità dei materiali con i quali sono costruiti, alle prestazioni che riescono a garantire, sono riusciti a superare una prova tanto dura senza il benché minimo tentennamento, senza mostrare alcun calo nelle prestazioni nemmeno dopo 4.300 miglia di navigazione, talvolta al limite del sostenibile.

Un successo assoluto, sul quale in molti avrebbero puntato; Davì in primis e tutti coloro che possiedono un fuoribordo Suzuki, “The ultimate four stroke outboard”.

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Ocean RIB Experience gommone Palermo Recife


Suzuki DF200AP: informazioni tecniche

Questo 200 HP di Suzuki ha un’architettura con quattro cilindri in linea, che vanta prestazioni paragonabili a quelle di un V6, ma con i vantaggi in termini dimensionali e di peso.

Per questo, con i suoi 225 kg è il 200 HP più leggero oggi presente sul mercato, pesando oltre il 12% in meno rispetto gli attuali modelli V6 di pari potenza.

Oltre a tale caratteristica, questo fuoribordo Suzuki porta con sé alcune soluzioni tecniche d’avanguardia tra le quali:
• vanta una presa d’aria diretta di nuova concezione e la fasatura variabile delle valvole, per una maggiore efficienza termica e prestazioni elevate a tutti i règimi;
• ha 2.867 cc di cilindrata, dunque è un vero “Big Block”, con rapporto di compressione più elevato rispetto alla norma, per garantire accelerazioni fulminee, grazie a valori di coppia elevati già ai bassi règimi;
• è dotato di tecnologia Lean Burn, a combustione magra, per ottimizzare il rendimento e ottenere un significativo contenimento delle emissioni e dei consumi; questo è il “segreto” che ha consentito a Sergio Davì di affrontare la traversata dell’Atlantico senza troppi patemi in termini di autonomia. I due motori, all’atto pratico, durante l’impresa hanno consumato addirittura 220 litri in meno di quanto previsto dei calcoli fatti a tavolino;
• grazie alla presenza di una potente centralina a 32 bit, il motore gode di un sistema di monitoraggio di tutte le funzioni e del controllo interno dei parametri operativi in tempo reale, per garantire la massima affidabilità.

Comunicato stampa

Easy Set®, il sistema per un controllo completamente automatizzato della barca

Trasmissioni di superficie TOPSYSTEM: con “EASY SET®” il controllo diventa totalmente automatico

Cantieri e armatori hanno spesso giudicato con scetticismo le trasmissioni di superficie poiché, a dispetto di prestazioni superiori ad ogni altro tipo di installazione, peccavano nella manovrabilità dello scafo.

Per sfatare questo preconcetto l’azienda TS Drive Srl, proprietaria del marchio Topsystem Surface Drive, da qualche anno ha consolidato partnership con importanti realtà del settore elettronico e dell’automazione navale con l’obbiettivo di affinare nuove tecnologie che potessero garantire l’installazione delle trasmissioni di superficie ad alte prestazioni senza rinunciare a comfort e manovrabilità.

L’esperienza è stata affinata tramite la lunga collaborazione con Pershing Yacht tramite l’installazione di sistemi propulsivi ad alte performances sui modelli del cantiere integrati con apparati in grado di regolare elettronicamente in modo del tutto autonomo le trasmissioni di superficie ad assetto e direzione variabile.

Il sistema elettronico brevettato “EASY SET®” è composto da una serie di componenti che interagiscono elettronicamente tra loro per un controllo completamente automatizzato dell’imbarcazione.

TopSystem Easy Set Drive Trasmissione di superficie

Il timone oleodinamico  è gestito dal modulo elettronico “Helm by Wire” ed è disponibile in due versioni.  Nella modalità “standard” con timone “passivo” la direzionalità è mantenuta anche quando viene rilasciato dal pilota. Nella variante “attiva” la guida viene gestita tecnologicamente in modalità personalizzabile per  reazione: il timone è programmato per  tornare sempre con la barra dritta ogni qualvolta il pilota lo rilascia esattamente come avviene con il volante di un’autovettura sportiva.

Il sistema è inoltre provvisto di un freno elettromagnetico che permette di variare lo sforzo per la rotazione del timone in funzione del variare dei giri motore e gestire attivamente i fine corsa della ruota del timone. Il comandante ha così un feedback diretto delle reali condizioni di navigazione a beneficio di una maggiore sicurezza.

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L’installazione del  joystick di manovra per le trasmissioni di superficie, ulteriore componente integrata al sistema EasySet, risulta rivoluzionaria e rappresenta un passaggio epocale poiché il joystick gestisce il controllo totale delle due trasmissioni. I due timoni-drive si muovono in modo indipendente poichè non sono uniti fra loro tramite alcuna barra di accoppiamento.

Il joystick è regolabile con due modalità di funzionamento: Docking  e Cruise.

TopSystem Easy Set Drive Trasmissione di superficie

Nella modalità di manovra “Docking”  i dispositivi propulsivi vengono gestiti autonomamente permettendo al comandante di concentrarsi sulla manovra più adatta e lasciando al sistema il compito di definire l’azione dei motori e delle eliche di manovra. Rotazione a 360° e traslazioni risultano così azioni semplicissime.

In Navigazione è possibile attivare la modalità “Cruise” che permette di  accelerare e  timonare la  barca agendo solo sul joistick. Il software gestisce i  drive indipendenti per variare l’interasse tra le due eliche al fine di trovare il punto di performances ottimale.

Importante optional di questo  modulo è il DPS (Dinamic Position System)  che comanda  autonomamente l’imbarcazione mantenendola in posizione statica nel punto voluto.

Il software del sistema EASY SET® adatta inoltre automaticamente la posizione delle propulsioni in funzione delle condizioni di carico dell’imbarcazione e dei giri motore intervenendo su trim e flap per ottenere il miglior rendimento dell’imbarcazione in navigazione. in  base alle condizioni il sistema  ottimizza il rendimento relativo al consumo di carburante ottenendo un’apprezzabile riduzione dei consumi. Tutti i parametri  possono essere  ottimizzati e modificati in base al caso specifico.

Il  Sistema viene comandato da un monitor touch-screen posizionato in  plancia comandi e può essere inoltre  personalizzato  elettronicamente con diverse  funzionalità. Ad esempio, per le imbarcazioni ad alte performances e nell’ottica di garantire la sicurezza degli ospiti a bordo, l’apparato può gestire il controllo dell’angolo di timone in funzione della velocità dello scafo.

Agendo sul monitor touch screen è personalizzabile perfino lo stile di guida a seconda altresì delle condizioni del mare. Ovviamente i comandi manuali sono sempre disponibili per assicurarsi il massimo del piacere di guida nella ricerca continua delle massime prestazioni.

È inoltre possibile incrementare il software con alcune features per la visualizzazione dei livelli serbatoi con relativi allarmi e gestire controlli ausiliari come la  movimentazione di plancetta, blocchi di sicurezza, tender-lift, ecc.

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TopSystem Easy Set Drive Trasmissione di superficie


Topsystem Surface Drive (www.topsystemdrive.com) è un sistema innovativo di trasmissioni di superficie ad assetto e direzione variabile per imbarcazioni plananti ad alte prestazioni frutto di anni di ricerca e sviluppo. Il sistema è nato nel 1999 per volontà dei fratelli Vincenzo ed Alessio Tuccio – titolari dell’azienda TS Drive Srl – coniugando passione per la motonautica e per la meccanica. Topsystem favorisce l’incremento delle prestazioni a parità di motorizzazione ed eliche con conseguente aumento del rendimento complessivo dell’insieme motore-asse-elica. Tramite collaborazioni con Società leader nel settore dell’elettronica e automazione navale il sistema è stato progressivamente arricchito da optionals rivolti alla semplificazione d’uso delle eliche di superficie e installabili sull’intera gamma di sistemi propulsivi Topsystem da 200 fino a 4000 Hp. L’azienda è molto apprezzata dai cantieri che realizzano imbarcazioni veloci (intensa la collaborazione con Pershing Yacht). Nel 2016 nasce Topsystem American Inc.


TS Drive Srl
Via Mario Siciliano 68/70 – 04100 Latina (Italy)
Tel. 0773 412034 – info@topsystemdrive.com  www.topsystemdrive.com

Comunicato stampa

I prodotti Made in Italy della Navaltecnosud alla conquista dell’Inghilterra

Nell’ottica di una sempre più spiccata internazionalizzazione, una rinomata azienda nel Sud Italia sbarca nel Regno Unito, mettendo alla prova i suoi prodotti in uno scenario difficile come Portland, città nota per essere particolarmente ventosa, dove ha taccato imbarcazioni molto grandi.

Navaltecnosud Boat Stand, azienda pugliese specializzata nella produzione di attrezzature per la cantieristica e per il trasporto delle imbarcazioni, dopo aver presentato i suoi prodotti nei più importanti saloni nautici globali, sta ottenendo sempre maggiori successi in ambito internazionale, con installazioni in giro per il mondo, tra cui Spagna, Inghilterra e Caraibi.

Questa società, con sede a Valenzano nel barese, realizza una vasta gamma di cavalletti, puntelli, invasi, tacchi, bilancini, attrezzature per il trasporto di grandi yachts su nave, nonché rastrelliere e scaffali porta barche a più piani per “porti a secco” e altri articoli per la cantieristica navale, per la sicurezza nelle aree tecniche e per una migliore ottimizzazione degli spazi a terra nei cantieri.

Naval Tecno Sud Portland Sella barche a vela

Di questa vasta gamma, oggi poniamo l’attenzione su questo prodotto in particolare: Sella VELA, invaso trasportabile con carrelli motorizzati dotati di forche e traversine che consentono di sollevare barca e sella in contemporanea. Ideale per ottimizzare gli spazi nei cantieri navali ed avere le barche in sicurezza. Viene realizzato in varie misure di larghezza, in relazione all’interno ruote del carrello e in varie lunghezze. Portate, dimensioni e numero di puntelli sono personalizzabili a seconda delle specifiche esigenze.

Per guardare la gamma completa dei prodotti Navaltecnosud, visita la VETRINA PRODOTTI.

L’AZIENDA
La storia dell’azienda nasce dalla passione e dallo spirito di osservazione di Roberto Spadavecchia, che ha notato e deciso di risolvere svariate problematiche osservate durante la propria esperienza nei cantieri navali. Nello specifico, è stato osservato come molto spesso le imbarcazioni durante la manutenzione a secco fossero posizionate su attrezzature instabili e improvvisate, che mettevano a rischio l’integrità delle stesse, e quanto tempo andasse perso per tagliare e sagomare ogni volta questi sostegni. La Navaltecnosud nasce proprio per supportare armatori e cantieri fornendo attrezzature più moderne e tecnologiche.


Naval Tecno Sud Boat Stand
Via P. Pascali 28 – 70010 Valenzano (BA)
+39 393 5493586
navaltecnosud@gmail.com
www.navaltecnosud.it

Da Saint-Tropez a Malta: torna il Trofeo Bailli de Suffren per vele d’epoca


Il XVI Trofeo Bailli de Suffren per le vele d’epoca  

Torna per il sedicesimo anno consecutivo il Trofeo Bailli de Suffren, 600 miglia di regata d’altura per barche a vela d’epoca e classiche. Spirito corinzio e cavalleresco, fair-play e allegria le caratteristiche di quella che è l’unica competizione d’altura per le barche storiche in tutto il Mediterraneo. Partenza da Saint Tropez il 24 giugno 2017 e arrivo a Malta il 5 luglio, dopo avere fatto tappa a Porto Rotondo in Sardegna e Trapani in Sicilia. In palio la sciabola dell’Ammiraglio ‘Satana’, tanto famoso in Francia quanto lo è stato l’Ammiraglio Nelson in Inghilterra. Un premio anche per l’ultimo arrivato, una sciabola … di legno.  

Da Saint Tropez a Malta, con tappe in Sardegna e Sicilia
Anche nel 2017, per il sedicesimo anno consecutivo, si svolgerà il Trofeo Bailli de Suffren (www.tropheebaillidesuffren.com), l’unica regata d’altura in Mediterraneo riservata esclusivamente alle imbarcazioni a vela d’epoca e classiche. La regata si svolgerà tra sabato 24 giugno, con partenza dalla cittadina francese di Saint Tropez, per concludersi  mercoledì 5 luglio a Malta (arrivo della flotta presso l’isola di Gozo), dopo avere fatto tappa a Porto Rotondo in Sardegna e a Trapani in Sicilia. Circa 600 le miglia di mare da percorrere. Per ragioni logistiche non potranno essere iscritte più di 25 imbarcazioni. La manifestazione è organizzata dal Marenostrum Racing Club di Saint Tropez. Il 62enne franco-tedesco Henri-Christian Schroeder, è Commodoro, fondatore e ‘anima’ del Bailli de Suffren. Ogni anno, insieme agli amici Christian Benoit (Presidente di Marenostrum Racing Club) e André Beaufils (Presidente della Société Nautique de Saint-Tropez) si impegnano affinchè la manifestazione si svolga sempre ai massimi livelli. Main sponsor del Bailli de Suffren 2017 saranno Yachting Malta e Région PACA (Provenza-Alpi-Costa Azzurra).

Tutte le novità della XVI edizione
Il XVI Trofeo Bailli de Suffren si svolgerà nel periodo in cui Malta ricopre l’incarico di presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea. Saranno principalmente quattro le novità che caratterizzeranno questa edizione, a cominciare dalla tradizionale ‘Cena degli Armatori ed Equipaggi’, che si svolgerà venerdì 23 giugno presso la Cittadella di Saint Tropez, all’interno dello splendido Museo Marittimo. Estese anche le categorie di imbarcazioni che potranno partecipare. Oltre alle classi ‘Tradition’, ‘Vintage’ e ‘Classics’ (Stazza CIM) e Spirit of Tradition (Stazza IRC) saranno ammesse anche le barche Classic Racers IOR (Stazza CIM), le Modern Classic e Neo Classical (Stazza IRC), preventivamente ammesse da un apposito comitato. Per la prima volta la linea di arrivo è fissata all’isola di Gozo. Quando tutte le barche saranno arrivate l’intera flotta si trasferirà a Malta per la cerimonia di premiazione e il grande party di fine regata, organizzato sulla terrazza del Royal Malta Yacht Club. Presidente onorario di questa XVI edizione del Bailli de Suffren sarà l’ambasciatore di Malta a Parigi H.E. Patrick Mifsud. Insieme a lui Maud Fontenoy, vice-presidente e delegato della Région PACA (Provenza-Alpi-Costa Azzurra).

Trofeo Bailli de Suffren Vele d'epoca Saint-Tropez

Tre tappe, tre regate, tre nomi diversi
Saranno tre le tappe e le regate che comporranno il Trofeo Bailli de Suffren. La prima, denominata ‘Coppa dei Quattro Mori’, partirà da Saint Tropez sabato 24 giugno con destinazione Porto Rotondo, in Sardegna, dove si arriverà dopo 193 miglia di mare. Mercoledì 28 partirà da Porto Rotondo la seconda regata di 230 miglia, denominata ‘Coppa dei Gattopardi’, con destinazione il Marina ‘Vento di Maestrale’ di Trapani. L’organizzazione di questa tappa sarà affidata a Silvia Figari, storica delegata italiana del TBS che è sempre riuscita ad accogliere e fare sentire a proprio agio gli equipaggi e i partecipanti a tutte le edizioni del Bailli de Suffren approdati  in Sicilia. Domenica 2 luglio la flotta lascerà Trapani diretta verso il Mgarr Marina dell’Isola di Gozo, nell’arcipelago maltese. Qui, dopo le 157 miglia della terza regata denominata ‘The Corsair’s Cup’, le imbarcazioni taglieranno la linea del traguardo. Circa 580 le miglia totali di mare. Mercoledì 5 luglio avverrà il trasferimento della flotta presso il Royal Malta Yacht Club, dove la sera stessa si terrà la cerimonia di premiazione e la cena equipaggi.

In palio la ‘Sciabola di Satana’
Il Bailli de Suffren dura circa 2 settimane ed è l’unica regata d’altura per barche d’epoca e classiche in tutto il Mediterraneo. Il nome del Trofeo si rifà a quello del ‘Bailli’, il ‘Balivo’, ovvero Pierre Andrée de Suffren, ammiraglio nato nel 1726 in Provenza. Oltre a svolgere funzione di reggente del sovrano, egli ricopriva anche gli incarichi di Grande Croce e Capitano generale della flotta dell’Ordine di Malta e di viceammiraglio della Marina reale francese. Soprannominato Ammiraglio Satana, il suo motto era: “Sempre vincitori, mai sconfitti”. E’ tanto famoso in Francia quanto lo è l’Ammiraglio Nelson in Inghilterra. Morì in duello nel 1788. Oggi, una replica della sciabola appartenuta al Balivo è diventato il premio da assegnare al vincitore. Considerato lo spirito goliardico e cavalleresco della regata, all’ultimo classificato viene invece assegnata la ‘sciabola di legno’. Strano a dirsi, ma tra le barche più lente si crea una certa competizione per ‘rallentare’ e aggiudicarsi  questo “ambito” trofeo.

Trofeo Bailli de Suffren Sciabola di Satana
La Sciabola di Satana, replica di quella appartenuta al Balivo

Il programma ‘giorno per giorno’ del XVI Trofeo Bailli de Suffren – 2017
Giovedì 22 giugno 2017: Arrivo e iscrizione dei partecipanti a Saint Tropez
Venerdì 23 giugno 2017: Iscrizioni – Cena armatori e equipaggi al Museo Marittimo di Saint Tropez
Sabato 24 giugno 2017: Partenza regata Saint Tropez – Porto Rotondo (Sardegna)
Domenica 25 giugno 2017: Navigazione
Lunedì 26 giugno 2017: Primi arrivi a Porto Rotondo
Martedì 27 giugno 2017: Cena armatori e equipaggi allo Yacht Club Porto Rotondo
Mercoledì 28 giugno 2017: Partenza regata Porto Rotondo – Trapani (Sicilia)
Giovedì 29 giugno 2017: Navigazione
Venerdì 30 giugno 2017: Primi arrivi al Marina ‘Vento di Maestrale’ di Trapani
Sabato 1 luglio 2017: Cena armatori e equipaggi
Domenica 2 luglio 2017: Partenza regata Trapani – Isola di Gozo
Lunedì 3 luglio 2017: Navigazione
Martedì 4 luglio 2017: Primi arrivi al Mgarr Marina dell’Isola di Gozo
Mercoledì 5 luglio 2017: Trasferimento flotta al Royal Malta Yacht Club – Cena equipaggi e premiazioni
Giovedì 6 luglio 2017: Sosta in porto
Venerdì 7 luglio 2017: Ripartenza delle imbarcazioni

Le (ex) barche partecipanti, da 10 a 60 metri
Ecco alcune tra le più belle barche d’epoca che in passato hanno partecipato al Trofeo Bailli de Suffren. Tra queste veri e propri giganti del mare, lunghi fino a 60 metri. L’imbarcazione che ha preso parte a quasi tutte le edizioni è Vistona, un cutter aurico del 1937 lungo 16,35 metri appartenente a Ottavia e Gianbattista Borea d’Olmo, quest’ultimo più volte nominato Capitano della Flotta. Tra gli altri partecipanti Adria, Atlantic, Eleonora, Puritan, Agneta, Moonbeam III, Moonbeam IV, The Blue Peter, Owl, Irina VII, Irene VIII, Karenita, Belle Aventure, Sunshine, Aschanti IV, Havsörnen, Liliade, Thendara, Voglia, L’Oiseau de Feu, Nagaïna, Rowdy, Tioga, Isis, Cin Cin, Aitor, Espar Ii, Jericho, White Dolphin, Cervantes, Radha, Veronique, Zwerver, Aldebaran, Cometa, Tioga of Hamburg, Trumpeter, Eilidh, Mariska, Adria, Amadour, Irina VII, Sitting Bull, Lelantina, Noryema IV, Hilaria.

I partner del Bailli de Suffren 2017
I Club coinvolti nella XVI edizione del Trofeo Bailli de Suffren sono lo Yacht Club de France, l’AFYT (Association Francaise des Yachts de Tradition), la Société Nautique de Saint Tropez (anche organizzatrice delle Voiles de Saint Tropez e della Giraglia Cup), lo Yacht Club Porto Rotondo, il Royal Malta Yacht Club. Fin dalla prima edizione il TBS ha ricevuto uno storico supporto dalla FIV (Federazione Italiana Vela), Yacht Club Italiano, AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca). Le istituzioni legate al TBS sono la Città di Saint-Tropez, il Consorzio Porto Rotondo, Yachting Malta, Vento di Maestrale Marina Trapani, Mgarr Marina Gozo, Malta Tourism Authority / MTA France, rappresentata da Dominic Micallef (Direttore francese), sponsor storico, con il supporto di MTA Italia, rappresentata da Claud Zammit-Trevisan (Direttore per l’Italia).

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Trofeo Bailli de Suffren Vele d'epoca Saint-Tropez-Malta


Informazioni e iscrizioni
www.tropheebaillidesuffren.com – E-mail: hcschroeder@hotmail.com
SNST / Société Nautique de Saint-Tropez – Phone 00 33 (0)4 94 97 30 54
www.snst.orginfo@snst.org  – frederique.fantino@snst.org

Credit Photo Maccione

Comunicato stampa

MSC Meraviglia, la prima nave da crociera ad entrare in un parco divertimenti

MSC Meraviglia sbarca a Cinecittà World
Apre l’unico gioco interattivo 4D al mondo in cui i movimenti dei giocatori vengono tracciati

Per la prima volta una nave da crociera sbarca in un parco di divertimenti. Si tratta di MSC Meraviglia, la nave da crociera più grande d’Europa, che oggi è stata “varata” a Cinecittà World, il primo Parco Italiano dedicato al Cinema e alla TV.

MSC Meraviglia, infatti, si è sdoppiata e – oltre a navigare per tutto l’anno nel Mediterraneo occidentale – diventa una delle 10 nuove attrazioni di Cinecittà World del 2017.

Oggi nel parco divertimenti è stato celebrato il varo di MSC Meraviglia in puro stile marinaro, come vuole la tradizione, con il taglio del nastro e la rituale bottiglia che è andata ad infrangersi sulla chiglia.

Grazie alla prua della nave che con un’altezza di 10 metri svetta tra le altre attrazioni del parco, MSC Meraviglia si farà notare da tutti i visitatori del parco tematico e siamo convinti che nessuno riuscirà a resistere alla curiosità di scoprire come mai c’è una nave da crociera in un parco di divertimenti. La tentazione spingerà quindi tutti quanti a ‘salire a bordo’ di MSC Meraviglia e vivere l’esperienza immersiva del gioco 4D e dell’Augmented Mirror che si trovano all’interno dell’attrazione”, ha spiegato durante l’evento di oggi Leonardo Massa, Country Manager di MSC Crociere.

“Cinecittà e MSC Crociere sono due grandi marchi che diffondono da decenni lo stile Italiano nel mondo” ha affermato l’Amministratore Delegato di Cinecittà World Stefano Cigarini. “Da quest’anno il nostro Parco regala ai propri ospiti 3 nuove attrazioni che usano la realtà virtuale per fare vivere loro esperienze uniche, come se si trovassero sul set di un film o… a bordo di una nave, ma senza lasciare la terraferma.”

MSC Meraviglia Parco divertimenti Cinecittà World
Il “varo” in puro stile marinaro

I visitatori, entrando nella prua della nuova attrazione si vedranno riflessi in un grande specchio, immersi in una riproduzione dettagliata della promenade interna della nave MSC Meraviglia, e potranno decidere se indossare i panni del Comandante della nave, dell’executive chef o di altri membri dell’equipaggio per scattarsi una foto da condividere sui propri canali social.

Nel 4D Immersive Game 2 ospiti per volta, indossando i visori Samsung, si potranno cimentare in un gioco interattivo uno contro l’altro all’interno della nave.

MSC Meraviglia Parco divertimenti Cinecittà WorldLa novità assoluta di questo gioco è che per la prima volta i movimenti dei giocatori saranno tracciati e riprodotti all’interno dei visori.  Di conseguenza, quindi, i visitatori saranno di fatto ‘teletrasportati’ a bordo della nave MSC Meraviglia non solo visivamente ma anche fisicamente e sensorialmente, grazie alla ricostruzione dell’ambiente con tecniche CGI ma anche a ingombri reali posti fisicamente che rispecchiano quelli riprodotti nel visore” ha sottolineato Andrea Guanci, Direttore Marketing di MSC Crociere e ideatore del progetto.

La nave reale, quella che è stata varata all’inizio di giugno per mano di Sophia Loren, è considerata una delle smart ship con un livello di novità tecnologiche che non ha eguali nel settore crocieristico. Abbiamo quindi voluto stupire i visitatori di questo parco attraverso la creazione di un gioco tecnologico altamente innovativo e unico nel suo genere dove i giocatori possono muoversi liberamente all’interno dell’ambiente virtuale, utilizzando supporti tecnologici di ultima generazione forniti dal nostro partner Samsung, in particolare il nuovissimo smartphone Samsung S8”.

Comunicato stampa

Mentre i “grandi” si riposano, ecco i giovani rampanti della Coppa America Giovanile

Durante questi giorni di pausa tra le sfide degli sfidanti e la finale di Coppa America, sono scesi in campo i giovani talenti della vela nella Red Bull Youth America’s Cup, la competizione nata nel 2013 per iniziativa dei campioni olimpici austriaci Roman HagaraHans Peter Steinacher, da svolgersi in contemporanea con la America’s Cup.

STORIA DELLA COMPETIZIONE

La prima edizione si è svolta nel 2013 in accoppiata con la Coppa America nella baia di San Francisco, mentre ora, come per i professionisti, le Bermuda fanno da cornice ideale alla seconda edizione.

Scopo dichiarato di questa manifestazione è offrire un percorso di carriera senza precedenti individuando i migliori giovani marinai del mondo e aiutandoli a migliorare per partecipare un giorno alla sfida della Coppa America.

L’iniziativa evidentemente ha avuto successo, dal momento che ben 8 dei partecipanti alla prima edizione di quattro anni fa sono oggi impegnati nella Coppa America dei “grandi”, tra cui Peter Burling che addirittura è skipper del Team New Zealand che si è qualificato per la finale.

Red Bull Youth America's Cup Bermuda

LE BARCHE

Nel 2013 i team gareggiavano su catamarani AC45, prima opportunità per loro di prendere confidenza con questo tipo di mezzi.

Oggi le barche a disposizione sono catamarani AC45F da 45 piedi dotati di hydrofoils e in grado di raggiungere velocità di 35 nodi (60 km/h).

Gli 8 catamarani che stanno gareggiando oggi alle Bermuda sono gli unici al mondo di questo tipo. Un team specializzato è pronto in banchina con pezzi di ricambio per eventuali riparazioni.

Sei di questi catamarani sono prestati dalle squadre partecipanti alla America’s Cup (li hanno usati durante le World Series 2016) mentre i restanti due sono stati forniti dalla America’s Cup Event Authority (ACEA).

Red Bull Youth America's Cup Bermuda

I TEAM

La Coppa America Giovanile vede partecipare 12 squadre nazionali, ognuna composta da 6 atleti di età compresa tra 18 e 24 anni. Sei di queste squadre sono affiliate (una sorta di squadra “B”) ai team partecipanti alla America’s Cup, mentre le altre sei sono state composte e selezionate dagli organizzatori Hagara e Steinacher.

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IL FORMATO

I 12 team sono divisi in due gironi, A e B, di 6 ciascuno. Ogni girone prevede 6 round in cui gareggiano tutti i team. Al vincitore di ogni round vengono assegnati 10 punti e agli altri a seguire rispettivamente 9-8-7-6-5.

Al termine, i migliori 4 di ogni girone approderanno alle finali del 20-21 giugno.

CLASSIFICHE AGGIORNATE

Al momento si sono già concluse le regate del Girone B, con questa classifica finale:

NZL Sailing Team (Nuova Zelanda) – 51 punti
Land Rover BAR Academy (Gran Bretagna) – 51 punti
Spanish Impulse Team (Spagna) – 51 punti
Team BDA (Bermuda) – 45 punti
Next Generation USA (Stati Uniti) – 36 punti
Candidate Sailing Team (Austria) – 36 punti

Il Girone A non è ancora concluso, e al momento vede la classifica parziale:

Artemis Youth Racing (Svezia) – 28 punti
Team France Jeune (Francia) – 26 punti
SVB Team Germany (Germania) – 24 punti
Team Tilt (Svizzera) – 21 punti
Youth Vikings Denmark (Danimarca) – 19 punti
Kaijin Team Japan (Giappone) – 17 punti

Coppa America giovanile vela

 

Andrea Mura trionfa alla terribile Ostar ed è leggenda

Andrea Mura, a bordo del suo Open 50 Vento di Sardegna, si è aggiudicato la prestigiosa Ostar 2017 in 17 giorni, 4 ore, 6 minuti, 19 secondi entrando nella leggenda.

E’ stata una OSTAR estremamente impegnativa, sono contento di essere qui sano e salvo“, sono queste le prime parole del velista sardo classe 1964, primo al traguardo della più famosa transatlantica in solitario, salpata da Plymouth il 29 maggio scorso e terminata alle ore 18 circa (ora italiana) del 15 giugno a Newport, nel Rhode Island, percorrendo 2800 miglia.

Sempre in testa dall’inizio alla fine della regata, per Andrea Mura si tratta del terzo successo su questa stessa rotta, avendo vinto (in coppia con Riccardo Apolloni) la Twostar del 2012 e (in solitaria) la Ostar del 2013.

Mura con questo successo ha dimostrato ancora le sue capacità fuori dall’ordinario come velista, come tattico (ha scelto una rotta estremamente settentrionale interpretando al meglio il vento), come tecnico che sa mettere a punto perfettamente barca e vele e come marinaio che riesce sempre a cavarsela in ogni situazione. E’ venuto fuori, infatti, da una terribile burrasca con venti oltre i 60 nodi e onde di 15 metri,, che ha eliminato due terzi della flotta, e ha dovuto riparare una grave avaria al motore della chiglia basculante, problema lo ha costretto a due soste tecniche in rada quando ormai aveva raggiunto in continente americano e che probabilmente gli è costato la vittoria nella classifica Gipsy Moth (in tempo compensato).

Si “accontenterà”, per così dire, della vittoria assoluta (Line Honours) e nella vittoria di classe (Ostar Line) e speriamo che, grazie a questa dimostrazione di forza, carattere e tenacia, stavolta sia quella buona per riuscire a coronare il suo sogno di partecipare alla prossima Vendée Globe.

Ricordiamo infatti che il suo precedente progetto era naufragato causa sponsor e aveva dovuto vendere il suo Imoca. Ma Mura non si era perso d’animo: ha comprato d’occasione Vento di Sardegna, lo ha trasformato in una barca velocissima, l’Open 50 più veloce al mondo, e ha affrontato nuovamente l’Atlantico e la Ostar, nonostante il precedente proposito di non riprovarla più.

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Queste i suoi primi pensieri dopo l’arrivo:

“Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito tramite giornali, TV e web, ed anche tramite i social, so che sono stati centinaia di migliaia, mi hanno fatto sentire un affetto ed una vicinanza incredibili – sottolinea Mura – anche in mezzo all’Oceano non mi sono mai sentito veramente solo. Vorrei ringraziarli ad uno ad uno”

“Ringrazio anche i nostri sponsor tecnici, veri e propri partner, grazie a loro questa barca è arrivata qui praticamente senza danni – aggiunge Mura – Ricordiamo che Vento di Sardegna è un progetto del 1997, partorito dal genio italiano di Felci. E’ una barca  attempata, che abbiamo migliorato nel corso degli anni, ideale per regate impegnative come la Ostar”.

E questo lo splendido palmares di Andrea Mura, a cui si aggiunge oggi l’ennesimo trionfo:

• 2010, Route du Rhum, famosa regata transatlantica in solitario che si svolge ogni quattro anni, 3.543 miglia attraverso le fredde acque del Nord Atlantico, fino ai Caraibi. Con questa vittoria, Andrea è il primo italiano ad entrare nella leggenda.
• 2012, vittoria e record sia nella Twostar (13 gg 14 h), sia nella Quebec – S. Malò.(11 gg, 12 h)
• 2013, vittoria nella Ostar, 2.850 miglia dall’Inghilterra agli Stati Uniti, la più dura delle regate in solitario perché a temperature polari, controvento e controcorrente.
• Andrea ha vinto nel 2011 e nel 2014 il Premio “Velista dell’Anno”.
• A novembre 2014 ha concluso al secondo posto (primo dei monoscafi) la Route du Rum 2014 – Destination Guadeloupe in “Rhum Class”

La Volvo Ocean Race si terrà ogni 2 anni invece che ogni 3

La Volvo Ocean Race, dopo l’imminente edizione 2017/18, passerà da un ciclo triennale ad uno biennale: la 14° edizione partirà quindi nel 2019. Un cambiamento che offrirà maggiore continuità e superiore valore commerciale per squadre, sponsor e città ospitanti.

La conferma di questa novità regolamentare comporterà, d’ora in poi, almeno un’attività di gara in ogni anno solare, il che significa più azione per gli appassionati dell’iconica regata velica in tutto il mondo, un’occupazione più continua per i velisti professionisti coinvolti e un maggior ritorno sugli investimenti per gli sponsor e gli altri sostenitori dei team partecipanti.

L’edizione 2017/18 partirà il 22 ottobre da Alicante e terminerà alla fine di giugno dell’anno prossimo all’Aia, nei Paesi Bassi. Le tre edizioni successive avranno quindi luogo nel 2019/20, 2021/22 e 2023/24: questo cambiamento, in aggiunta alle altre modifiche regolamentari (clicca qui), si tradurrà in un maggiore appeal commerciale e maggiore varietà di opzioni  per le città ospitanti, che ora si provvederà a scegliere.

Volvo Ocean Race
La partenza da Città del Capo dell’edizione 2013/14 – Photo by Greg Beadle

Negli ultimi 20 anni, la Volvo Ocean Race è cresciuta in maniera esponenziale rispetto alle prime edizioni che prevedevano solo 3 tappe in tutto il mondo. La competizione oggi visita molti altri mercati importanti sia per le parti interessate che per i fan: nel 2017/18 il percorso prevede un totale di 12 città ospitanti.

Riducendo il ciclo temporale, non sarà necessario andare in tutti i mercati commerciali ad ogni edizione: ciò vuol dire che gli organizzatori potranno scegliere località che rappresentino il giusto equilibrio tra l’integrità sportiva della gara e il valore commerciale.

Volvo Ocean Race

“Il ciclo più corto significa che potremmo abbreviare ogni edizione di qualche mese, rispetto agli attuali 8/9, ma comunque visitare più mercati nell’arco di 4 anni“, ha dichiarato il Race CEO Mark Turner. “Al tempo stesso rafforzeremo il DNA e il cuore della competizione: essere sempre in giro per il mondo, compresi i Mari del Sud intorno all’Antartide“.

La Volvo Ocean Race è al lavoro sugli accordi per visitare Nord America, Sud America, Oceania, Cina e almeno cinque importanti mercati europei come minimo ogni due edizioni (e in alcuni casi ogni edizione), rendendo più facile per le squadre trovare sponsor che si impegnino per due edizioni ancora prima che gli organizzatori stabiliscano i percorsi definitivi.

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Turner spiega: “Da questi cambiamenti ci aspettiamo come risultato che sia i team che gli sponsor si impegnino per due edizioni consecutive, cosa che raramente è accaduta in passato, quando il precedente periodo di 2 gare in 6 anni era un impegno troppo a lungo termine per la maggior parte delle aziende. Ciò significa più continuità per tutti, più sponsor e maggiore attenzione mediatica tra le edizioni, visto che le squadre non chiuderanno i battenti, e strutture delle squadre più efficienti sia in termini sportivi che commerciali“.

Volvo Ocean Race Team Donfgeng
Il Team Dongfeng

La direzione gara ha già annunciato che la 14ma edizione del 2019/20 sarà disputata con le nuovissime barche monoscafo dotate di foils. L’aggiunta di multiscafi “volanti” per le regate costiere significa che la Volvo Ocean Race rappresenterà una dura prova di navigazione a tutto tondo.

Questa modifica temporale avrà come conseguenza anche l’allineamento della Volvo Ocean Race con gli altri maggiori eventi del calendario velico mondiale. Per la prima volta nella storia Volvo Ocean Race, Coppa America, Olimpiadi e Vendée Globe, tutte con cicli di 2 o 4 anni, saranno sincronizzate e non vi sarà più alcun rischio di sovrapposizione.

In origine la Volvo Ocean Race, a partire dalla prima edizione del 1973/74, si teneva ogni 4 anni, per poi passare ogni 3 anni dal 2005/06. Ora il nuovo cambiamento.

Volvo Ocean Race

ORC Worlds 2017 a Trieste: 1300 velisti per il titolo di Campione del Mondo!

E’ stata presentato il Mondiale ORC, la regata a cadenza annuale più importante per la vela d’altura che vede assegnare il massimo titolo sportivo internazionale di questa disciplina.

La regata, che si terrà a inizio luglio nelle acque del Golfo di Trieste, è aperta a imbarcazioni di dimensioni e prestazioni diverse, che vedono le proprie performance equiparate attraverso un sistema di “compensazione” (o handicap o bilanciamento o rating che dir si voglia) che rielaborerà i tempi di percorrenza tra le boe del campo di regata, in base a coefficienti relativi ai certificati di stazza. L’applicazione degli handicap è disciplinata dall’ ORC (Offshore Racing Congress), la massima autorità a livello internazionale, delegata dalla Federvela mondiale (la World Sailing).

Per la prima volta in assoluto il Campionato Mondiale ORC approda in Alto Adriatico, dopo l’edizione 2016 in Danimarca e quattro anni dopo l’ultima edizione italiana (Ancona 2013). Per Trieste, città in cui la passione per la vela è fortissima, si tratta di un’occasione speciale senza precedenti: mai la città di Trieste e il proprio Golfo hanno ospitato una sfida iridata per la vela d’altura.

Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste, ha commentato: “Trieste sta vivendo una fase di crescita e di notorietà non solo a livello turistico straordinaria e sono felice ed orgoglioso di poter essere a disposizione di questo straordinario evento. La soddisfazione per me nel vedere arrivare qui questo Mondiale è doppia perché ho un legame particolare con Muggia, di cui sono stato Sindaco negli anni dell’ideazione e realizzazione di Porto San Rocco”.

L’evento, in programma dal 30 giugno all’8 luglio, si disputa nell’arco di 6 giorni effettivi di regata (dal 3 all’8 luglio), preceduti da un giorno di warm up (2 luglio) e da tre giorni dedicati alle necessarie verifiche di stazza delle imbarcazioni (30 giugno-2 luglio), ovvero ai controlli degli scafi, delle vele e delle attrezzature che devono corrispondere al certificato ORC di ciascuna rispettiva barca (ogni imbarcazione ammessa al mondiale ne deve disporre).

Gli iscritti all’ORC Worlds Trieste 2017 sono suddivisi in 3 classi (A, B, C) in considerazione del valore di CDL (Class Division Length). Nell’ambito di ogni classe sarà assegnato il titolo di Campione del Mondo.

Classe A: CDL da 11,50 a 17,00
Classe B: CDL a 9,65 a 11,50
Classe C: CDL da 8,45 a 9,65

All’ORC Worlds Trieste 2017 saranno rappresentate 19 Nazioni: Gran Bretagna, Spagna, Russia, Grecia, Germania, Ucraina, Malta, Finlandia, Turchia, Croazia, Norvegia, Austria, Danimarca, Olanda, Estonia, Repubblica Ceca, Cipro, Slovenia e naturalmente Italia. Gli equipaggi ammessi e iscritti alla regata sono 127, per un totale di 1300 velisti.

Le richieste di partecipazione erano ben più numerose ma, al fine di garantire il massimo livello qualitativo della manifestazione, è stata deciso di limitare il numero di equipaggi presenti sulla linea di partenza, attraverso una rigida selezione sulla base di criteri oggettivi di valutazione, pur a malincuore viste le entusiastiche richieste di partecipazione.

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L’ORC Worlds Trieste 2017 è organizzato dallo Yacht Club Porto San Rocco e dall’ORC (Offshore Racing Congress) con la collaborazione di alcuni tra i migliori circoli locali come: Yacht Club Adriaco, Triestina della Vela, Circolo della Vela Muggia, Società Velica di Barcola e Grignano, TPK Circolo Nautico Triestino Sirena. A questi si aggiunge il circolo sloveno dello Yachting Club Portorož.

I campi di regata sui cui si disputeranno le prove inshore (una o più regate al giorno, in base alle condizioni meteo, attorno alle boe, in programma dal 5 all’8 luglio) saranno due, collocati in parte in acque italiane e in parte in acque slovene. Il percorso della prova offshore sarà definito e comunicato agli equipaggi, in funzione delle previsioni meteo, a ridosso della partenza.

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ORC Worlds Porto San Rocco Marina Resort a Muggia
Porto San Rocco Marina Resort a Muggia

La flotta dell’ORC Worlds Trieste 2017 disputerà per la prima volta le prove offshore nelle acque di tre diverse Nazioni, visto che i vertici del percorso sono posizionati in Slovenia e Croazia. Il numero totale delle prove da disputare, tra offshore e inshore, è 9. La base logistica e l’intera ospitalità per tutte le imbarcazioni partecipanti all’ORC Worlds Trieste 2017 è garantita da Porto San Rocco con le sue infrastrutture, in grado di ospitare l’intera flotta e di garantire assistenza tecnica attraverso il Cantiere San Rocco.

Un evento internazionale di tale caratura non può prescindere da due elementi determinanti: il volontariato e il ruolo dei partner rappresentati da enti pubblici e aziende private che hanno scelto di affiancare l’organizzazione di questa sfida iridata. Sono oltre 150 le persone che saranno coinvolte nella gestione quotidiana dell’evento, sia per quanto riguarda la parte puramente agonistica, sia per quel che concerne l’organizzazione logistica e l’attività di banchina.

Per la prima volta nella storia dei Mondiali ORC, l’evento sarà trasmesso integralmente in diretta video streaming con il racconto in tempo reale dell’azione sul campo di regata. L’evento potrà essere seguito accedendo al sito ufficiale www.orcworlds2017.com o semplicemente consultando la pagina facebook ufficiale dell’evento dove scorrerà il live.

IL PROGRAMMA
30 giugno: Registrazioni e controlli di stazza
1 luglio: Registrazioni e controlli di stazza
2 luglio: Registrazioni e controlli di stazza, Practice Race e Cerimonia di Apertura
3 luglio: Partenza Offshore Races
4 luglio: Continuazione Offshore Races
5 luglio: Inshore Races
6 luglio: Inshore Races
7 luglio: Inshore Races
8 luglio: Inshore Races e Cerimonia di Premiazione

Un “airone” plana sul panorama nautico con uno yacht dalle linee più che mai innovative

Heron come “Airone”, un 56’ dal design intrigante sviluppato dall’Architetto Massimo Picco (Picco Yacht Design), designer di riconosciuta esperienza internazionale soprattutto in ambito velico, settore nel quale esiste forse più attenzione nello studio delle forze idrodinamiche applicate a carene che devono necessariamente risultare efficaci con la sola spinta del vento.

L’opera viva è frutto di una profonda ricerca che si è sviluppata attraverso l’analisi dei flussi idrodinamici delle linee d’acqua e la successiva simulazione che ha permesso la realizzazione a colpo sicuro e senza rischi relativi alle performances dell’opera viva.

Il punto di forza e di innovazione dello yacht è rappresentato quindi dall’opera viva che definire inusuale è quantomeno riduttivo. Le superfici di carena risultano completamente lisce, si nota subito l’assenza totale di pattini di sostentamento idrodinamico, step o redan.

L’obbiettivo era quello di creare una carena che potesse garantire minima resistenza all’avanzamento, consumi limitati, eccellenti performance con motorizzazioni contenute e massimo comfort.  Le linee d’acqua sono disegnate per garantire assetto longitudinale costante a qualsiasi regime di velocità. Il progettista ha voluto creare uno scafo che avesse la capacità di incrementare la potenzialità di conservare sempre lo stesso assetto longitudinale all’interno del cosiddetto “Delta speed”, range che rappresenta la “forbice” tra l’andatura minima di crociera di uno yacht e la velocità massima: l’assetto degli scafi tradizionali tende a variare in funzione dell’andatura fino al raggiungimento della velocità massima mentre la posizione longitudinale di Heron 56 rimane sempre costante.

Heron 56 yacht poppa

Lo yacht promette quindi di regalare sensazioni forti per via di una carena polivalente in grado di mantenere elevata stabilità e portanza.

Altro aspetto caratteriale è rappresentato dalla prua verticale, sottile, affilata come una lama e longitudinalmente curvilinea. Le superfici laterali della prua stessa risultano piatte, quasi “stirate” per agevolare l’effetto dei flussi idrodinamici sulle murate dell’imbarcazione.

La singolare forma laterale delle murate è stata disegnata in funzione dello sviluppo della parte immersa della chiglia. Il posizionamento del baricentro di carena è più avanzato rispetto agli scafi tradizionali mentre a poppavia le forme tondeggianti “a cono” con spigolo al tondo costituiscono il punto di appoggio dell’opera viva.

Sotto l’aspetto puramente estetico, le linee dello scafo sono enfatizzate da una verniciatura metallizzata che dona risalto ed eleganza all’imbarcazione.

Relativamente agli aspetti funzionali, lo yacht trasmette da subito un senso di libertà poiché la coperta è disegnata per essere vissuta davvero en-plein-air. Estese le aree open con piani di calpestio in teak che, partendo dalla zona di comando, mostrano la postazione centrale per il comandante e poltroncine laterali per ogni lato, tutte in Silvertex. Sotto la protezione dell’ampio parabrezza in acciaio e Perspex, la console è ergonomica e dotata di strumentazione di controllo/navigazione touch-screen. A centro nave è collocata l’area galley con penisola corredata di ogni elettrodomestico per preparare e conservare il cibo; quando non utilizzate le dotazione a scomparsa sono completamente celate da mobilio realizzato ad hoc. Confinante verso poppavia trova collocazione l’area living con divani per 8 persone e tavolo trasformabile. Assai godibile l’area ludica poppiera con grande prendisole posto al di sopra del portellone garage e pedana per il bagno illuminata da faretti dedicati e servita da scaletta a scomparsa. Il garage può contenere un  tender di piccole dimensioni. La zona prodiera è allestita con prendisole interrotto centralmente da doppio tambuccio per dare aria e luce sottocoperta. Elemento di distinzione il T-top in carbonio che ombreggia la zona centrale dello yacht e dal cui cielino, tramite un sistema lift elettrico, discende  la TV Lcd.

La compartimentazione interna prevede la cabina armatoriale a proravia con bagno suddiviso in due ambienti separati per creare un locale doccia ad ampio respiro. A centro barca le due cabine ospiti a letti divisi, entrambe dotate di toilette riservata. A poppavia la cabina marinaio con accesso dal ponte di coperta a tutela della privacy di armatore e ospiti.

Heron 56 yacht cabina prora

Contemporanei e raffinati gli allestimenti interni in essenza di rovere naturale sbiancato evidenziato da inserti in pelle in tutte le cabine e cielini laccati grigio metallizzato.

Tornando agli aspetti tecnici, lo yacht monta una doppia motorizzazione Volvo Penta IPS600 per un totale di 870hp. La scelta riconduce alle doti peculiari dell’opera viva: relativamente pochi cavalli quindi per un dislocamento così importante. A seconda delle richieste dell’armatore, è prevista l’installazione di combinazione motori/trasmissioni alternative, a partire dalle linee d’asse fino alle più performanti trasmissioni di superficie per performance al top.

Lo yacht rivela un carattere sicuramente unico nell’attuale panorama nautico internazionale. L’armatore ideale è colui che predilige oltrepassare la linea di confine rappresentata dagli standard nautici “tradizionali”.

Il varo è previsto ad Agosto 2017 con debutto ai prossimi Saloni di Cannes e Genova.

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Heron 56 bagno


Specifiche tecniche:
Lunghezza f.t.: 17,90 m
Lunghezza al galleggiamento: 15,20 m
Larghezza max: 4,71 m
Serbatoio carburante: 2.200 lt
Dislocamento: 14 – 16,5 ton
Motorizzazione: 2 x 435 hp Volvo Penta IPS600
Velocità di progetto: 32,5 Kn


HERON YACHT
Sede opertiva
Lungomare della Salute, 2  (Darsena di Fiumicino)
00054 Fiumicino (Rm) – Italia

Tel: +39 06 65028807
settore.nautico@cogemansrl.com

Comunicato stampa